Il governo ucraino nel 2020 ha lanciato Diia, un’applicazione digitale che combina carta d’identità, passaporto, patente, registro delle vaccinazioni, registrazioni, assicurazione, rimborsi sanitari e prestazioni sociali.

Questo era prima dell’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio. Ora, sembra che il governo ucraino stia espandendo Diia, illustrando come le app digitali possano essere impiegate in tempo di guerra.

Cos’è l’applicazione Diia?

In ucraino, la parola “Diia” significa “azione”, ma è anche un acronimo in quella lingua, che sta per “Io e lo Stato”.

Il vice primo ministro dell’Ucraina e ministro della trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov, ha annunciato l’app per la prima volta il 27 settembre 2019, sotto gli auspici del progetto “Lo Stato in uno smartphone“.

Lanciata ufficialmente il 6 febbraio 2020, Diia è pensata per combinare tutti i servizi pubblici in una sola app, che agisce da “stato digitale”.

I passaporti digitali e altri documenti ufficiali sono ora considerati legalmente equivalenti alle loro versioni cartacee, il che rende l’Ucraina il primo paese ad aver realizzato questo obiettivo.

Diia fornisce più di 50 servizi governativi, con lo scopo finale di rendere tutte le interazioni con lo stato disponibili attraverso l’app.

Attualmente utilizzato da 14 milioni di ucraini, secondo Wired, Diia è considerata un “marchio nazionale” in Ucraina.

Tra i documenti disponibili tramite l’applicazione ci sono la carta d’identità nazionale dei cittadini, il passaporto biometrico, le patenti di guida (l’Ucraina è il quarto paese europeo a introdurle in forma digitale), i certificati di registrazione dei veicoli e le polizze assicurative, i documenti fiscali, i certificati di nascita e i certificati di vaccinazione anti COVID.

All’app Diia si dà anche il merito di aver fatto dell’Ucraina “un leader mondiale nel numero di servizi online disponibili per i neogenitori” – con nove servizi online dedicati alla nascita di un bambino disponibili entro 20 minuti dalla nascita del bambino.

Come riportato da The Defender nel dicembre 2021, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite – in particolare l’ obiettivo 16.9 – chiedono di fornire un’identità legale digitale per tutti, compresi i neonati, entro il 2030.

Altri servizi disponibili tramite l’app Diia includono la firma digitale, la registrazione delle imprese, il programma di residenza virtuale “Diia City” per le imprese per essere virtualmente situate in Ucraina e servizi speciali per gli sfollati all’interno del paese.

Il marchio e il progetto Diia sono in gran parte dovuti a Fedorov, che rimane Ministro per la trasformazione digitale dell’Ucraina mentre il conflitto con la Russia continua.

Fedorov aveva precedentemente fondato una startup di marketing digitale, che lo ha portato ad essere assunto da Volodymyr Zelensky nel 2018 come direttore della parte digitale della campagna presidenziale di Zelensky.

Nell’agosto 2019, poco dopo l’elezione di Zelensky, il suo governo ha istituito il ministero per la trasformazione digitale – con Fedorov nominato ministro.

Il World Economic Forum (WEF) ha elogiato Fedorov per il suo lavoro, compresa l’applicazione Diia.

I “portafogli digitali”, che combinano documenti governativi essenziali come le patenti di guida e i “passaporti vaccinali”, si sono diffusi nell’ultimo anno in diversi paesi – compresi gli Stati Uniti – tuttavia l’applicazione Diia rappresenta uno dei più ampi e sofisticati sforzi di questo tipo in tutto il mondo.

E nell’ultimo anno, Diia ha visto un ulteriore impiego: nella “battaglia” contro la COVID e nelle operazioni militari del paese contro la Russia.

Tra polemiche varie, l’app Diia funzionava come un “passaporto vaccinale”

Il Ministero per la trasformazione digitale dell’Ucraina ha lanciato i certificati digitali COVID per i vaccini nel luglio 2021, disponibili “al 100% nell’applicazione Diia”.

Il governo ha sviluppato tre tipi di certificati: due per scopi interni (per vaccini a una e due dosi), e un certificato internazionale per scopi di viaggio – ora ufficialmente riconosciuto dall’Unione Europea e da almeno 43 paesi.

