Danice Hertz, un medico di 64 anni, “in condizioni di salute orribili” e “disabile” dopo aver ricevuto il vaccino anti COVID della Pfizer, sostiene che le agenzie sanitarie statunitensi stanno ignorando migliaia di eventi avversi.

In un’intervista esclusiva con The Defender, la Hertz ha detto che se potesse tornare indietro nel tempo, non si vaccinerebbe.

La Hertz ha detto di aver contattato numerose agenzie sanitarie, medici e ricercatori – compresi i National Institutes of Health (NIH), la Food and Drug Administration statunitense (FDA), i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il U.S. Surgeon General e i medici delle università di Harvard e Stanford e del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles – nel tentativo di ottenere aiuto per le lesioni neurologiche subite in seguito alla vaccinazione.

La Hertz ha detto a The Defender che ci sono migliaia di persone come lei – che sono state danneggiate dai vaccini anti COVID – che soffrono e hanno bisogno di aiuto, eppure vengono ignorate dai media tradizionali e dalle agenzie sanitarie statunitensi. Nel frattempo sono stati introdotti gli obblighi di vaccinazione anti COVID per milioni di americani, senza quasi nessuna discussione dei rischi.

La Hertz, una gastroenterologa in pensione da ottobre, ha ricevuto la sua prima e unica dose di vaccino Pfizer il 23 dicembre 2020. “C’era la possibilità di vaccinarsi perché l’ospedale lo stava somministrando a tutti i medici”, ha detto Hertz. “Non sapevo se avrei avuto bisogno di tornare nella forza lavoro, così sono corsa a vaccinarmi. Nel giro di 30 minuti, ho iniziato a provare effetti avversi”.

“Ho aspettato i 15 minuti che si devono aspettare dopo la somministrazione, sono andata alla macchina e ho cominciato a sentirmi bruciare la faccia”, ha detto Hertz. “Sono andata a casa, a cinque minuti d’automobile, e quando ho attraversato la soglia di casa, ho detto a mio marito di chiamare l’ambulanza”.

La Hertz ha detto che nelle successive 24 ore ha sviluppato sintomi neurologici, tra cui gravi parestesie al viso, alla lingua, al cuoio capelluto, alla parete toracica e agli arti, così come tremori, contrazioni, debolezza, mal di testa, tinnito e mancanza di equilibrio.

“La mia pressione sanguigna era 186 su 127, cosa che ho scoperto essere caratteristica di queste reazioni”, ha detto Hertz.

La Hertz ha chiamato il suo medico e ha preso il Benadryl (un antistaminico, NdT) e degli steroidi in caso si trattasse di una reazione allergica. Il giorno dopo il suo viso era diventato completamente insensibile.

Ha detto:

“Mi sentivo come se tutta la mia faccia bruciasse – come se mi avessero versato dell’acido sulla faccia. Avevo sensazioni in tutto il corpo come se vibrasse. Mi sembrava di avere una fascia stretta intorno al petto, dolore al petto e mancanza di fiato, e sono rimasta a letto per sette giorni”.

La Hertz si è poi rivolta a un allergologo che l’ha curata con steroidi pensando si trattasse di una reazione allergica al vaccino. Dopo alcune settimane senza alcun miglioramento, la Hertz è andata dal primario di neurologia del Cedars-Sinai.

“Ho visto sei neurologi, cinque allergologi, tre reumatologi, e nessuno ci capiva niente”, ha detto Hertz. “Hanno fatto esami del sangue, biopsie della pelle, una risonanza magnetica e altro, e non è venuto fuori niente. Purtroppo, se un medico non sa cosa c’è che non va in te, lascia perdere, anche se non è così che praticavo la medicina io”.

All’inizio, quando è stata esaminata dal primo neurologo, la Hertz ha richiesto un “consulto CISA” con il CDC.

