Mentre le Nazioni Unite, il World Economic Forum (WEF), l’Unione Europea, la Banca Mondiale e la Bill & Melinda Gates Foundation spingono per la creazione di un’ID digitale globale, un nuovo rapporto del WEF sottolinea il “ruolo centrale” che l'”identità digitale” di una persona dovrebbe svolgere nel metaverso.

Il rapporto del WEF “Metaverse Identity: Defining the Self in a Blended Reality” (Metaidentità: definizione di sé nella realtà mista), pubblicato il mese scorso e redatto in collaborazione con Accenture, una compagnia di tecnologia internet multinazionale, afferma che:

“Il metaverso, destinato a ridefinire Internet, intreccia il digitale e il fisico, enfatizzando il ruolo centrale dell’identità nel dar forma a esperienze immersive e umanocentriche”.

Secondo la prefazione del rapporto completo del WEF, “il metaverso agirà come un condotto per fondere il mondo digitale con quello fisico e trasformare il modo in cui le persone interagiscono con le informazioni, gli altri e l’ambiente circostante” e l’ID digitale sarà “una pietra miliare della metaidentità”.

Il rapporto del WEF di marzo fa seguito al rapporto della RAND Corporation e del Defence Science and Technology Laboratory del Regno Unito del mese scorso, secondo cui “i metaversi del futuro potrebbero raggiungere un livello di sofisticazione tale da ‘arrivare a funzionare quasi come nuovi stati'”.

Il rapporto RAND prevede che l’ecosistema dell’Internet dei corpi, in cui gli esseri umani e le macchine sono essenzialmente fusi, potrebbe portare allo sviluppo dell'”Internet dei cervelli” tra il 2035 e il 2050.

Un’opportunità per “controllare un numero enorme di persone”

Gli esperti che hanno parlato con The Defender hanno avvertito che dietro la preoccupazione dichiarata dal WEF per la sicurezza dell’identità digitale degli individui nel metaverso, ci sono grandi interessi finanziari e nuovi strumenti digitali invasivi della privacy.

Seamus Bruner, autore di “Controligarchs: Exposing the Billionaire Class, their Secret Deals, and the Globalist Plot to Dominate Your Life” (Oligarchi del controllo: denuncia della classe dei miliardari, i loro accordi segreti e il complotto globalista per dominare la tua vita), e direttore della ricerca presso il Government Accountability Institute (Istituto per la responsabilità del governo), ha dichiarato a The Defender che, per comprendere gli interessi in gioco dietro il rapporto del WEF sul metaverso, è fondamentale seguire la pista del denaro.

“La prima risposta e anche e la più ovvia è: il denaro”, ha detto Bruner. “Istituzioni finanziarie come JPMorgan e Bank of America ritengono tutte che il metaverso abbia un potenziale di svariati miliardi di dollari. Goldman Sachs ha previsto che il metaverso potrebbe rappresentare un’opportunità da 8.000 miliardi di dollari”.

Secondo un rapporto del Bankless Times del dicembre 2023, quasi il 30% degli utenti online utilizzerà il metaverso “per lavoro, shopping, istruzione o intrattenimento entro il 2026”, mentre “il mercato globale della realtà virtuale si sta espandendo a un tasso annuo composto del 31,8%”.

“Quando si pensa al metaverso, spesso si pensa alla realtà virtuale, ma questa è solo una parte”, ha detto Bruner. “La realtà aumentata sarà una componente importante dei futuri metaversi, ma la differenza tra realtà aumentata (AR) e realtà virtuale è che le cuffie AR vedono effettivamente il mondo fisico che ci circonda”, il che pone problemi di privacy per gli utenti.

“Hanno telecamere che vedono ciò che vedete voi e microfoni che sentono ciò che sentite e dite voi. Dove andranno a finire questi dati?”, ha detto Bruner.

Tim Hinchliffe, l’editore di The Sociable, ha dichiarato a The Defender: “Chi ha bisogno del riconoscimento facciale, del tracciamento della geolocalizzazione o della tracciabilità dei contatti quando qualsiasi governo o società può letteralmente vedere cosa stai facendo e dove stai andando in tempo reale?”

