L’ultima pubblicazione da parte della Food and Drug Administration statunitense (FDA, agenzia federale per gli alimenti e i farmaci) dei documenti relativi al vaccino anti COVID-19 di Pfizer-BioNTech rivela numerosi casi di partecipanti che hanno subito gravi eventi avversi durante gli studi di Fase 3. Alcuni di questi partecipanti si sono ritirati dalla sperimentazione, altri sono stati esclusi e altri ancora sono morti.

Il cache documentale di 80.000 pagine comprende un’ampia serie di moduli di segnalazione dei casi (CRF) relativi agli studi di fase 3 della Pfizer condotti in varie località degli Stati Uniti, oltre ad altra documentazione relativa ai partecipanti agli studi sui vaccini di Pfizer-BioNTech negli Stati Uniti e in altre parti del mondo.

Il 1° giugno l’FDA ha rilasciato i documenti, che riguardano l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) del vaccino, come parte di un programma di divulgazione ordinato dal tribunale e derivante da una richiesta accelerata in base al Freedom of Information Act (FOIA, legge per la libertà di informazione) presentata nell’agosto 2021.

La richiesta FOIA è stata presentata daI PHMPT (Public Health and Medical Professionals for Transparency), un gruppo di medici e professionisti della sanità pubblica.

I CRF presentano decessi e altre reazioni gravi ai vaccini verificatisi durante gli studi di Fase 3

I CRF inclusi nei documenti di questo mese contengono spiegazioni spesso vaghe dei sintomi specifici avvertiti dai partecipanti alla sperimentazione.

Inoltre, rivelano una tendenza a classificare quasi tutti gli eventi avversi – e in particolare gli eventi avversi gravi (SAE) – come “non correlati” al vaccino.

Per esempio:

  • Una donna di circa 50 anni (numero di randomizzazione 86545) che ha partecipato alla sperimentazione presso lo Sterling Research Group di Cincinnati, Ohio, è morta per un apparente infarto miocardico il 4 novembre 2020. Aveva ricevuto due dosi di vaccino, il 10 e il 29 settembre 2020.

La paziente aveva un’anamnesi di broncopneumopatia cronica ostruttiva, ipertensione, ipotiroidismo, osteoartrite alle ginocchia e disturbo da deficit di attenzione. La sua morte è stata indicata come “non correlata” al vaccino e attribuita invece a “malattia cardiovascolare ipertensiva”.

  • Una donna di quasi 60 anni (numero di randomizzazione 220496), che ha partecipato allo studio presso il Children’s Hospital Medical Center di Cincinnati, è morta per arresto cardiaco il 21 ottobre 2020. Il suo decesso, tuttavia, è stato indicato come “non correlato” alle vaccinazioni (avvenute il 30 luglio 2020 e il 20 agosto 2020) in quanto “avvenuto 2 mesi dopo l’ultima somministrazione dell’agente oggetto di studio”, secondo la sua cartella clinica.

L’anamnesi della partecipante comprendeva obesità, l’aver subito una gastrectomia, reflusso gastroesofageo, apnea notturna, tachicardia sopraventricolare, ipotiroidismo, depressione e asma.

  • Un uomo di circa 65 anni (numero di randomizzazione 221076) che partecipava alla sperimentazione gestita dal Ventavia Research Group, con sede in Texas, è morto per un apparente infarto miocardico il 28 novembre 2020. Aveva ricevuto le due dosi di vaccino il 31 luglio 2020 e il 19 agosto 2020.

Il partecipante aveva un’anamnesi che comprendeva un precedente infarto del miocardio, pressione alta, colesterolo alto, ansia, dolore bilaterale all’anca, diabete di tipo 2, ritenzione di liquidi, angina (intermittente), sindrome delle gambe senza riposo, carenza di vitamina D, dipendenza dal tabacco e posizionamento di uno stent coronarico nel 2017.

Secondo il CRF, ha subito un nfarto del miocardio il 27 ottobre 2020 e il giorno successivo gli è stata diagnosticata una polmonite. Entrambe le diagnosi sono state classificate come “gravi” nel suo CRF, ma sono state entrambe indicate come “non correlate” alla vaccinazione, con l’infezione del miocardio attribuita a un “fallimento dello stent cardiaco” e la polmonite semplicemente attribuita a “infezione”.

  • Ad una adolescente (numero di randomizzazione 104650) è stata diagnosticata una trombosi venosa profonda dell’arto inferiore destro il 15 novembre 2020, ancora in corso al 29 marzo 2021, data del CRF. È stata ricoverata in ospedale e le sue condizioni sono state classificate come “gravi”, ma sono state indicate come “non correlate” al vaccino, ed attribuite invece a una “frattura” avvenuta prima della vaccinazione dell’11 settembre 2020.

La paziente aveva un’anamnesi che comprendeva asma, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, malattia di Charcot-Marie-Tooth e obesità.

  • Un uomo di circa 75 anni (numero di randomizzazione 227629) che partecipava allo studio presso la Clinical Neuroscience Solutions Inc. (operante in Florida e Tennessee) ha subito una serie di eventi avversi dopo le vaccinazioni del 13 agosto e del 7 ottobre 2020.