Secondo il sito web del CDC, il progetto CISA (Clinical Immunization Safety Assessment, o Valutazione clinica della sicurezza dell’immunizzazione) fu istituito nel 2001 per rimediare alle carenze nella ricerca clinica sulla sicurezza dei vaccini negli Stati Uniti.

Il CISA è una rete nazionale di esperti di sicurezza dei vaccini dell’Immunization Safety Office (Ufficio per la sicurezza delle immunizzazioni) del CDC e di sette centri di ricerca medica, più altri partner che affrontano i problemi di sicurezza dei vaccini, conducono ricerche cliniche di alta qualità e valutano eventi avversi clinici complessi dopo la vaccinazione.

Il Progetto CISA fornisce anche consulenze ai medici statunitensi che hanno domande sulla sicurezza dei vaccini su pazienti specifici residenti negli Stati Uniti. Inoltre fornisce consulenze agli operatori sanitari statunitensi e a partner della sanità pubblica su questioni relative alla sicurezza dei vaccini ed esamina gli eventi avversi clinici che seguono l’immunizzazione con vaccini autorizzati negli Stati Uniti.

Il caso della Hertz è stato accettato nel progetto CISA ed è stato presentato alla conferenza Grand Rounds del CDC il 24 marzo. Cinque settimane dopo, un medico ha inoltrato una lettera alla Hertz suggerendo che aveva un “disturbo dei mastociti”.

Non ha più avuto riscontri dal Progetto CISA.

La sindrome da attivazione dei mastociti (o disturbo dei mastociti) è una condizione in cui un paziente ha ripetuti episodi dei sintomi dell’anafilassi – sintomi allergici come orticaria, gonfiore, bassa pressione sanguigna, difficoltà di respirazione e grave diarrea.

La mastocitosi sistemica può causare lesioni cutanee, dolore agli organi interni, dolore alle ossa, diarrea e vomito, perdita di peso e sintomi cardiovascolari.

La Hertz ha contattato l’NIH ed è stata valutata a distanza dal gruppo del dottor Avindra Nath. Nath è un medico-scienziato specializzato in neuroimmunologia ed è direttore clinico intramurale del National Institute of Neurological Disorders and Stroke (Istituto nazionale dei disturbi neurologici e ischemie) all’NIH.

La Hertz ha detto di aver inviato all’NIH un campione di sangue per uno studio, perché vedevano un discreto numero di pazienti nelle stesse condizioni. Ha anche inviato del sangue ai medici di Stanford per una valutazione.

Anche un medico di Harvard pensava che la Hertz avesse un’attivazione dei mastociti e le ha prescritto dei farmaci, senza effetto. “Ora sto prendendo un sacco di farmaci per l’attivazione dei mastociti, ma sto ancora molto male”, ha detto Hertz.

“Non credo che quella [mast cell activation] sia una spiegazione esauriente di quello che ci sta succedendo”, ha detto la Hertz. “Sono ancora qui dopo nove mesi. Non so ancora cosa c’è che non va in me. Non sto male come all’inizio, ma ho ancora attacchi in cui mi sento come se fossi fulminata, e mio marito può effettivamente sentire vibrare le mie gambe e le mie braccia”.

Hertz ha dato vita a un gruppo su Facebook che ora conta più di 160 persone che hanno avuto problemi neurologici in seguito a vaccinazione anti COVID, e non riescono a trovare aiuto per le loro condizioni.

“Abbiamo 160 persone in questo gruppo privato su Facebook e ci conosciamo tutti molto bene e cerchiamo di aiutarci a vicenda”, ha detto Hertz. “Insieme abbiamo cercato con tutte le nostre forze di ottenere aiuto”.

“Anche se il mio gruppo è composto da 160 membri che hanno avuto reazioni avverse riconosciute ai vaccini anti COVID, ci sono altri gruppi di cui sono a conoscenza che ne hanno migliaia”, ha aggiunto.