Il Dr. Michael Rectenwald, autore di “Google Archipelago: The Digital Gulag and the Simulation of Freedom” (Arcipelago Google: Il gulag digitale e la simulazione della libertà), ha dichiarato a The Defender:

“La concezione è fondamentalmente materialista e meccanicistica, cioè ha i tratti distintivi dell’ingegneria sociale. Rappresenta il mondo come costituito da nient’altro che materia manipolabile, o meglio, da media digitali che imitano la materia.

“Suggerisce che gli esseri umani possono essere ridotti a un substrato materiale e possono essere indotti ad accettare una riproduzione tecnologica al posto della realtà. Inoltre, presuppone che coloro che abitano questo simulacro possano essere controllati con mezzi tecnocratici“.

Secondo Rectenwald, questa “visione del mondo materialista, meccanicista, tecno-determinista e riduzionista è coerente con il credo transumanista che agli esseri umani stessi presto succederà una nuova specie transumana, o umanità-plus (h+) – forse un cyborg potenziato geneticamente e dall’intelligenza artificiale che supererà gli esseri umani ordinari e renderà questi ultimi virtualmente obsoleti”.

Bruner ha detto che la “ragione più profonda e insidiosa” per cui il WEF e i suoi partner sono ossessionati da realtà virtuali come il metaverso è l’opportunità che offre “di controllare un enorme numero di persone – sia come strumento di placamento simile a ‘panem et circenses’, sia come strumento di propaganda e lavaggio del cervello”.

Un “regime per imporre” per le vaccinazioni?

Il metaverso è parte integrante del “Grande Reset“, hanno detto Hinchliffe e altri.

“Quando il fondatore del WEF Klaus Schwab ha lanciato ufficialmente il Grande Reset nel 2020, ha detto che la Quarta Rivoluzione Industriale porterà alla fusione delle nostre identità fisiche, digitali e biologiche”, ha detto Hinchliffe.

“Quando si combinano il Grande Reset e la Quarta Rivoluzione Industriale, si ottiene il transumanesimo e il metaverso: la fusione di esseri umani e tecnologia in spazi virtuali e aumentati che dissolvono le identità individuali e nazionali”, ha affermato.

Secondo Rectenwald, “il metaverso può diventare un mezzo per compensare e distrarre dall’impoverimento del mondo reale creato dall’applicazione del Grande Reset, fungendo al contempo da regime per l’imposizione di cose come la vaccinazione”.

Alla riunione annuale del WEF di gennaio, è stata proposta l’identità digitale come mezzo per tracciare i non vaccinati.

“Grazie alle ridotte soddisfazioni del ‘mondo reale’ causate del Grande Reset, il metaverso potrebbe diventare preferibile alla realtà non virtuale”, ha detto Rectenwald. “E dato che è governato dalle stesse élite che governano il mondo fisico, le limitazioni e le minacce imposte dalle autorità nel mondo fisico saranno raddoppiate nel metaverso”.

“Se sei un globalista non eletto del WEF, o se sei una grande azienda, allora l’idea di governare su Paesi che esistono solo nel cyberspazio diventa molto allettante”, ha detto Hinchliffe. “Si possono inventare tutte le regole e governare senza dover mai tenere un’elezione”, ha aggiunto, riferendosi al rapporto della RAND Corporation.

Catherine Austin Fitts, fondatrice ed editrice del Solari Report ed ex assistente segretario per l’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano degli Stati Uniti, ha dichiarato a The Defender: “Uno degli obiettivi del WEF è quello di vendere il reset dei banchieri centrali… al grande pubblico”.

“La promozione del metaverso fa parte dell’uso dell’intrattenimento online – come i videogiochi e i media multipli – combinato con il controllo mentale – intrattenimento e programmazione subliminale – per distrarre e manipolare la porzione di popolazione che può essere catturata per sfuggire al mondo reale, parte integrante dell’abbassamento della cognizione e del QI”, ha aggiunto Fitts.