Il 30 agosto 2020 gli è stata diagnosticata la COVID-19, che ha coinciso con diverse altre diagnosi classificate come “gravi”, tra cui aderenze addominali (29 agosto 2020), alterazione dello stato mentale (29 agosto 2020, durata fino al 16 settembre 2020) e insufficienza respiratoria ipossica acuta (30 agosto 2020). Queste diagnosi hanno richiesto il suo ricovero in ospedale.

È stato anche indicato come sofferente di insufficienza cardiaca congestizia il 30 agosto 2020, ma questa diagnosi è stata indicata come “non grave” e come “non correlata” al vaccino, ma a un “precedente intervento chirurgico”, senza ulteriori dettagli. Allo stesso modo, gli altri eventi avversi gravi da lui subiti sono stati elencati come correlati a un intervento chirurgico “precedente” o a un “trattamento non farmacologico concomitante”.

Altri eventi avversi “non gravi” elencati nel CRF di questo paziente includono ipopotassiemia, anemia, insufficienza renale acuta, sepsi, iponatriemia, leucopenia, ostruzione dell’intestino tenue, polmonite da aspirazione, lieve ipertrofia ventricolare sinistra concentrica (i cui sintomi erano ancora in corso alla data del CRF del 29 marzo 2021) e infezione del tratto urinario.

Il paziente aveva un’anamnesi che comprendeva ipertensione, ipercolesterolemia, malattia da reflusso gastroesofageo, stipsi, ernia iatale e precedenti diagnosi di resezione dell’intestino tenue, perforazione dell’intestino tenue, ernia inguinale, osteoartrite in entrambe le ginocchia e sostituzione di entrambe le ginocchia.

  • Un uomo di circa 75 anni (numero di randomizzazione 266982) che partecipava alla sperimentazione presso il Boston Medical Center ha manifestato una serie di eventi avversi dopo la vaccinazione, tra cui polmonite ed edema periferico. Aveva ricevuto due dosi di vaccino, il 2 ottobre 2020 e il 27 ottobre 2020.

Il paziente è stato ricoverato per polmonite il 20 gennaio 2021, in un evento classificato come “grave” ma anche come “non correlato” al vaccino. Tuttavia, la causa della polmonite è stata indicata nel CRF semplicemente come “non correlata al vaccino”, mentre la diagnosi di edema periferico è stata attribuita a una “neuropatia esistente”.

Durante il ricovero in ospedale per polmonite, la pressione sanguigna rilevata arrivava fino a 179/72, con una frequenza cardiaca che ha raggiunto i 105 battiti al minuto e un livello di saturazione dell’ossigeno che è sceso a 92,0. In totale, è andato tre volte al pronto soccorso durante il periodo di osservazione.

Il paziente aveva un’anamnesi che comprendeva diabete di tipo 2, cirrosi alcolica, ipotiroidismo, asma, apnea notturna, ipertensione, neuropatia diabetica, insufficienza cardiaca congestizia, disturbo d’ansia generalizzato, depressione, insonnia, eccessiva minzione, broncopneumopatia cronica ostruttiva e stato di sieropositività.

Anche in questo paziente si è verificata una deviazione dal protocollo, poiché il suo diario non è stato attivato dopo la somministrazione della prima dose di vaccino.

  • Un uomo di 40 anni (numero di randomizzazione 68489) che ha partecipato alla sperimentazione presso il Children’s Hospital Medical Center di Cincinnati ha contratto una leucemia mieloide cronica il 24 settembre 2020, con una condizione in corso alla data del CRF del 29 marzo 2021.

Questo è stato classificato come un evento avverso “grave” e “pericoloso per la vita”, pur non richiedendo l’ospedalizzazione, ma è stato indicato come “non correlato” alla vaccinazione, bensì a un “cambiamento genetico nelle cellule staminali”.

Il paziente era stato vaccinato il 26 agosto 2020 e il 17 settembre 2020 e aveva un’anamnesi di asma e allergie stagionali. Gli altri eventi avversi “non gravi” da lui subiti includevano leucocitosi e trombocitosi.

  • A una donna di circa 45 anni (numero di randomizzazione 49018) che ha partecipato allo studio presso Clinical Neuroscience Solutions Inc. è stata diagnosticata una calcolosi renale il 4 gennaio 2021.

Questo è stato classificato come un evento avverso “grave” che ha richiesto l’ospedalizzazione, ma è stato indicato come “non correlato” al vaccino, essendo invece legato, ancora una volta, a “calcolo renale” (sic). Aveva ricevuto le due dosi di vaccino il 17 agosto 2020 e l’8 settembre 2020.

Alla paziente è stata diagnosticata la COVID-19 il 27 gennaio 2021. L’anamnesi medica precedente comprendeva emicrania, ipercolesterolemia e una cisti di Tarlov.

  • Una donna di circa 30 anni (numero di randomizzazione 53307) che partecipava alla sperimentazione presso il Boston Medical Center, con niente da segnalare nella sua anamnesi, ha subito una lesione alla spalla correlata alla somministrazione del vaccino (SIRVA) il 9 settembre 2020, con sintomi che si sono protratti fino all’8 febbraio 2021.

Questa lesione è stata indicata come correlata alla seconda dose di vaccino, ricevuta il 9 settembre 2020 (aveva ricevuto la prima dose il 17 agosto 2020).

