Il 20 ottobre, lo stesso giorno in cui i membri del disonesto comitato consultivo per i vaccini dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC, Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) hanno votato a favore dell’aggiunta delle iniezioni anti COVID-19 al programma di vaccinazione per bambini e adolescenti – Il Ministero della Salute indonesiano ha compiuto un passo coraggioso in una direzione diversa: ha vietato la vendita e la prescrizione di sciroppi pediatrici per la tosse e altri farmaci liquidi, almeno temporaneamente.

Il ministero ha collegato gli sciroppi per la tosse alle lesioni renali che hanno recentemente ucciso quasi 100 bambini indonesiani e quasi 70 bambini in Gambia, nell’Africa occidentale, e ha espresso il sospetto che questi numeri potrebbero essere la punta di un iceberg molto più grande.

Dopo l’ondata di decessi nell’Africa Occidentale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso una avvertenza da prodotto medico per quattro marche di sciroppo per la tosse prodotte in India e importate in Gambia attraverso un’azienda statunitense – avvertendo sulla possibile distribuzione globale dei prodotti e chiedendo il ritiro dalla circolazione dei prodotti non a norma.

Si dà il caso che le iniezioni anti COVID-19 promosse dal CDC e gli sciroppi vietati dal ministero indonesiano abbiano un evidente cosa in comune: entrambi contengono la sostanza chimica polietilenglicole (PEG).

Alcuni mesi prima che la Food and Drug Administration (FDA, l’agenzia per gli alimenti e i farmaci statunitense) concedesse a Pfizer e Moderna l’autorizzazione all’uso d’emergenza per le loro iniezioni a mRNA anti COVID-19 contenenti PEG, Children’s Health Defense (CHD) aveva avvertito la FDA sul PEG per il suo pericolosissimo potenziale anafilattico – e di sicuro, l’anafilassi è stato uno dei primi eventi avversi segnalati.

Quando il presidente dell’Associazione Medica Americana a quel tempo interrogò Peter Marks, direttore del centro della FDA che supervisiona i vaccini, in merito all’anafilassi, al PEG e alle iniezioni anti COVID-19, la sua non-risposta è stata: “È solo una di quelle cose intriganti”, accompagnata da una vaga promessa secondo cui “si sta facendo molto lavoro a riguardo”.

A quanto pare, questa risposta cavillosa è esemplificativa delle risposte date da anni dalle autorità di regolamentazione alle segnalazioni di gravi eventi avversi legati al PEG: che siano le iniezioni anti COVID-19 o altri farmaci a causare i danni, le autorità di regolamentazione si accontentano di tergiversare.

La FDA sminuisce le preoccupazioni dei genitori sul MiraLAX

L’FDA ha ignorato decine di migliaia di genitori, tra cui gli oltre 67.000 membri di un gruppo Facebook di genitori che per decenni hanno affermato che i lassativi contenenti una forma di PEG chiamata PEG 3350 causavano nei loro figli sintomi neuropsichiatrici drammatici, che andavano dalle convulsioni alla psicosi.

Il PEG 3350 è l’ingrediente attivo del farmaco MiraLAX, originariamente sviluppato dai Braintree Labs e ora prodotto dalla Bayer.

Nel 2006 l’FDA ha approvato il passaggio di MiraLAX dallo status di farmaco da prescrizione a quello di farmaco da banco (OTC).

Sebbene Braintree abbia sviluppato MiraLAX per un uso a breve termine negli adulti, la disponibilità del farmaco come medicinale da banco ha incoraggiato i pediatri a consigliarlo spesso per i bambini stitici, a volte per mesi o anni.

Pur sapendo che i bambini “ricevono probabilmente una dose più elevata per unità di peso corporeo rispetto agli adulti”, nessuno ha mai valutato i rischi di un’esposizione prolungata al PEG 3350 nei bambini.

