Secondo una ricerca pubblicata il 25 maggio sulla rivista medica, The BMJ, i giovani maschi hanno maggiori probabilità di riportare danni cardiaci dopo la vaccinazione con il vaccino mRNA COVID-19 e la reazione avversa è più probabile che venga segnalata dopo la somministrazione della seconda dose.

I ricercatori hanno basato le loro conclusioni su una revisione sistematica della letteratura scientifica e dei dati sui danni causati da vaccino raccolti dai sistemi basati sulla segnalazione di reporting passiva nel Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti.

L’obiettivo della revisione sistematica era quello di comprendere meglio i fattori di rischio per lo sviluppo di miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione con i vaccini COVID-19 di Pfizer-BioNTech e di Moderna.

In base alla definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco e la pericardite è un’infiammazione del rivestimento che circonda il cuore.

I vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna sono stati ampiamente promossi a livello mondiale per l’uso contro il COVID-19.

Molti Paesi hanno avviato campagne di dosi di richiamo, “eppure questi vaccini sono i primi della loro classe a essere autorizzati per l’uso in emergenza [sanitaria] e come tali è necessario un monitoraggio continuo della loro sicurezza”, hanno affermato gli autori della revisione.

Secondo la revisione scientifica, i casi di miocardite e pericardite sono stati inizialmente identificati in Israele, dove sono stati segnalati 148 casi di miocardite entro 30 giorni dalla vaccinazione. La maggior parte di questi casi (121, pari all’81,7%) sono stati segnalati dopo la somministrazione della seconda dose.

Da quando questo segnale di sicurezza è stato rilevato per la prima volta, diversi Paesi hanno segnalato casi di miocarditi e pericarditi a seguito di vaccini mRNA COVID-19.

A giugno dell’anno scorso, sia Pfizer sia Moderna hanno incluso un breve avvertimento sui danni cardiaci all’interno della scheda informativa dell’autorizzazione all’uso di emergenza per i destinatari del vaccino.

Ai fini della revisione sistematica, i ricercatori hanno utilizzato lo schema britannico Yellow Card, il sistema statunitense di segnalazione degli eventi avversi da vaccino (VAERS) e il sistema europeo EudraVigilance. La scadenza ultima della ricerca dei casi è stata stabilita per la metà di marzo 2022.

Per la revisione della letteratura scientifica, i ricercatori hanno analizzato i database di PubMed/MEDLINE e di Embase fino al 15 marzo. Hanno identificato la documentazione relativa alla ricerca e poi rimosso quella che non rientrava nei criteri di idoneità, lasciando 32 studi peer-reviewed.

I casi studio, diverse revisioni sistematiche e i risultati di studi di meta-analisi, sono stati rimossi dalla loro revisione sistematica.

Risultati della revisione sistematica: la miocardite e la pericardite sono ‘molto rare’?

Complessivamente, 18.204 segnalazioni di miocardite e pericardite sono state presentate agli enti di controllo del Regno Unito, degli Stati Uniti e dell’Unione Europea durante il periodo della ricerca, a partire dal momento in cui i vaccini mRNA sono stati introdotti fino a metà marzo 2022.

Negli Stati Uniti sono stati segnalati a VAERS 2.986 reazioni avverse a seguito del vaccino ‘Comirnaty’ e 1.640 eventi a seguito di ‘Spikevax’. (Nota: gli autori della revisione si riferiscono a tutti i vaccini Pfizer come Comirnaty e ai vaccini Moderna come Spikevax, nonostante negli Stati Uniti questi marchi non vengono distribuiti — solo i vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna sono disponibili negli Stati Uniti).

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, durante il periodo della ricerca, 124,12 milioni di persone sono state vaccinate con Pfizer e 75,57 milioni di persone con Moderna.

Per Pfizer, si tratta di un tasso di segnalazione di 14,70 casi di miocardite e 9,36 casi di pericardite per 1 milione di individui che hanno completato il ciclo vaccinale. Il tasso combinato di miocardite e pericardite è di 12,03 casi segnalati per 1 milione di individui che hanno completato il ciclo vaccinale.

Per Moderna, sono stati segnalati 12,35 casi di miocardite e 9,36 casi di pericardite per 1 milione di riceventi che hanno completato il ciclo vaccinale. Il tasso di segnalazione combinato di miocardite e pericardite è di 10,86 per 1 milione.