  • Una donna di circa 50 anni (numero di randomizzazione 260125) che partecipava allo studio presso Clinical Neuroscience Solutions Inc. ha sofferto di un’esacerbazione acuta dell’asma. I sintomi sono comparsi a metà dicembre 2020, in seguito alle vaccinazioni del 16 settembre 2020 e del 5 ottobre 2020.

I suoi sintomi sono stati classificati come gravi ma non pericolosi per la vita e la donna è stata ricoverata in ospedale. Tuttavia, i sintomi dell’asma sono stati indicati come “non correlati” al vaccino, ma legati all'”asma”, senza ulteriori spiegazioni. Il 12 gennaio 2021, la sua pressione sanguigna è stata registrata a 183/130, con una frequenza cardiaca di 98 battiti al minuto.

Altri eventi avversi meno gravi sostenuti dalla paziente comprendevano dolore al sito di iniezione, dolore corporeo, brividi e febbre lieve.

La sua anamnesi comprendeva colecistite (e una colecistectomia), ernia del disco, isterectomia addominale totale, ooforectomia bilaterale, salpingectomia bilaterale, endometriosi, ipertensione, ipercolesterolemia, artrite reumatoide in remissione, asma, allergie stagionali, sindrome dell’intestino irritabile e obesità.

  • Un uomo di quasi 30 anni (numero di randomizzazione 48413) che ha partecipato allo studio presso Clinical Neuroscience Solutions Inc. ha subito un’embolia polmonare bilaterale il 14 dicembre 2020, con sintomi ancora in corso alla data del CRF del 29 marzo 2021.

L’evento è stato classificato come un evento avverso “grave” che ha richiesto l’ospedalizzazione, ma è stato attribuito al fatto che il paziente aveva l’abitudine di svapare (aspirare sigarette elettroniche) e aveva uno “stile di vita sedentario”. Aveva ricevuto le due dosi di vaccino il 13 agosto 2020 e il 2 settembre 2020.

Gli altri sintomi post-vaccinazione elencati per il paziente includevano febbre, affaticamento, cefalea, brividi, vomito, diarrea, nuovi/peggiorati dolori muscolari, nuovi/peggiorati dolori articolari e gonfiore.

Il paziente aveva un’anamnesi che comprendeva trigliceridi elevati, herpes genitale e allergie stagionali, oltre all’abitudine di svapare.

I numerosi eventi avversi gravi – e diversi decessi – registrati durante le sperimentazioni di Fase 3 sono evidenti anche in un altro documento di mole considerevole, di oltre 2.500 pagine, che cataloga tali eventi avversi.

Questo documento elenca un’ampia gamma di eventi avversi subiti dai partecipanti alla sperimentazione e classificati come livello di tossicità 4, il più alto e grave.

Tuttavia, nessuno degli eventi avversi di livello 4 (i più gravi) elencati in questo particolare documento è classificato come correlato alla vaccinazione.

Gli eventi avversi di livello 4 elencati nel documento comprendono, tra gli altri, i seguenti, molti dei quali si sono verificati in più pazienti:

  • Colecistite acuta
  • Insufficienza respiratoria acuta
  • Carcinoma surrenale
  • Shock anafilattico
  • Incompetenza della valvola aortica
  • Appendicite
  • Aritmia sopraventricolare
  • Arteriosclerosi
  • Ascesso cerebrale
  • Arresto cardiaco
  • Leucemia mieloide cronica
  • Appendicite complicata/ appendicite acuta con necrosi
  • Malattia cardiaca congenita/anomalia cardiaca
  • Occlusione dell’arteria coronaria
  • COVID-19
  • Trombosi venosa profonda
  • Diverticolite
  • Emicrania emiplegica
  • Ictus emorragico
  • Malattia polmonare interstiziale
  • Infarto miocardico
  • Ipotensione ortostatica/possibile ipotensione posturale
  • Osteoartrite
  • Ascesso pericoloso
  • Ascesso peritoneale
  • Colica renale
  • Diverticolo rotto
  • Ostruzione dell’intestino tenue/occlusione dell’intestino tenue
  • Dissezione coronarica spontanea
  • Emorragia subaracnoidea
  • Idee suicide (e idee suicide con tentato suicidio)
  • Sincope
  • Diabete di tipo 2
  • Peggioramento di dolori addominali
  • Un “evento non valutabile” o “sconosciuto di origine sconosciuta”.

Allo stesso modo, solo un piccolo numero di eventi avversi con livello 3 di tossicità è stato indicato come “correlato” alla vaccinazione. Tali eventi avversi includono i seguenti (ma ce ne sono altri), alcuni dei quali si sono verificati in più partecipanti allo studio:

  • Artralgia
  • Aumento della glicemia/picco di glucosio
  • Sordità/perdita dell’udito
  • Dispepsia
  • Ipotensione
  • Dolore ai linfonodi
  • Linfoadenopatia/ingrossamento linfonodale
  • Dolore toracico muscoloscheletrico (non cardiaco)
  • Neutropenia
  • Dolore alle dita/alle mani bilaterali
  • Prurito
  • Piressia/sindrome febbrile
  • Forte mal di testa
  • Lesioni alla spalla legate alla somministrazione del vaccino
  • Disturbi del sonno
  • Tachicardia
  • Orticaria
  • Aritmia ventricolare
  • Vertigini

A pagina 2.525 del documento in questione sono elencati anche sei decessi di partecipanti allo studio, con cause di morte che includono arteriosclerosi, arresto cardiaco, ictus emorragico e infarto miocardico.