Tuttavia, quando il farmaco ha ottenuto lo status di OTC, la Dr.ssa Karen Feibus, revisore della FDA, ha riconosciuto “una preoccupazione teorica per l’uso prolungato o ripetuto frequentemente del PEG da parte dei consumatori” (p. 29).

Nel 2012 una petizione dei cittadini ha sollecitato uno studio sulla sicurezza pediatrica, chiedendo alla FDA di studiare il PEG presente “in qualsiasi prodotto medico prescritto ai bambini negli Stati Uniti o venduto da aziende statunitensi per uso estero”.

Costretti dalla petizione, nel 2014 i National Institutes of Health (NIH, Istituti nazionali della salute) hanno concesso una sovvenzione di 325.000 dollari al Children’s Hospital di Philadelphia per valutare la sicurezza del PEG 3350 nei bambini in collaborazione con l’FDA, ma finora lo studio non è andato a buon fine.

Sebbene NIH e FDA avessero inizialmente promesso che i risultati sarebbero stati disponibili entro un anno, alla fine del 2022 lo stato dello studio era ancora indicato come “in fase di reclutamento” e la data di completamento era indicata come giugno 2024.

In un’e-mail del 2022 inviata al genitore Mike Koehler, il cui figlio ha avuto una grave reazione neuropsichiatrica al MiraLAX, l’esperto in affari pubblici della FDA Paul Richards ha offerto un’ulteriore posticipazione, scrivendo: “Sebbene la FDA e il CDC non possano prevedere quanto tempo richiederà la revisione dei dati e delle informazioni, completeremo la nostra revisione il più rapidamente possibile, utilizzando un approccio scientifico approfondito”.

Le “impurità” conosciute sono tutt’altro che innocue

L’affermazione dei produttori secondo cui i PEG sono “biologicamente inerti” – affermazione sempre più contestata – è uno dei fattori chiave che ha permesso ai composti PEG di diventare così pervasivi in diversi settori e migliaia di prodotti, tra cui farmaci, cosmetici, prodotti di screening sanitario e pesticidi.

Tuttavia, sebbene le aziende descrivano il PEG come “innocuo”, è noto che il processo di produzione del PEG dà origine a “prodotti di degradazione”, detti anche “impurità”, che sono tutt’altro che innocui.

Nel caso degli sciroppi indonesiani per la tosse letali, le analisi governative hanno rilevato la presenza di tre contaminanti pericolosi: glicole etilenico (EG), glicole dietilenico (DEG) ed etere butilico di glicole etilenico.

Antigelo è il nome più riconoscibile dell’EG e del DEG, sostanze chimiche con metaboliti tossici in grado di causare “danni cellulari estesi a vari tessuti”, in particolare ai reni.

Tragicamente, gli incidenti in cui queste sostanze hanno ucciso dei bambini hanno fatto notizia per almeno un quarto di secolo, con avvelenamenti di massa di bambini associati a farmaci documentati in paesi che vanno dalla Nigeria ad Haiti al Bangladesh.

Sebbene NIH e FDA abbiano ammesso che l’EG e il DEG sono neurotossici per i bambini, la FDA consente l’uso di tracce (0,2% in peso) di entrambi in farmaci contenenti PEG.

In effetti, uno studio del 2011 ha concluso che la contaminazione da DEG è il risultato inevitabile di alcuni processi produttivi.

Nel frattempo, i genitori che hanno studiato il MiraLAX ritengono che il PEG si scomponga nell’intestino in EG e DEG.

Il Dr. David Bruns, patologo in pensione, considerato il primo ad aver descritto l’avvelenamento da PEG nel 1982, ha studiato i decessi per insufficienza renale acuta dovuti all’uso di creme per ustioni contenenti PEG su pazienti con gravi ustioni.

La barriera cutanea gravemente danneggiata permetteva al PEG di essere assorbito “direttamente nel corpo“. Secondo Bruns, probabilmente si verifica qualcosa di simile nei bambini con una barriera intestinale danneggiata che ingeriscono del PEG.