La Hertz ha detto che i media tradizionali non vogliono parlare con nessuno del suo gruppo che ha subito lesioni perché non sono autorizzati a dare notizie sui danni da vaccino. “Ci sono molte persone che hanno avuto reazioni neurologiche e molte non sanno che sono legate al vaccino”, ha detto.

La Hertz e il suo gruppo sono riusciti a fissare una riunione in videoconferenza con il Dr. Peter Marks, direttore del Center for Biologics Evaluation and Research (CBER, Centro per la valutazione e la ricerca sui biofarmaci) presso la FDA, per discutere le loro lesioni da vaccino, ma sono rimasti delusi quando non si è presentato alla riunione.

Ha spiegato la Hertz:

“Avevamo organizzato una videoconferenza su Zoom molto importante con Marks. Credo fosse lo stesso giorno in cui hanno annunciato che il vaccino della Pfizer aveva ricevuto la piena approvazione della FDA. Noi [the group] non sapevamo in anticipo che sarebbe stato approvato.

“Avevamo tutti preparato dei discorsi per implorare l’aiuto di Marks e lui non si è fatto vedere. A farsi vedere invece è stato il capo delle comunicazioni – non uno scienziato. Ci ha ascoltato. La sua risposta, dopo averci ascoltato per un’ora intera, è stata: “Beh, se poteste darmi il vostro numero VAERS [Vaccine Adverse Event Reporting System], farò controllare a tutti i vostri casi VAERS e vedremo cosa possiamo fare per aiutarvi”.

La Hertz ha detto che la rappresentante della FDA non ha capito quale fosse il punto. “Eravamo lì per rappresentare un gran numero di persone che sono state danneggiate e hanno bisogno di cure mediche, eppure non abbiamo avuto alcuna risposta”, ha detto.

Le agenzie statunitensi sono consapevoli delle lesioni da vaccino

La Hertz ha detto che ci sono diverse teorie per le reazioni avverse come la sua, ma non pensa che nessuna sia stata provata o che siano state fatte abbastanza ricerche.

“Alcune persone pensano che si tratti di una neuropatia immunomediata in cui i nervi sono attaccati dagli anticorpi innescati dal vaccino”, ha detto Hertz. “Un medico in California sostiene di aver trovato proteine spike prodotte dal vaccino nei nostri monociti – dato che sta facendo ricerche sui membri del gruppo”.

Hertz ha detto che diversi membri del suo gruppo privato su Facebook sono andati all’NIH per farsi curare, soprattutto quelli che sono rimasti paralizzati dopo la vaccinazione e non possono usare le gambe.

“L’NIH è consapevole di ciò che sta accadendo, ma pubblicamente minimizza sulle reazioni avverse ai vaccini”, ha detto la Hertz.

“All’inizio di gennaio, quando ero molto malata, ho cercato di capire chi avrei dovuto contattare – e ho contattato un altro signore dell’NIH che è molto in alto nel NIAID [National Institute of Allergy and Infectious Diseases],” ha detto Hertz. “Mi ha detto che sono ‘ben consapevoli’ di queste reazioni e le stanno esaminando”.

“Sapevano di queste reazioni avverse prima che i vaccini fossero rilasciati dagli studi clinici”, ha detto Hertz.

In uno scambio di email dell’11 febbraio (vedi sotto) tra Hertz e il NIH e NIAID (l’agenzia guidata dal Dr. Anthony Fauci) appena due mesi dopo che i vaccini anti COVID avevano ricevuto l’Autorizzazione all’uso di emergenza, un funzionario ha riconosciuto che altre reazioni come quelle avute da Hertz erano state segnalate e che le agenzie ne erano a conoscenza.

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La Hertz ha detto che crede che l’NIH faccia trapelare una posizione diversa dietro le quinte rispetto a quella che presenta al pubblico. Ha detto che crede che sia perché l’NIH è finanziato dalla FDA.