L’esiguo numero di eventi avversi elencati come collegati al vaccino segue una tendenza rilevata nella precedente tranche di documenti Pfizer-BioNTech, rilasciati a maggio.

Un ulteriore documento rilasciato nella tranche di questo mese cataloga i pazienti che hanno interrotto la partecipazione allo studio di Fase 3, o la cui partecipazione è stata interrotta da medici o altri operatori sanitari.

Mentre molti pazienti sono stati esclusi per l’impossibilità di rintracciarli, per ordine del medico, perché si erano trasferiti in un’altra regione o per altri motivi personali, numerosi pazienti hanno interrotto la loro partecipazione a causa di eventi avversi, inclusi, tra gli altri, i seguenti sintomi:

  • Infarto miocardico acuto
  • Amnesia
  • Anoressia
  • Fibrillazione atriale
  • Infarto cerebrale
  • Insufficienza cardiaca congestizia
  • Malattia coronarica
  • Sordità (unilaterale)
  • Depressione
  • Piede diabetico
  • Perforazione diverticolare
  • Esposizione durante la gravidanza
  • Dolore agli occhi
  • Instabilità dell’andatura
  • Adenocarcinoma gastrico
  • Emorragia gastrointestinale
  • Ipertensione
  • Frequenza cardiaca irregolare
  • Perdita del gusto e dell’olfatto
  • Mialgia
  • Paraparesi
  • Parkinsonismo
  • Presincope
  • Embolia polmonare
  • Piressia
  • Gonfiore del viso
  • Tachicardia
  • Attacco ischemico transitorio
  • Orticaria
  • Allergia al vaccino
  • Vertigini

In altri casi, i soggetti si sono ritirati per timori legati alla sicurezza del vaccino o per il disagio nel ricevere la seconda dose.

Il documento di revisione clinica sorvola sugli eventi avversi durante le sperimentazioni

Nel rilascio di documenti della FDA di giugno è stato incluso anche un documento di 334 pagine di “revisione clinica”, che pare sia stato approvato dalla FDA il 30 aprile 2021, e che presenta “dati importanti” provenienti dallo studio di fase 1/2/3 C4591001, condotto negli Stati Uniti, insieme a dati “di supporto” di fase 1/2 provenienti dallo studio BNT162-01, condotto in Germania.

Questo documento si riferisce sia al vaccino Pfizer-BioNTech, che ha ricevuto una EUA dalla FDA, sia al vaccino Pfizer Comirnaty, che ha ricevuto l’approvazione completa della FDA ma che, secondo quanto riferito, è quasi introvabile nei centri vaccinali negli Stati Uniti.

Come riportato in precedenza da The Defender, un giudice federale ha stabilito che i vaccini Pfizer-BioNTech e Pfizer Comirnaty sono giuridicamente distinti.

Il documento di revisione clinica afferma che:

“BNT162b2 ha ricevuto autorizzazioni temporanee per la fornitura di emergenza in 28 Paesi e autorizzazioni condizionate all’immissione in commercio in 39 Paesi a livello globale.

“Il nome del prodotto fornito con l’autorizzazione all’uso temporaneo/di emergenza per tutte le regioni applicabili è Pfizer-BioNTech COVID-19 Vaccine”.

“Il nome del prodotto fornito con autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per tutte le regioni applicabili è COMIRNATY [COVID-19 mRNA Vaccine (nucleoside modified)].”

Nel documento si legge che ai partecipanti allo studio è stato somministrato uno dei due vaccini candidati, denominati BNT162b1 e BNT162b2 (quest’ultimo ha infine ricevuto un’EUA dalla FDA), oppure un placebo. Sono stati testati anche diversi livelli di dosaggio, da 10 μg a 100 μg per BNT162b1 e da 10 μg a 30 μg per BNT162b2.

Nella Fase 1 dello Studio BNT162-01, la revisione clinica riporta che “dal 40% al 45% dei partecipanti che hanno ricevuto BNT162b1 e BNT162b2 tra i vari gruppi di età e tra i vari livelli di dose ha riportato uno o più AE [adverse events] dalla dose 1 fino a 28 giorni (cioè 1 mese) dopo la dose 2”.

In quello che si rivelerà un modello generale in tutta la revisione clinica, ci viene detto che “la maggior parte degli AE è stata considerata dallo sperimentatore non correlata all’intervento della sperimentazione e di gravità da lieve a moderata, e tutti gli AE sono stati riportati come risolti”.

Alcuni eventi avversi specifici evidenziati in questa parte della revisione clinica comprendono:

“Tra i destinatari di BNT162b1, 1 partecipante del gruppo più giovane tra chi ha ricevuto la dose da 10 μg ha interrotto lo studio a causa di un AE moderato di malessere (considerato non correlato all’intervento della sperimentazione) dopo la dose 1 e 1 partecipante del gruppo più giovane nel gruppo della dose da 60 μg ha interrotto la partecipazione a causa di una tossicità dose-limitante di piressia dopo la dose 1.

“Un partecipante del gruppo più anziano nel gruppo dei 20 μg ha avuto un SAE di sincope grave (considerato non correlato all’intervento oggetto della sperimentazione) dopo la dose 1 e il trattamento della sperimentazione è stato ritirato.