Nel Regno Unito, sono stati registrati 1.260 eventi dopo la somministrazione col vaccino ‘Comirnaty’ e 325 eventi dopo la somministrazione col vaccino ‘Spikevax’, segnalati al programma Yellow Card del Regno Unito. Al 16 marzo 2022, si stima che nel Regno Unito siano state somministrate 26,2 milioni di prime dosi e 23,6 milioni di seconde dosi del vaccino ‘Comirnaty’.

I ricercatori hanno calcolato che ci sono stati circa 48,09 casi di miocardite e pericardite ogni 1 milione di soggetti vaccinati che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino ‘Comirnaty’.

Per ‘Spikevax’, nel Regno Unito sono state somministrate circa 1,6 milioni di prime dosi e 1,5 milioni di seconde dosi. Tra coloro che hanno ricevuto almeno una dose, sono stati segnalati 203,13 casi di miocardite e pericardite ogni 1 milione di individui vaccinati.

Nell’UE sono stati segnalati a EudraVigilance 9.211 eventi avversi avvenuti in seguito a somministrazione con vaccino ‘Comirnaty’ e 2.786 in seguito a somministrazione con vaccino ‘Spikevax’.

Circa 296,05 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose di vaccino ‘Comirnaty’ e circa 46,56 milioni hanno ricevuto una prima dose di vaccino ‘Spikevax’.

I ricercatori hanno calcolato che il tasso delle segnalazione era di 14,50 segnalazioni di miocardite e di 16,61 segnalazioni di pericardite per 1 milione di somministrazioni di vaccino ‘Comirnaty’. Il tasso di segnalazione combinato è stato di 15,56 casi di miocardite e pericardite per 1 milione di persone che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino ‘Comirnaty’.

Per ‘Spikevax’, il tasso di segnalazione è stato di 28,01 segnalazioni di miocardite e 31,83 segnalazioni di pericardite per 1 milione di vaccinati, con un tasso di segnalazione combinato di 29,92 per milione di destinatari di ‘Spikevax’.

Negli studi osservazionali inclusi nella revisione sistematica della letteratura sono stati riportati 13.573 eventi di miocardite e/o pericardite, ma questi non possono aiutare a calcolare il tasso complessivo di questi eventi avversi.

I ricercatori hanno concluso che, “sebbene i tassi di segnalazione di miocardite e pericardite siano diversi tra i database di segnalazione spontanea, nel complesso dimostrano che questi eventi sono molto rari (definiti come eventi che si verificano con una frequenza inferiore a 1 su 10.000)”.

Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che “è possibile una sotto-segnalazione degli eventi avversi effettuata agli enti regolatori, pertanto è possibile che gli eventi di miocardite e pericardite siano eventi ‘rari’ (più frequenti di 1/10,000) piuttosto che ‘molto rari’ (meno frequenti di 1/10,000) come suggerito”.

I ricercatori hanno citato il sito web del British National Formulary per indicazioni su ciò che viene considerato un evento avverso “raro” rispetto a uno “molto raro”, ma questo sito è disponibile solo per gli utenti del Regno Unito.

Nella letteratura specialistica, una reazione avversa è considerata “rara” se il tasso è compreso tra 1 caso su 1.000 persone e 1 caso su 10.000, e “molto rara” se è inferiore a 1 caso su 10.000 persone. Ciò è coerente con l’utilizzo che i ricercatori fanno di questi termini.

I ricercatori hanno riportato le miocarditi e le pericarditi in termini di casi per milione, ma la determinazione del fatto che un evento avverso sia considerato raro o molto raro viene data sulla base di casi per 10.000.

Per convertire i tassi per un confronto più facile, ciò significa che un evento avverso è raro se si verificano da 100 a 1.000 casi per 1 milione, ed è considerato molto raro se si verificano meno di 100 casi per milione.

Anche senza tener conto delle segnalazioni non dichiarate, il tasso di miocardite e pericardite riferito per coloro che hanno ricevuto ‘Spikevax’ nel Regno Unito è stato di 203,13 casi per 1 milione di individui vaccinati, il che è “raro”, non “molto raro”.