La Hertz ha avuto diversi scambi di comunicazioni con Marks e la dottoressa Janet Woodcock, commissario ad interim della FDA. Né Marks, né Woodcock hanno preso sul serio le preoccupazioni della Hertz, ma invece le hanno augurato il meglio per le sue debilitanti lesioni da vaccino.

Hertz ha detto che Woodcock inizialmente aveva detto di volerla aiutare, ma poi ha risposto di nuovo dicendo:

“Sono molto dispiaciuta per le Sue sofferenze. Sembra che manchi ciò che si chiama una ‘definizione di ricerca’, in altre parole un quadro sindromico per descrivere ciò che si sta provando, poiché potrebbe non rientrare nelle attuali categorie diagnostiche. Forse uno dei ricercatori accademici che ha consultato potrebbe lavorare su questo. Non ho idea di come questo possa essere affrontato dal punto di vista del trattamento”.

In altre parole, non sono interessati a sentire di queste reazioni, ha detto la Hertz in una e-mail all’NIH dove ha descritto la risposta della FDA.

Nell’e-mail, Hertz ha detto:

“E’ scioccante per me che ignorino completamente queste segnalazioni di centinaia e migliaia di persone che soffrono di reazioni gravi. Secondo me dovrebbero essere interessati a scoprire il più possibile su queste reazioni. C’è qualcosa di molto sbagliato e queste reazioni avverse ai vaccini vengono nascoste. È un grande disservizio per tante persone che soffrono come me”.

Il 1° febbraio, la Hertz ha contattato il suo team di medici, il CDC e Marks riguardo alla sua esperienza e a quella di altre cinque donne che hanno sviluppato problemi neurologici in seguito alla vaccinazione con Pfizer. Hertz ha chiesto perché le loro reazioni neurologiche sono state ignorate.

La Hertz ha scritto:

“Come sanno molti di voi che mi conoscono, sono un gastroenterologo di 64 anni che ha avuto una terribile reazione 30 minuti dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid Pfizer. Ho ancora molti sintomi a quasi 9 settimane di distanza, con gravi parestesie, tensione al petto, tremore, vertigini, mal di testa. Trovandomi su internet in cerca di informazioni, mi sono imbattuta in un articolo della rivista Neurology Today. Ho scritto un commento in fondo all’articolo sulla mia reazione. In seguito sono stata contattata da altre cinque donne che hanno avuto reazioni neurologiche molto simili alle mie e sono tutte molto malate diverse settimane dopo la vaccinazione.

“Hanno avuto analoghe difficoltà nell’ottenere cure mediche appropriate, poiché la comunità medica non sa nulla di queste reazioni. Anche loro hanno riferito le loro reazioni alle compagnie farmaceutiche, alle agenzie governative di regolamentazione, e non c’è stata alcuna risposta o documentazione delle loro reazioni.

“È evidente che queste reazioni neurologiche non sono sconosciute. Perché non vengono affrontate? Perché le nostre segnalazioni vengono ignorate? Non abbiamo alcun desiderio di spaventare il pubblico riguardo al vaccino, ma tutti noi vorremmo tanto ricevere delle cure mediche e temiamo di non riprenderci da questi sintomi debilitanti. Prima eravamo tutti sani. Stiamo considerando di rivolgerci ai media perché siamo terribilmente frustrati dalla mancanza di trasparenza. Qualsiasi consiglio da parte vostra sarebbe molto apprezzato”.

Marks ha risposto che era “davvero dispiaciuto” di apprendere dei suoi sintomi, che la FDA prende sul serio gli eventi avversi e ha detto di aver chiesto al team di farmacovigilanza di mettersi in contatto con lei. Ad oggi, né Marks, né il team di farmacovigilanza hanno dato seguito.

Il 17 marzo, un funzionario dell’NIH ha inviato un’e-mail alla Hertz – e ha messo in copia Pfizer – ammettendo che ci sono più di 1.000 effetti collaterali neurologici segnalati al VAERS, e promettendo di presentarli alla comunità scientifica, cosa che finora non è stata fatta.