“Tra i destinatari di BNT162b2, 1 partecipante del gruppo più giovane nel gruppo da 10 μg ha interrotto la partecipazione a causa di un AE moderato di rinofaringite (considerato non correlato all’intervento della sperimentazione) dopo la dose 1.

“Un partecipante del gruppo più anziano nel gruppo dei 20 μg ha avuto un SAE di frattura della caviglia (considerato non correlato all’intervento della sperimentazione) dopo aver ricevuto entrambe le dosi, ed è stato indicato come in via di guarigione e rimane in follow-up”.

La revisione clinica afferma inoltre che “nella parte di Fase 1 della sperimentazione di BNT162-01 non si sono verificati decessi”.

La revisione aggiunge che “dalla dose 1 di BNT162b2 30 μg alla data di terminazione del doppio cieco, 6 (50,0%) partecipanti nel gruppo di età più giovane e 3 (25,0%) partecipanti nel gruppo di età più avanzata avevano riportato almeno 1 AE”.

In particolare, in questa parte dello studio, “due (16,7%) partecipanti nel gruppo più giovane BNT162b2 30 μg e 1 (8,3%) partecipante nel gruppo più anziano BNT162b2 30 μg hanno riferito almeno 1 AE grave” e “nel gruppo più giovane BNT162b2 30 μg , 3 (25,0%) partecipanti hanno riferito almeno 1 AE correlato e 1 (8,3%) partecipante ha riferito 1 SAE grave”.

Questi eventi avversi specifici, secondo la revisione, sono stati segnalati nella “classe di sistema d’organo (SOC) dei disturbi del sistema nervoso (3 [25 .0%] partecipanti nel gruppo di età più giovane e 1 [8 .3%] partecipante nel gruppo di età più anziano), seguiti dai disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo (1 [8 .3%] partecipante in ciascun gruppo di età). Tutti gli AE per termine preferito (PT) sono stati riportati da non più di un partecipante”.

La revisione aggiunge che “dalla dose 1 alla data di cessazione del doppio cieco, 1 partecipante nel gruppo BNT162b2 30 μg più giovane ha riportato un SAE grave (neurite) che è stato valutato dallo sperimentatore come non correlato all’intervento della sperimentazione” e “non ci sono stati partecipanti alla Fase 1 randomizzati a BNT162b2 30 μg o al corrispondente placebo che siano deceduti fino alla data di chiusura dei dati del 13 marzo 2021”.

Revisione dei risultati dello studio C4591001

Mentre “le incidenze nel BNT162b2 e nel placebo erano simili all’interno dei gruppi di età per i partecipanti più giovani (9,1% vs 11,1%) e più anziani (4,3% vs 8,9%), tra coloro che avevano ricevuto il BNT162b2 invece del placebo, “sono stati riportati due eventi gravi di mialgia e adenocarcinoma gastrico (che era anche un SAE) per 2 partecipanti nel … gruppo di età più giovane, entrambi valutati dallo sperimentatore come non correlati all’intervento oggetto dello studio”.

Viene inoltre menzionato che “l’unica interruzione dovuta a un AE durante questo periodo è stata quella del partecipante del gruppo BNT162b2 di età più giovane che ha riportato un SAE di adenocarcinoma gastrico (escluso dalla sperimentazione il 23° giorno dopo la dose 1 di BNT162b2)”.

In definitiva, dalla dose 1 a 1 mese dopo la dose 2 per i partecipanti al follow-up di sicurezza in cieco dello studio C4591001, “il numero di partecipanti complessivi che hanno riportato almeno 1 AE e almeno 1 AE correlato è stato più alto nel gruppo BNT162b2 (30,2% e 23,9%, rispettivamente) rispetto al gruppo placebo (13,9% e 6,0%, rispettivamente)”.

In particolare, “gli AE gravi sono stati riportati dall’1,2% e dallo 0,7% rispettivamente nei gruppi BNT162b2 e placebo, e gli AE pericolosi per la vita sono stati simili (0,1% in entrambi i gruppi)”, e “i SAE e gli “AE che hanno portato alla sospensione sono stati riportati da ≤0,6% e ≤0,2%, rispettivamente, nei gruppi BNT162b2 e placebo” in

entrambi i gruppi”, mentre “le interruzioni per AE correlate sono state riportate in 13 partecipanti nel gruppo BNT162b2 e in 11 partecipanti nel gruppo placebo (0,1% in entrambi i gruppi)”.

Complessivamente, come riportato per questa parte dello studio, “nel gruppo di età più giovane, il numero di partecipanti che hanno riportato almeno 1 AE dalla dose 1 a 1 mese dopo la dose 2 è stato di 4233 (32,6%) e 1871 (14,4%) nei gruppi BNT162b2 e placebo, rispettivamente. Nel gruppo di età più avanzata, il numero di partecipanti che hanno riportato almeno 1 AE dalla dose 1 a 1 mese dopo la dose 2 è stato di 2384 (26,7%) e 1177 (13,2%) rispettivamente nei gruppi BNT162b2 e placebo”.