Per Bruner, il fine ultimo per i sostenitori del metaverso è quello di “ricostruire meglio” (build back better), “digitalizzando tutto grazie alle tecnologie della Quarta Rivoluzione Industriale come le ID digitali, le valute digitali, l’intelligenza artificiale e realtà virtuali come il metaverso”.

Schwab ha affermato che ognuno di questi concetti porterà a “una fusione delle nostre identità fisiche, digitali e biologiche“”, ha detto Bruner.

La decisione di non aderire potrebbe “influenzare negativamente la mobilità sociale nei mondi fisici”

Secondo il rapporto del WEF, “Dato che il metaverso è un’estensione e un’evoluzione dell’Internet di oggi, si può supporre che chiunque sia online oggi possa avere una metaidentità. … Le entità digitali saranno un aspetto abilitante della metaidentità, facilitando e aumentando le interazioni digitali”.

Il rapporto afferma che la metaidentità comprende “rappresentazioni” di “identità personale, sociale e di ruolo” attraverso “avatar, pseudonimi o altre espressioni digitali”, dati che “catturano l’intricata rete di conoscenze sugli individui generata da hardware e software che supportano il metaverso” e forme tradizionali di identificazione.

Insieme, queste costituiscono “briciole digitali che si accumulano per formare una metaidentità”, aggiunge il rapporto.

Al di là dell’ID digitale, la “metaidentità include punti di dati”, si legge nel rapporto, che si estendono anche “alle complessità dei comportamenti, delle azioni e delle scelte di un individuo”.

Il rapporto fornisce un esempio di tali “complessità”.

“Il modo in cui un individuo parla, ad esempio con inflessioni tonali o idiomi culturali unici, può offrire informazioni sulle sue origini e sulla sua educazione. Allo stesso modo, i movimenti distintivi di una persona, che si tratti della fluidità della sua danza o della precisione dei suoi tiri a canestro, raccontano le sue esperienze e le sue passioni. Nel complesso, questi attributi possono generare informazioni e dati ricavati tramite deduzione”.

Il metaverso “consente una verifica dinamica attraverso dati dedotti in tempo reale”. Ad esempio, i comportamenti di un individuo, abbinati alla scansione del volto, possono essere utilizzati come stima continua dell’età o “credenziali comportamentali”, rendendo di fatto la verifica un processo di autenticazione continuo basato sul comportamento del singolo utente”.

La”metaidentità”, a sua volta, “collega e fissa una persona al mondo fisico e virtuale”, si legge nel rapporto, aggiungendo che questo è “centrale per il futuro del mondo misto”.

Le potenziali applicazioni di queste metaidentità vanno dalla “prova di vestiti” al “monitoraggio della salute… inserendo le abitudini alimentari e di esercizio quotidiano di un individuo nell’ambiente simulato del doppelganger”.

Il rapporto riconosce che ci saranno persone “che, per scelta o per circostanza, rimarranno al di fuori dei confini formali dell’identificazione” – cioè che sceglieranno consapevolmente di non partecipare al metaverso – e che questo potrebbe “influenzare negativamente la mobilità sociale nei mondi fisici, data la dipendenza delle economie dalle piattaforme digitali”.

Se implementati insieme, la moneta digitale e l’identità digitale “creeranno un sistema globale e interoperabile che consentirà alle banche centrali associate al WEF di tracciare, rintracciare, sorvegliare e, in ultima analisi, controllare il modo in cui le persone spendono il loro denaro e, di conseguenza, vivono la loro vita”, ha dichiarato Bruner.

Secondo Rectenwald, il WEF e i suoi partner aziendali sono interessati a “sviluppare e promuovere il metaverso, in particolare per creare metaidentità”, consentendo di raccogliere tutto l’uso che si fa di Internet in un database “collegato ai singoli utenti”.

Ha poi aggiunto:

“In questo modo, tutte le attività su internet degli utenti diventeranno parte delle loro identità digitali, che saranno poi utilizzate per collegare le loro attività online con tutte le altre attività, tra cui, ma non solo, le loro operazioni bancarie, i loro atteggiamenti, le loro convinzioni, la loro politica e persino la loro conformità con le varie misure ‘sanitarie’ in fase di implementazione”.

