Negli ultimi mesi, centinaia di migliaia di manifestanti in tutto il mondo sono scesi in strada per protestare contro gli obblighi vaccinali e la segregazione medica.

L’11 settembre, oltre 120.000 persone in Francia hanno partecipato al nono fine settimana consecutivo di manifestazioni per protestare contro il passaporto sanitario.

Nonostante un blackout dei media virtuali, Toronto, Milano, Atene, Londra, Melbourne, Rio de Janeiro e altre città hanno visto proteste simili in un crescendo di restrizioni COVID-19 in tutto il mondo.

Questa è una buona notizia, dato che persone di ogni nazione stanno tornando ai valori fondanti, prendendo l’iniziativa e lottando per restituire il potere al popolo a cui appartiene.

A New York, spuntano segni di speranza nei negozi di tutti e cinque i distretti, grazie in gran parte a un piccolo ma determinato gruppo di imprenditori.

Il video qui sotto documenta lo sforzo di un uomo per risvegliare il suo quartiere andando porta a porta a chiedere ai titolari dei negozi di affiggere un cartello di benvenuto rivolto a tutti i clienti indipendentemente dallo stato vaccinale:

L’ispirazione dietro l’ormai virale “fiorire dei cartelli” è iniziata con Rocco’s Pasticceria e Caffè a Bay Ridge, Brooklyn. Sono stati i primi ad affiggere il cartello, all’inizio di agosto, promettendo l’inclusione a tutti gli avventori, dopo l’annuncio dal sindaco di New York Bill de Blasio della “Key to NYC”, un piano che richiede ai frequentatori di ristoranti di mostrare la prova della vaccinazione COVID.

cartello anti-discriminatorioAltri imprenditori hanno capito rapidamente che la “chiave” di de Blasio avrebbe scatenato una serie di questioni su diritti civili e privacy, e hanno iniziato ad affiggere lo stesso cartello in segno di protesta.
Un gruppo di ristoratori e di piccole imprese si è unito per fare causa a de Blasio per l’ordinanza che impatta su tutta la città.

In una recente protesta a NYC, Rob DeLuca, proprietario del ristorante italiano DeLuca’s e co-fondatore di Independent Restaurant Owners Association Rescue, ha affermato: “Non è nostra responsabilità fare il lavoro sporco da gestapo della città. Non siamo i poliziotti del covid. Siamo qui per fare la pasta e servire da bere”.

Un certo numero di funzionari della città e dello stato si sono uniti a loro, chiedendo un’immediato ritiro di questa “direttiva ingiusta”.

In una lettera a de Blasio, la parlamentare Nicole Malliotakis, il senatore Andrew Lanza e altri hanno scritto:

“Costringere qualcuno a una qualsiasi forma di terapia vìola ogni principio di etica medica e consenso informato. Nessuno – nessun newyorchese – dovrebbe essere estromesso dalla società su una tale premessa”.

Gli obblighi vaccinali erano in preparazione fin dall’inizio della pandemia, quando molti avevano ipotizzato che l’obbligo della mascherina avesse lo scopo di far sì che una popolazione stanca e traumatizzata accettasse poi gli obblighi vaccinali e alla fine i passaporti vaccinali.

A marzo, l’allora governatore Andrew Cuomo annunciò che New York aveva fatto un’accordo con IBM per lanciare l’Excelsior Pass, un lasciapassare sanitario digitale che avrebbe usato la tecnologia blockchain IBM per permettere alle organizzazioni e alle aziende di verificare le credenziali sanitarie di una persona in base a criteri determinati da un’organizzazione, uno stato o un’azienda.

Tutti coloro che ricordano il ruolo storico dell’IBM nel Terzo Reich, e altri ancora, che hanno letto l’agenda Healthy People 2030, sono preoccupati per una seria, crescente minaccia alla privacy e alle libertà civili in quello che sta diventando sempre più uno stato di sorveglianza.