Ulteriori studi sui conigli condotti da Bruns hanno rivelato che alcuni dei metaboliti del PEG includono aldeidi tossiche, offrendo una probabile spiegazione degli effetti dannosi del PEG sui reni.

Le aldeidi altamente reattive “possono compromettere le funzioni cellulari e aggravare le lesioni agli organi, il dolore acuto e l’infiammazione”.

I produttori di farmaci lodano la “PEGilazione”, ma ne minimizzano gli aspetti negativi

Nel vasto panorama dei farmaci e dei prodotti biofarmacologici contenenti PEG, alcuni farmaci sono “PEGilati“, il che fa riferimento a un modo specifico di attaccare il PEG alle molecole biomediche.

Quando la PEGilazione è diventata di moda nei primi anni ’90, i produttori erano entusiasti perché il processo ostacola i normali tentativi del rene di eliminare i farmaci e costringe l’organismo a trattenerli più a lungo.

I ricercatori di farmaci si riferiscono allegramente a questo fenomeno come “estensione dell’emivita“.

L’inclusione nei vaccini anti COVID-19 di grassi PEGilati – chiamati nanoparticelle lipidiche o LNP – è specificamente progettata per favorire una “circolazione prolungata” del vaccino.

I ricercatori che hanno scritto su Nature nel dicembre 2021 sostenevano che senza le nanoparticelle lipidiche rivestite di PEG, “i vaccini a mRNA anti COVID-19 non esisterebbero” e si sono detti entusiasti del fatto che le LNP “hanno la capacità di alterare il corso della storia”.

Non è stato menzionato il fatto che la PEGilazione “non è priva di un prezzo”: il prezzo è la propensione a scatenare reazioni immunitarie avverse “che comportano gravi sintomi allergici con anafilassi occasionalmente fatale”.

Uno studio del 2016 suggeriva che un’ampia percentuale della popolazione statunitense è stata probabilmente sensibilizzata ai PEG, lasciando un sottogruppo significativo suscettibile a reazioni di ipersensibilità ai vaccini PEGilati.

In effetti, la letteratura pubblicata ha iniziato a riflettere proprio questo scenario.

In un articolo pubblicato nell’ottobre 2021 su Endoscopy sono stati descritti tre pazienti che hanno manifestato reazioni anafilattiche ad agenti detergenti intestinali contenenti PEG (per la colonscopia) – tutti e tre avevano ricevuto iniezioni di Moderna nei 12-18 giorni precedenti.

I ricercatori hanno concluso che “l’insorgenza di una nuova allergia al PEG poco dopo la vaccinazione anti COVID-19 rende probabile una relazione causale” e hanno avvertito che gli operatori sanitari “dovrebbero essere consapevoli della possibilità di un’allergia al PEG di nuova insorgenza dopo la vaccinazione anti COVID-19”.

La FDA emette avvisi selettivi per l’allergia al PEG

L’anno scorso l’FDA ha avvertito i consumatori che alcuni mezzi di contrasto per ultrasuoni contengono PEG “e non dovrebbero essere somministrati a pazienti con allergie note o sospette al PEG”.

Questa azione dell’FDA era in risposta a 11 casi di anafilassi e due decessi legati all’uso dei mezzi di contrasto in pazienti con allergie note al PEG.

Tuttavia, per le migliaia di famiglie colpite dal MiraLAX, o per gli oltre 10.000 individui che, secondo quanto riportato finora, hanno subito un’anafilassi pericolosa o fatale in seguito alla vaccinazione anti COVID-19, non ci sono stati avvertimenti.

Invece, spetta a paesi come l’Indonesia dare l’esempio di un comportamento normativo responsabile, senza aspettare studi differiti all’infinito, ma semplicemente ritirando i farmaci dal mercato quando uccidono i bambini.