La revisione specifica che “gli effetti collaterali più frequentemente riportati nel gruppo BNT162b2 … erano dolore al sito di iniezione (2915 [13 .3%]), piressia (1517 [6 .9%]), fatica (1463 [6 .7%]), brividi (1365 [6 .2%]), mal di testa (1339 [6 .1%]), e mialgia (1239 [5 .7%])”, tuttavia alcuni eventi avversi più gravi segnalati durante questa fase dello studio comprendevano paralisi facciale, disturbi cardiaci, cirrosi epatica, colecistite/colecistite acuta, colica biliare, calcoli del dotto biliare, discinesia biliare, linfoadenopatia, appendicite, neurite ottica e ipersensibilità/anafilassi.

Complessivamente, secondo la revisione, “dalla dose 1 a 1 mese dopo la dose 2, gli effetti indesiderati gravi segnalati durante il periodo di follow-up in cieco sono stati di bassa frequenza, riportati nell’1,2% dei pazienti che hanno ricevuto BNT162b2 e nello 0,7% di quelli che hanno ricevuto il placebo”.

Durante il “periodo di follow-up in aperto”, che si riferisce al periodo in cui lo studio iniziale è già completato ma i partecipanti sono invitati a continuare ad assumere il farmaco oggetto dello studio per un ulteriore periodo, la revisione afferma che “tre partecipanti originariamente randomizzati a BNT162b2 sono morti durante il follow-up in aperto”.

Mentre uno di questi decessi sarebbe dovuto a un incidente stradale, gli altri due sono stati attribuiti a metastasi polmonari e infarto miocardico. Tuttavia, nessuno di questi decessi “è stato valutato dallo sperimentatore come correlato all’intervento della sperimentazione”.

Inoltre, secondo il rapporto, durante questo periodo “ci sono stati 12.006 partecipanti che hanno avuto almeno 6 mesi di follow-up. Tra questi, 3.454 partecipanti (28,8%) hanno riportato almeno 1 AE e 2245 partecipanti (18,7%) hanno riportato almeno 1 AE correlato. Gli AE e i SAE gravi sono stati riportati rispettivamente dal 2,1% e dall’1,6%”.

La revisione fornisce i dati dei partecipanti dalla dose 3 (prima dose di BNT162b2) alla data di chiusura dei dati. Il tasso di incidenza di eventi avversi gravi (IR) è stato di 6,0 per 100 PY (anni-paziente), con condizioni specifiche riportate tra cui embolie polmonari, trombosi, orticaria, un incidente cerebrovascolare e polmonite da COVID-19.

In questo caso, la revisione aggiunge che l’IR per i partecipanti originariamente assegnati al gruppo placebo che hanno avuto almeno 1 AE pericolosa per la vita dalla dose 3 alla data di interruzione dei dati è stata di 0,5 per 100 PY. Solo uno di questi eventi pericolosi per la vita, un caso di reazione anafilattoide, è stato considerato correlato alla vaccinazione. Altri eventi avversi gravi e pericolosi per la vita incluevano arresto cardio-respiratorio, necrosi gastrointestinale, trombosi venosa profonda ed embolia polmonare.

Nel rapporto si legge inoltre: “Nel periodo di follow-up in cieco controllato con placebo si sono verificati 15 decessi nel gruppo BNT162b2 e 14 decessi nel gruppo placebo dalla dose 1 fino alla data di cessazione del periodo con il controllo in doppio cieco”.

Tuttavia, il rapporto non sembra entrare nel dettaglio delle cause di morte per nessuno dei due gruppi, se non affermando che “nessuno di questi decessi è stato valutato dallo sperimentatore come correlato all’intervento dello studio”.

Nel “periodo di follow-up in cieco dalla dose 1 a 1 mese dopo la dose 2”, nel gruppo BNT162b2, “i SAE [serious adverse events] sono stati simili nel gruppo BNT162b2 (0,6%) e nel gruppo placebo (0,5%)”, con tre SAE nel gruppo non placebo ritenuti correlati al vaccino. Tra questi, aritmia ventricolare, linfoadenopatia e SIRVA.

Il rapporto afferma che durante il “periodo di follow-up in aperto” per i “partecipanti originari al BNT162b2 … un partecipante del gruppo più giovane senza problemi medici precedenti ha avuto un SAE pericoloso per la vita di infarto miocardico 71 giorni dopo la dose 2 che è stato valutato dallo sperimentatore come correlato all’intervento della sperimentazione”.

Tuttavia, nonostante costituisca un pericolo per la vita, questa condizione “è durata 1 giorno e si è risolta lo stesso giorno”.

Complessivamente, “dalla dose 1 a 6 mesi dopo la dose 2, durante i periodi di follow-up in cieco e in aperto, 190 (1,6%) partecipanti nel gruppo BNT162b2 hanno riportato almeno 1 SAE” e “il numero di partecipanti che hanno riportato almeno 1 SAE è stato di 73 (1,1%) e 117 (2,2%) rispettivamente nei gruppi di età più giovane e più avanzata”.

Questi SAE sono stati classificati come neoplasie, infezioni e infestazioni, disturbi gastrointestinali, disturbi epatobiliari, disturbi respiratori/toracici/mediastinici e lesioni/avvelenamenti/complicanze procedurali.

Un partecipante originario del gruppo placebo che ha ricevuto BNT162b2 per la dose 3 ha manifestato un grave evento avverso che “è stato valutato dallo sperimentatore come correlato all’intervento dello studio; nello specifico, “una reazione anafilattoide 2 giorni dopo la dose 3” che ha portato al ritiro del partecipante dallo studio, nonostante la risoluzione riportata.