Non dobbiamo guardare troppo lontano per vedere dove ci stanno portando queste crescenti misure totalitarie.

Proprio la settimana scorsa, il presidente Biden ha reso obbligatorio il vaccino COVID per tutti i lavoratori federali e ha annunciato che le grandi aziende (con +100 dipendenti) devono rendere obbligatori i vaccini o i tamponi settimanali per i dipendenti.

Le nuove regole, che hanno un impatto su circa 100 milioni di americani, rappresentano un’altra promessa non mantenuta di questa amministrazione. Meno di 10 mesi fa, Biden aveva detto ai giornalisti: “No, non penso che dovrebbe essere obbligatorio. Non imporrei di renderlo obbligatorio”.

Eppure eccoci qui.

Altri analoghi scenari distopici si stanno verificando in tutto il mondo.

Oltre ad essere il terreno di prova per i campi di quarantena COVID, l’Australia è diventato il Paese di applicazione di alcune delle misure di lockdown più oppressive al mondo. La libertà di movimento è praticamente inesistente. I cittadini di Melbourne sono soggetti a coprifuoco tra le 21 e le 5 del mattino e non sono autorizzati a spostarsi a più di 3 miglia da casa.

Gran parte dell’Australia applica rigidamente l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, e anche un minuscolo aumento del numero di casi può far scattare l’ordine di restare a casa. Le multe per la violazione di tali regole vanno da 1.300 a 15.000 dollari.

In agosto, c’è stata una caccia all’uomo a livello nazionale per un giovane di 27 anni considerato “nemico n. 1 della salute pubblica” per aver presumibilmente rotto la quarantena dopo un test PCR positivo.

Nel New South Wales, dei cani in attesa di essere adottati sono stati uccisi a fucilate per impedire alle persone di viaggiare per andare a prenderli.

E ora, l’Australia del Sud sta testando un’app per il controllo della quarantena domestica, sviluppata dal governo, che utilizza il riconoscimento facciale e la geolocalizzazione. Ai viaggiatori interstatali di ritorno verrebbero inviati messaggi ad orari casuali e avrebbero 15 minuti per verificare la loro posizione.

Queste misure draconiane hanno fatto poco per fermare la diffusione e i casi giornalieri di COVID-19 in Australia hanno raggiunto numeri record.

Nel frattempo in Israele, una delle popolazioni più vaccinate del mondo ora lotta con alcuni dei più alti tassi di casi-per-milione al mondo, con più della metà di quei casi – e un numero crescente di casi gravi – riportati in persone completamente vaccinate.

Israele ha iniziato il suo programma di richiami circa cinque settimane fa, e sta già avendo casi di malattia nonostante il vaccino in quel gruppo, spingendo il governo ad avviare discussioni su una quarta dose.

Dati i fallimenti sempre più evidenti degli attuali obblighi e restrizioni, esperti mondiali e cittadini stanno arrivando alla conclusione che i passaporti vaccinali per un vaccino che non ferma l’infezione o la trasmissione della malattia non sono la risposta.

Stanno combattendo contro misure orwelliane che servono solo a ridurre le libertà civili. Operatori sanitari, educatori, studenti, personale di emergenza, camionisti, genitori e scienziati coraggiosi stanno facendo gruppo per prendere posizione contro tutto ciò.

E’ nato un nuovo movimento per i diritti civili contro l’apartheid medico. Gli ultimi 18 mesi ci hanno ricordato che la libertà deve essere rivendicata e coltivata, e le persone si stanno unendo in uno sforzo collettivo per preservarla.

Con ogni contributo, ogni manifestazione, ogni testimone coraggioso, ogni nuovo studio e proposta di soluzione, è diventato anche un lavoro fatto per passione a livello globale che ci unisce. Il cambiamento è in atto e tu puoi diventarne parte.

Se vuoi saperne di più su come partecipare, visita questa pagina del sito web di CHD trovi risorse educative e strumenti per combattere gli obblighi.