Hinchliffe ha previsto che “sarà necessaria una qualche forma di ID digitale per accedere al metaverso e per effettuare pagamenti digitali”, il che si collega all’idea di denaro digitale attraverso l’introduzione delle valute digitali delle banche centrali (CBDC, acronimo di central bank digital currencies).

Hinchliffe ha citato un rapporto del 2021 della Banca dei Regolamenti Internazionali, che afferma: “L’identificazione a un certo livello è… centrale nella progettazione delle CBDC. Ciò richiede una CBDC basata su un conto e in ultima analisi legato a un’identità digitale”.

L'”Internet dei cervelli” potrebbe “connettere” i cervelli a “reti di dati online” entro il 2050

Secondo il rapporto RAND Corporation-U.K. Defence, il metaverso porterà alla creazione di “una società globale più interconnessa che emerge attraverso la realtà virtuale”.

Potrebbero anche esistere non uno, ma più metaversi, che potrebbero “arrivare a funzionare quasi come nuovi Paesi… che esistono nel cyberspazio piuttosto che in luoghi fisici, ma hanno sistemi economici e politici complessi che interagiscono con il mondo fisico”.

Questo “può ridurre l’importanza delle identità nazionali e individuali e cambiare il modo in cui le società definiscono e modellano le loro identità culturali”, afferma RAND.

“Se non si può invadere fisicamente un Paese per instaurare un Nuovo Ordine Mondiale o un Governo Unico Mondiale, perché non crearne uno digitale che riduca le ‘identità nazionali e individuali’ e poi installare un cyber-governo di tecnocrati non eletti?”, ha detto Hinchliffe.

RAND ha anche suggerito che il metaverso potrebbe includere una tecnologia che permetta agli utenti di “memorizzare e far rispettare le regole” da loro stabilite “su ciò che è consentito far entrare nella loro consapevolezza, su ciò che occupa il loro tempo e su quali informazioni vengono condivise sulle loro attività”.

Il cambiamento delle relazioni tra i singoli utenti finali e coloro che controllano gli ambienti virtuali ha portato alcuni a sostenere che “il nostro senso dell’identità fisica, del tempo e della capacità di decidere diventerà soggetto a paradigmi completamente nuovi, in cui l’accesso a queste esperienze potrebbe essere controllato da interessi diversi da quelli dei cittadini””, si legge nel rapporto.

Questo potrebbe portare a un “internet dei corpi” che, in ultima analisi, potrebbe anche portare a un “internet dei cervelli”, ovvero cervelli umani collegati a internet per facilitare la comunicazione diretta tra cervelli e consentire l’accesso a reti di dati online”, portando alla “potenziale nascita del ‘transumanesimo‘ all’interno del 2050 come orizzonte temporale“, si legge nel rapporto.

Il rapporto afferma chi scegliesse di non aderire a tale sistema potrebbe venire emarginato:

“Data la presenza diretta della tecnologia all’interno delle funzioni cognitive, fisiche e psicologiche dell’essere umano, livelli sostanziali di potenziamento umano potrebbero ‘[rendere confuse] le nozioni di identità e di ciò che significa essere umani’, introducendo nuove lenti normative sull’umanità e producendo nuovi stigmi per coloro che non sono considerati conformi a tali norme”.

Inoltre, “le manipolazioni sperimentate in un ambiente digitale possono influenzare i comportamenti fisici o del ‘mondo reale’ di un individuo, mettendo potenzialmente in discussione istituzioni socioculturali consolidate come i sistemi politici democratici”, aggiunge il rapporto.

Fitts ha rifiutato queste visioni. Dal mio punto di vista, i promotori del metaverso sono la divisione marketing di quello che io chiamo il “Grande Avvelenamento”. È meglio ignorarlo e insegnare ai bambini la gioie di essere sani e di costruire una vera ricchezza reale”, ha detto.

“Forse non si può descrivere meglio il metaverso che come un campo di concentramento transumanista indolore, come Aldous Huxley aveva previsto quasi sei decenni fa”, ha detto Bruner.