La questione dei passaporti vaccinali in Ucraina ha generato polemiche fin dall’inizio.

Come dichiarato da Oleksiy Vyskub, primo vice ministro per la trasformazione digitale, nel maggio 2021:

“Ora stiamo considerando l’introduzione in Ucraina di due tipi di certificati COVID-19 – interni ed esterni. Esterno, per la possibilità di viaggiare; interno, se tali casi sono scelti politicamente, per la ripresa di concerti e altri eventi pubblici. Ora viene discusso al livello politico. È chiaro che si tratta di una questione difficile, a seconda della disponibilità del vaccino”.

Tuttavia, il 13 settembre 2021, il governo ucraino ha annunciato i passaporti vaccinali. Utilizzando i certificati disponibili nell’applicazione Diia, il governo ha limitato l’accesso dei non vaccinati a una serie di negozi e luoghi di ritrovo, e al posto di lavoro.

Queste restrizioni hanno portato a mobilitazioni pubbliche contro i “passaporti vaccinali”, compresa una protesta a Kiev nel novembre 2021.

Tuttavia, all’epoca, nonostante due mesi di applicazione del passaporto vaccinale, solo circa il 17% della popolazione ucraina era “completamente vaccinata” – uno dei livelli più bassi in Europa.

In un periodo di conflitto, però, questi certificati digitali di vaccinazione anti COVID erano sicuramente utili per i rifugiati in fuga – come evidenziato, per esempio, da un documento proveniente dal consolato greco di Odessa, che richiedeva che i membri della diaspora greca dell’Ucraina che cercavano di fuggire in Grecia avessero le loro credenziali vaccinali a portata di mano.

A parte i “passaporti vaccinali”, però, l’app Diia è stata utilizzata anche per incentivare la vaccinazione anti COVID attraverso mezzi finanziari.

A partire dal 19 dicembre 2021, il governo ucraino ha lanciato il programma ePidtrymka, pagando 1.000 grivne (circa 35 dollari al momento) ai cittadini dai 14 anni in su che potevano dimostrare la prova della “vaccinazione completa” contro la COVID .

Descritto da alcuni commentatori come una forma di sistema di “credito sociale”, la durata prevista del programma era fino al 18 dicembre 2022. Il denaro fornito, tuttavia, non può essere speso liberamente, ma solo per alcune categorie di acquisti, come medicine e libri.

Il programma ePidtrymka ha continuato ad espandersi. Il 14 febbraio, gli ucraini sopra i 60 anni potevano spendere i fondi di questo programma per l’alloggio e i servizi comuni. E a partire dal 14 marzo, le persone con disabilità potrebbero spendere i fondi del programma per bisogni sociali e bollette.

Inoltre, a partire dal 14 marzo, gli ucraini che tornavano per un richiamo anti COVID avrebbero ricevuto altre 500 grivne ($17). I pagamenti vengono effettuati tramite l’app Diia.

Questo sistema assomiglia ad altri incentivi alla vaccinazione visti altrove. In Grecia, il “Freedom Pass” ha permesso ai giovani, di età pari o inferiore ai 25 anni, di ricevere un incentivo in denaro per vaccinarsi, e di spendere quei soldi in categorie selezionate, come viaggi e biglietti per concerti.

Molti stati e città statunitensi hanno fornito incentivi, come patatine fritte e ciambelle gratis, borse di studio per il college e denaro, per aumentare i tassi di vaccinazione.

Anche molti datori di lavoro privati negli Stati Uniti e altrove hanno fornito incentivi in denaro al loro personale in una spinta a farli vaccinare, come riportato da The Defender in febbraio.

Inoltre, la categorizzazione delle proprie spese personali, ora comunemente praticata da molte istituzioni bancarie, è stata vista da alcuni commentatori come un preludio più ampio al controllo sulla spesa delle persone – come attraverso “quote personali di carbonio”, come riportato da The Defender nell’ottobre 2021.

Il concetto di denaro digitale “programmabile” – cioè denaro che potrebbe essere usato solo per certi scopi – è anche un principio chiave delle valute digitali proposte dalle banche centrali, come rivelato dalla Bank of England.