I ricercatori hanno osservato che è “possibile” una sottostima a causa di segnalazioni non dichiarate. Tuttavia, per quanto riguarda il VAERS, considerato uno dei migliori sistemi di segnalazione degli eventi avversi da vaccino al mondo, esistono prove che le reazione avverse da vaccino sono sotto-segnalate di un fattore da 10 a 100.

La miocardite e la pericardite sono eventi avversi gravi che potrebbero essere segnalati con maggiore probabilità ad un sistema di segnalazione passiva.

Uno studio del 2020 sulla sensibilità del VAERS nell’individuare altri due eventi avversi gravi, l’anafilassi e la sindrome di Guillain-Barré, ha riscontrato che sono stati segnalati al VAERS dal 13% al 76% dei casi di anafilassi e dal 12% al 64% dei casi di sindrome di Guillain-Barré. Si tratta di una sottostima di 1,3-8 volte.

Pertanto, quando si considerano i tassi di miocardite e pericardite presentati in questa revisione sistematica, è importante ricordare che si tratta di tassi riportati, non della percentuale reale avvenuta nella popolazione.

Alla luce di quanto detto in precedenza sulla sotto-segnalazione al sistema di segnalazione passivo VAERS, il tasso reale potrebbe essere da 1,3 a 100 volte superiore.

Inoltre, il tasso sopra riportato si riferisce alla popolazione generale, non a quella più a rischio: i giovani maschi.

I ricercatori affermano inoltre: “D’altra parte, è possibile che si sia verificata una maggiore segnalazione a causa dell’interesse pubblico per le reazioni avverse correlate ai vaccini COVID-19; pertanto, l’analisi di più fonti di dati è stata utilizzata per superare queste potenziali limitazioni”.

I giovani maschi hanno maggiori probabilità di soffrire di miocardite e pericardite in seguito alla somministrazione di vaccini mRNA COVID-19

Complessivamente, i ricercatori hanno rilevato che i maschi rappresentavano il 62,24% (11.331 casi) delle miocarditi e pericarditi segnalate ai sistemi di segnalazione passiva.

Negli Stati Uniti il 72,92% dei casi segnalati proveniva dalla popolazione maschile, Nel Regno Unito il 60,92%  e Nell’UE il 60,75% .

Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la maggior parte delle segnalazioni proveniva da maschi di età inferiore ai 40 anni con il 47,3% dei casi negli Stati Uniti e il 59,7% nel Regno Unito. Le tendenze relative all’età risultavano meno chiare nell’UE.

Nella letteratura scientifica è stata riportata anche una percentuale maggiore di maschi che hanno subito danni cardiaci dopo la somministrazione di una singola dose di vaccino a mRNA. I ricercatori hanno calcolato che, in media, il 60,31% degli eventi di miocardite e/o pericardite in seguito ai vaccini a tecnologia mRNA COVID-19 si è verificato nei maschi (il range era compreso tra il 50% e il 100%).

I ricercatori hanno affermato che:

“A causa delle differenze del progetto della ricerca, non è stato possibile determinare il gruppo di età più suscettibile alla miocardite e alla pericardite dalla letteratura scientifica, poiché alcuni studi erano focalizzati solo sugli adulti o solo sui bambini, il che significa che non è stato possibile effettuare confronti appropriati”.

I ricercatori non hanno fornito il tasso di miocardite e pericardite nei giovani maschi.

Altre ricerche hanno calcolato la percentuale utilizzando il database del VAERS, come una pubblicata nel febbraio 2022 sull’European Journal of Clinical Investigation (EJCI), che ha calcolato il rischio-beneficio della vaccinazione con ‘Comirnaty’ (BNT162b2) negli adolescenti.

Gli autori dello studio hanno riscontrato 162,2 casi su 1 milione dopo la somministrazione della seconda dose nei ragazzi tra i 12 e i 15 anni e 93,0 casi su 1 milione nei ragazzi tra i 16 e i 17 anni.

Anche senza calcolare il tasso reale approssimativo di danni cardiaci, rispetto a quello riportato, la loro analisi dei rischi e dei benefici ha suggerito che, tra i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni, la vaccinazione a due dosi non era raccomandata per la maggior parte degli adolescenti, ad eccezione delle ragazze non immuni (ragazze che non avevano un’immunità naturale al COVID dovuta a un’infezione precedente) e con comorbidità.