Una sottosezione separata del rapporto trattava specificamente i casi di paralisi di Bell e del viso tra i partecipanti alla sperimentazione. In particolare, “durante il periodo di follow-up controllato con placebo in cieco, 6 partecipanti hanno sviluppato una paralisi facciale unilaterale (paralisi di Bell): 4 erano randomizzati a BNT162b2 (tutti maschi) e 2 erano randomizzati al placebo (1 maschio; 1 femmina)”, secondo la revisione.

Per quanto riguarda i quattro partecipanti allo studio vaccinati, la loro età variava da 40 a 70 anni, con sintomi comparsi da tre a 48 giorni dopo l’ultima dose. I loro sintomi sono stati registrati come “di gravità da lieve a moderata”, con una durata che variava “da 3 a 68 giorni” e con due di questi casi “considerati dallo sperimentatore come correlati all’intervento dello studio”.

Inoltre, “durante il periodo di follow-up in aperto, 3 partecipanti che hanno ricevuto BNT162b2 come dose 3 o dose 4 (dopo essere stati originariamente randomizzati al placebo) hanno manifestato paralisi facciale”, secondo la revisione. I pazienti erano tutti di sesso femminile, di età compresa tra i 19 e i 34 anni. Gli eventi sono stati registrati come iniziati da due a otto giorni dopo la somministrazione della terza dose ed “erano da lievi a gravi”. Un caso ha avuto una durata di 12 giorni, mentre gli altri due casi erano in corso alla data di chiusura dello studio.

In particolare, secondo la revisione, “tutti questi eventi di paralisi facciale sono stati considerati dallo sperimentatore come correlati all’intervento oggetto di studio”.

La revisione aggiunge che “durante il periodo di follow-up in aperto per i partecipanti originariamente randomizzati a BNT162b2, un partecipante maschio di 51 anni ha sviluppato una paralisi di Bell 154 giorni dopo aver ricevuto la dose 2”. Non è dato sapere se ciò sia stato ritenuto correlato alla vaccinazione o meno.

Dalla dose 1 alla data di terminazione del doppio cieco, gli eventi avversi cardiaci includevano “6 infarti miocardici acuti, 4 infarti miocardici di gruppo e 1 sindrome coronarica acuta” nel gruppo BNT162b2.

Secondo la revisione, “la maggior parte di questi eventi ha avuto un’insorgenza lontana (cioè, >30 giorni dopo) dal ricevimento del vaccino o del placebo. Nessuno di questi eventi è stato valutato dallo sperimentatore come correlato all’intervento oggetto di studio”.

Inoltre, “c’era 1 partecipante nel gruppo di età più avanzata BNT162b2 con pericardite. L’evento è insorto 28 giorni dopo la dose 2, era in corso alla data di chiusura dei dati ed è stato giudicato dallo sperimentatore non correlato all’intervento oggetto di studio”.

Inoltre, “ci sono stati 8 casi di embolia polmonare nel gruppo BNT162b2”, oltre a quattro ictus emorragici e “2 ictus ischemici, 4 incidenti vascolari cerebrali, 2 attacchi ischemici transitori” in questo gruppo, oltre a “1 caso di trombocitopenia e 1 caso di diminuzione della conta piastrinica”.

Inoltre, “nel gruppo BNT162b2 si sono verificati 9 eventi trombotici”, tra cui sette casi di trombosi venosa profonda, un caso di coagulopatia e un caso di trombosi venosa oftalmica.

Per quanto riguarda i problemi autoimmuni nel gruppo BNT162b2, la revisione afferma che “sono stati identificati 10 casi di malattie autoimmuni”, con un caso ciascuno di “tiroidite autoimmune, colite ulcerosa, malattia di Crohn, artrite reattiva, fibromialgia, lupus eritematoso sistemico, alopecia areata, psoriasi” e due casi di artropatia psoriasica.

Le gravidanze sono state ampiamente ignorate nella revisione, che afferma:

“Al momento della data di chiusura dei dati (13 marzo 2021), un totale di 50 partecipanti che avevano ricevuto BNT162b2 avevano segnalato delle gravidanze, tra cui 42 partecipanti originariamente randomizzate al gruppo BNT162b2 e 8 partecipanti originariamente randomizzate al gruppo placebo che poi hanno ricevuto BNT162b2”.

“In totale, 12 partecipanti (n=6 ciascuna nei gruppi randomizzati BNT162b2 e placebo) si sono ritirate dal periodo dello studio in cieco della vaccinazione controllato con placebo a causa della gravidanza, e 4 partecipanti originariamente randomizzate al placebo che poi hanno ricevuto BNT162b2 si sono ritirate dal periodo di vaccinazione in aperto a causa della gravidanza.

“Queste partecipanti continuano a essere seguite per gli esiti della gravidanza. Al momento della presente comunicazione non sono state segnalate nascite da donne rimaste incinte nello studio C4591001.

“Tutte le gravidanze presentano un rischio di difetti alla nascita, perdite o altri esiti avversi. I dati disponibili sul BNT162b2 somministrato a donne in gravidanza sono insufficienti per informare sui rischi associati al vaccino in gravidanza”.

Pfizer conclude che i vaccini sono “sicuri e ben tollerati”.