Tuttavia, la bassa percentuale di popolazione vaccinata in Ucraina – nonostante gli incentivi sia positivi che negativi – suggerisce che, almeno prima della guerra, la fiducia nelle autorità governative era notevolmente diminuita.

Infatti, gli incentivi in denaro sono stati caratterizzati come sostenuti dagli “oligarchi bancari” del paese, come parte di una “spinta per l’elicottero monetario [cioè l’immissione di denaro per stimolare i consumi, NdT]”, il che spiega perché il programma sia stato esteso anche quando si è sviluppato il conflitto con la Russia.

Guardando ai sussidi COVID – così come alla guerra e al conflitto – Fabio Vighi, professore di teoria critica all’Università di Cardiff, nel Galles, ha descritto “l’obiettivo generale” come inteso a “offuscare la vera questione in gioco, che consiste nel tirare montagne di denaro a buon mercato nell’economia dipendente dal debito”.

Nel dicembre 2021, l’Ucraina è stata approvata per la ricezione di un prestito di 150 milioni di dollari della Banca Mondiale per “accelerare le vaccinazioni anti COVID-19”.

Di questi fondi, 30 milioni di dollari sarebbero stati “usati per l’informatica, le comunicazioni e la sensibilizzazione del pubblico, lo sviluppo delle capacità e le attrezzature per la catena del freddo e la gestione dei rifiuti”, secondo la Banca Mondiale.

Questo presumibilmente include sforzi continui per sviluppare e distribuire l’app Diia, e si aggiunge ad ulteriori 155 milioni di dollari ricevuti dall’Ucraina all’inizio del 2021.

Le app digitali lanciano un campo di battaglia digitale durante la guerra

Sembra ora, dall’inizio dell’ultimo conflitto militare con la Russia, che l’applicazione digitale dei servizi governativi dell’Ucraina sia stata convertita in modo flessibile in uno strumento di guerra.

Un metodo ormai collaudato è la distribuzione di sussidi in denaro, dato che un’assistenza di 6.500 grivne (circa 221 dollari) è stata messa a disposizione tramite Diia dal governo ucraino, esente da tasse, ai cittadini delle aree “maggiormente colpite dalle ostilità”.

Anche le restrizioni di pagamento precedentemente in vigore sono state rimosse.

Secondo la Reuters, gli ucraini che hanno perso il lavoro a causa del conflitto militare avranno diritto a un pagamento una tantum da parte del governo.

Voci circolate ampiamente online sostenevano che questo sussidio legato al conflitto fosse legato al proprio stato di vaccinazione, portando a dei “fact-check“.

Tuttavia, sembra che i pagamenti siano disponibili per i cittadini indipendentemente dallo stato di vaccinazione, con il sistema di sovvenzioni COVID usato come esempio per spiegare al pubblico come sarà erogato questo nuovo sussidio.

Più preoccupante, però, è la notizia che l’app Diia viene utilizzata come arma di guerra – con l’approvazione entusiasta dei media internazionali.

Wired, per esempio, ha descritto il ministero per la trasformazione digitale dell’Ucraina, che gestisce l’applicazione Diia, come una “formidabile macchina da guerra”.

Infatti, come riporta Wired, l’app Diia ora include le seguenti caratteristiche relative alla guerra:

  • Un modo veloce per donare soldi all’esercito ucraino, anche tramite criptovaluta.
  • Un chatbot per presentare immagini e video dei movimenti delle truppe russe in Ucraina.
  • Accesso in streaming 24 ore su 24 alle stazioni televisive e ai notiziari dall’Ucraina.
  • Un canale video per bambini.

Questo si aggiunge a un appello pubblicato da Fedorov sull’app di messaggistica sociale Telegram, rivolto a un equipaggio eterogeneo di sviluppatori, designer, marketer e “specialisti della sicurezza” di unirsi a un “esercito IT ” volontario – con 300.000 volontari attratti finora.

I compiti dell’esercito online includono la condivisione degli indirizzi IP di siti web e aziende russe, in modo che possano essere presi di mira da attacchi DDoS (Direct Denial of Service) nel tentativo di metterli offline.