Inoltre, “nei ragazzi con infezione precedente e senza comorbidità, anche una sola dose comportava più rischi che benefici, secondo le stime internazionali”.

Gli autori dello studio del EJCI hanno raccomandato strategie di vaccinazione COVID-19 pediatrica individualizzate che soppesino la protezione contro il COVID-19 grave rispetto ai rischi di miocardite e pericardite associati al vaccino.

Altri risultati

Le segnalazioni ai sistemi di monitoraggio passivo sono state più frequenti dopo la seconda dose di un vaccino a tecnologia mRNA (47,1% delle segnalazioni, laddove i dati erano disponibili).

Questi dati provenienti dai sistemi di monitoraggio passivo sono coerenti con i 32 studi inclusi nella revisione sistematica, che hanno mostrato che il 64,72% dei casi è stato segnalato dopo la somministrazione della seconda dose (con un intervallo compreso tra il 25,00% e il 91,78%).

Gli autori della revisione hanno notato che in tutti e tre i sistemi di segnalazione spontanea e per entrambi i vaccini a mRNA, il tasso di segnalazione della miocardite era più alto di quello della pericardite.

“Questo può essere vero, oppure può anche riflettere il fatto che la diagnosi di miocardite è relativamente più semplice”, hanno scritto.

Nel Regno Unito e nell’UE, i tassi di segnalazione di miocardite e pericardite sono stati più alti dopo la somministrazione del vaccino ‘Spikevax’ rispetto a quello di ‘Comirnaty’.

Tuttavia, questo non è stato osservato negli Stati Uniti, dove i danni cardiaci dopo il vaccino ‘Comirnaty’ sono stati leggermente più frequenti rispetto a dopo quello di ‘Spikevax’.

I ricercatori hanno osservato che una dose completa di Spikevax utilizzata per la prima e la seconda dose contiene 100 μg di nucleotidi a mRNA, mentre una dose completa di Comirnaty contiene un terzo di quella dose, 30 μg di materiale mRNA.

“Questa è una possibile ragione per il tasso di segnalazione più elevato di miocardite e pericardite osservato per ‘Spikevax’ nella popolazione del Regno Unito”, hanno affermato.

I ricercatori scrivono che per le dosi di richiamo viene utilizzata una dose dimezzata di ‘Spikevax’ (50 μg), che rappresenta comunque una quantità di materiale a RNA superiore a quella di ‘Comirnaty’.

“Pertanto, sarà sempre più importante, man mano che un numero maggiore di persone riceverà la terza e le successive dosi di richiamo dei vaccini COVID-19 a mRNA, monitorare la frequenza e la gravità della miocardite e della pericardite in seguito all’esposizione a questi vaccini”, hanno dichiarato.

Tutti e tre i coautori della revisione sistematica ricoprono incarichi presso la U.K. Drug Safety Research Unit.

Nella sezione “competing interests” della revisione si legge:

“La Drug Safety Research Unit (DSRU) è un ente di beneficenza indipendente registrato (n. 327206) associato all’Università di Portsmouth. Il DSRU riceve donazioni e sovvenzioni dalle aziende farmaceutiche; tuttavia, le aziende non hanno alcun controllo sulla conduzione o sulla pubblicazione dei suoi studi”.

Nelle loro conclusioni, i ricercatori hanno scritto:

“È importante che le autorità di regolamentazione continuino a monitorare gli effetti dei vaccini a mRNA sul muscolo cardiaco, in particolare man mano che i programmi di vaccinazione progrediscono fino a includere vaccinati più giovani in molte parti del mondo”.

Hanno inoltre dichiarato che i casi di danno cardiaco sono “tipicamente lievi, con un recupero completo nella maggior parte dei casi”.

Ma, come riportato in precedenza da The Defender, il professore dell’Università della Columbia Britannica, il dottor Steven Pelech, ha affermato in agosto: “Contrariamente a quanto affermato da diverse persone, non esiste una ‘miocardite lieve'”.

Inoltre, due terzi degli adolescenti con miocardite o pericardite correlata al vaccino mRNA presentavano anomalie cardiache persistenti mesi dopo la diagnosi iniziale, sollevando preoccupazioni per i potenziali effetti a lungo termine e contraddicendo ancora una volta le affermazioni secondo cui la condizione è “lieve”.