Nel complesso, nonostante l’incidenza di eventi avversi gravi – alcuni dei quali sono stati ammessi come correlati al vaccino – e di decessi, nonché l’ammessa mancanza di dati relativi agli esiti per le donne in gravidanza che hanno partecipato alla sperimentazione, le “conclusioni sulla sicurezza” della revisione indicano quanto segue:

“Sulla base dei dati di Fase 1 dello Studio FIH BNT162-01, BNT162b1 e BNT162b2 sono risultati sicuri e ben tollerati in adulti sani di età compresa tra i 18 e i 55 anni, senza riscontri di sicurezza imprevisti… e il profilo AE e i risultati clinici di laboratorio non hanno suggerito alcun problema di sicurezza”.

“Sulla base dei dati di Fase 1 dello Studio C4591001 e dello Studio BNT162-01, BNT162b1 e BNT162b2 sono risultati sicuri e ben tollerati nei giovani adulti sani di età compresa tra i 18 e gli 85 anni, senza riscontri di sicurezza imprevisti … e il profilo AE non ha suggerito alcun problema di sicurezza, anche fino a circa 6 mesi dopo la dose 2 per i gruppi BNT162b2 30 μg.

“Sulla base dei dati di Fase 2/3 relativi a circa 44.000 partecipanti di età ≥16 anni con almeno 6 mesi di follow-up dopo la dose 2 nello studio C4591001, BNT162b2 a 30 μg è risultato sicuro e ben tollerato in tutte le fasce di età … e il profilo di AE non ha suggerito alcun serio problema di sicurezza. L’incidenza di SAE e di decessi era bassa nel contesto del numero di partecipanti arruolati e comparabile in BNT162b2 e placebo. Anche l’incidenza delle interruzioni per AE era generalmente bassa e simile tra i gruppi BNT162b2 e placebo.

“Il follow-up cumulativo della sicurezza fino ad almeno 6 mesi dopo la dose 2 per circa 12.000 partecipanti alla Fase 2/3 originariamente randomizzati a BNT162b2, comprendente i periodi combinati in cieco e in aperto, non ha mostrato nuovi segnali di sicurezza o suggerito [alcuni] nuovi problemi di sicurezza derivanti da questo periodo di follow-up.

“Allo stesso modo, il follow-up in aperto dei partecipanti originariamente randomizzati al placebo, dal momento della rimozione del doppio cieco e della somministrazione di BNT162b2 fino alla data di chiusura dei dati, non ha mostrato nuovi segnali di sicurezza o preoccupazioni.

“Il profilo di AE tra i circa 44.000 partecipanti di età ≥16 anni arruolati fino ad oggi all’ultima data per la raccolta dei dati di sicurezza (13 marzo 2021), rifletteva principalmente eventi di reattogenicità con basse incidenze di eventi gravi e/o correlati. L’incidenza di SAE era bassa e simile nei gruppi vaccino e placebo. Pochi partecipanti si sono ritirati dallo studio a causa di AE. Nel complesso si sono verificati pochi decessi sia nel gruppo del vaccino che in quello del placebo, senza alcuno squilibrio.

“Per i partecipanti randomizzati al placebo e poi tolti dal doppio cieco per ricevere la vaccinazione BNT162b2, i dati in aperto dal momento della rimozione del doppio cieco alla data di chiusura dei dati (13 marzo 2021) non hanno mostrato nuovi risultati o segnali di sicurezza.

“Nel complesso, i dati di efficacia e immunogenicità suggeriscono che il regime a 2 dosi di BNT162b2 (30 μg) induce una forte risposta immunitaria e fornisce una protezione duratura dalla COVID-19 in uno spettro di individui rappresentativo della popolazione in generale per individui di età ≥16 anni: quelli con o senza precedente esposizione al SARS-CoV-2 e quelli in categorie a rischio più elevato in base all’età, alla razza, all’etnia e/o alle comorbidità”.

Di conseguenza, e sulla base dei dati di cui sopra, la revisione è favorevole all’approvazione del BNT162b2:

“Un programma vaccinale deve essere implementato rapidamente e ampliato per avere un impatto significativo sul decorso della pandemia. È probabile che la concessione della licenza per il BNT162b2 aumenti l’adozione del vaccino, facilitando la fornitura del vaccino da parte di Pfizer/BioNTech direttamente alle farmacie e ai fornitori/alle strutture sanitarie.

“L’impatto maggiore dell’autorizzazione del BNT162b2 potrebbe essere la fornitura diretta agli operatori sanitari al servizio di popolazioni vulnerabili, come i pazienti anziani e quelli che vivono in comunità rurali e poco servite (cioè individui che potrebbero non essere in grado di affrontare le sfide per ottenere l’accesso al vaccino utilizzando i sistemi in vigore per l’EUA).

“L’espansione del vaccino attraverso la concessione di licenze migliorerebbe in ultima analisi la prospettiva di raggiungere l’immunità di gregge della popolazione per tenere sotto controllo la pandemia.

“Nel complesso, i potenziali rischi e benefici, valutati dal profilo di sicurezza e dall’efficacia e immunogenicità di BNT162b2 (30 μg), sono bilanciati a favore dei potenziali benefici per la prevenzione della COVID-19 negli individui immunizzati.

“Allo stesso modo, il profilo di beneficio e di rischio di BNT162b2 30 μg supporta un ulteriore sviluppo in ambito pediatrico, materno e in altre popolazioni a rischio.”