Inoltre, attraverso gli sforzi di questo “esercito informatico”, vengono segnalati gli account dei social media filorussi che “diffondono false informazioni”.

Anton Melnyk, uno dei consiglieri del ministero per la trasformazione digitale ucraino e capo dell’ecosistema tecnologico dell’Ucraina, ha twittato, “[s]in dall’inizio della guerra in Ucraina, Twitter ha cancellato più di 75.000 account per violazioni, manipolazioni e politiche di spam”. Melnyk ha ringraziato pubblicamente Twitter.

Infatti, Melnyk e Fedorov hanno descritto Twitter come “parte del nostro sforzo bellico”.

Melnyk ha guidato la campagna da parte di “Big Tech” per tagliare fuori la Russia, a partire da una richiesta che ha inviato ad Apple, con cui, secondo Wired, ha mantenuto “buone connessioni” a causa di un accordo del 2021 che prevede che Apple supporti l’applicazione Diia.

Nel frattempo, secondo il TIME, sono arrivati circa 63 milioni di dollari di donazioni per l’esercito ucraino, mentre il ministero per la trasformazione digitale del paese si è impegnato con successo in una campagna di “fango per far sì che le più grandi aziende tecnologiche del mondo blocchino i servizi in Russia”.

In questo stesso articolo, Fedorov ha descritto questo nuovo campo di battaglia digitale come “il nostro territorio di casa”, mentre il New York Times ha anche riferito su come Fedorov “abbia trasformato la tecnologia, le criptovalute e i social media in moderne armi da guerra”.

Secondo il Times, Fedorov ha dichiarato:

“[I russi] non si sono accorti che… i governi devono evolversi sempre più per somigliare alle aziende tecnologiche, piuttosto che essere rigidi come un carro armato, come una macchina da guerra”.

A sua volta, Melnyk ha scritto quanto segue sulla sua pagina LinkedIn:

Continuerò a lavorare il più duramente possibile per fare giustizia”. Attacchi informatici, polizia informatica, unità di hacking, Elon Musk con Starlink, Tim Cook con Apple, Google, YouTube, Meta, Netflix e Amazon con Bezos. I metodi neri sono diventati metodi bianchi, l’hacking di default suona positivo così come la richiesta pubblica di fare molotov da parte della polizia”.

Le stazioni televisive ucraine – famose per i loro legami con gli oligarchi che, a loro volta, si dice siano strettamente collegati al governo – sono state essenzialmente fuse in un’unica stazione, sotto nuovi poteri di guerra.

E in un’altra connessione con le misure legate alla COVID, la chatbox dove gli utenti possono presentare foto e video assomiglia fortemente a uno strumento simile impiegato dalle autorità di New York City nel 2020, per la segnalazione di violazioni di distanziamento sociale.

Wired ha descritto quanto sopra come il risultato dell’ampio sostegno di cui gode l’Ucraina tra i leader mondiali e i “CEO tech”.

Per esempio, questo “ampio sostegno” è apparso evidente quando Facebook ha annunciato che avrebbe “temporaneamente” permesso gli appelli alla violenza contro i russi – compreso il presidente russo Vladimir Putin – sulla sua piattaforma.

Facebook ha poi tranquillamente annullato la politica, almeno ufficialmente.

Resta da vedere se altre proposte di caratteristiche future che dovevano essere associate all’app Diia e al concetto di “governance digitale” in Ucraina – come il censimento digitale da eseguire nel 2023 in collaborazione con Apple – avranno luogo nelle circostanze attuali.

Tali proposte erano state elaborate, in parte, da Sergii Vasylchuk, fondatore della società ucraina di blockchain Everstake. Vasylchuk ha anche aiutato il ministero per la trasformazione digitale del paese a creare la piattaforma di crowdfunding per le donazioni militari.

Anche con l’uso “innovativo” delle app digitali del governo come parte dello sforzo bellico, alcuni osservatori rimangono poco convinti.

Emerson Brooking, membro senior del Consiglio Atlantico, ha detto a Wired: “La guerra dell’informazione conta sempre meno col passare del tempo. Le realtà e i calcoli della guerra stessa stanno ora guidando questo conflitto”.