Il funzionario ha detto:

“Se si guarda al database VAERS ci sono più di 1.000 effetti collaterali neurologici già segnalati, ma per presentarlo alla comunità scientifica dobbiamo raccogliere più informazioni possibili prima di inviarlo. Le prometto che riporteremo il suo problema e altri casi che stiamo esaminando ora e davvero [would] apprezzerei se ci concedesse gentilmente 1-2 settimane per raccogliere informazioni complete prima di renderle pubbliche”.

In una e-mail del 15 aprile a Marks, Woodcock, CDC e NIH, la Hertz ha scritto:

“Perché questo viene tenuto segreto? Quando sarà reso noto al pubblico in modo che possiamo essere curati? Guariremo? Non avete idea del dolore e della sofferenza che molte persone stanno provando. Vorrei che poteste provare quello che stiamo vivendo per capire le mie suppliche. È molto difficile vivere in questo modo. A volte, ho così tanto dolore che non voglio vivere. È così scioccante per me che questa soppressione dell’informazione e della verità possa avvenire nel nostro paese. Come medico, non avrei mai immaginato che questo potesse accadere qui negli Stati Uniti, con il nostro grande sistema medico e le agenzie di regolamentazione.

“Vi prego di rendere pubbliche queste reazioni in modo che l’assistenza medica sia disponibile per le numerose persone che come me soffrono di sintomi strazianti derivanti da questi vaccini. Alla fine, la verità verrà detta. Abbiamo bisogno di aiuto ora”.

La Hertz ha detto di aver ricevuto una risposta da Woodcock, che diceva che la FDA sta “esaminando queste reazioni neurologiche”. Ma non c’è stato alcun seguito o riconoscimento delle sue lesioni – o di quelle di migliaia di altre persone.

La Hertz, che è pro-vaccino, ha detto che è preoccupata che FDA, NIH, CDC e le aziende farmaceutiche stiano ignorando le lesioni da vaccino.

Ha spiegato:

“Vogliamo che la comunità medica venga istruita su queste reazioni in modo che non ci abbandonino, in modo che possano convalidare ciò che è successo e curarci. Abbiamo bisogno di ricerche per scoprire cosa è successo e per creare delle cure. E ora ci sono gli obblighi vaccinali e la gente come noi non può più vaccinarsi. Ci sono molti nel mio gruppo che sono medici e non possono tornare al lavoro finché non sono in regola con le vaccinazioni, ma non possono tornare al lavoro e non è facile ottenere un’esenzione. Dobbiamo guardare a questo”.

Il 24 maggio, Hertz e altre 79 persone che sono state danneggiate da Moderna, Pfizer, Johnson & Johnson e AstraZeneca (sperimentazione clinica negli Stati Uniti) hanno scritto una lettera al Dr. Vivek Murthy, U.S. Surgeon General e alla Casa Bianca supplicandoli di convalidare le loro reazioni in modo che possano essere affrontate correttamente.

Il gruppo ha dichiarato:

“Abbiamo tutti avuto reazioni avverse a questi vaccini molto simili tra loro. In precedenza eravamo individui sani. Le nostre reazioni si sono verificate da pochi minuti a pochi giorni dopo la vaccinazione. Non c’è dubbio che i vaccini hanno causato le nostre reazioni.

“Le nostre reazioni includevano nausea, perdita di peso, bruciore di stomaco, diarrea/ costipazione, disturbi del sonno, dolori al petto, mal di testa, pressione facciale e sinusale, vertigini, grave debolezza e fatica, parestesie dolorose in tutto il corpo, gravi parestesie dolorose concentrate sul viso, lingua e cuoio capelluto, vibrazioni interne e tremori, contrazioni e spasmi muscolari, annebbiamento del cervello e cambiamenti dello stato mentale, perdita di memoria, acufeni, visione ridotta o offuscata, pressione sanguigna e frequenza cardiaca elevate, vene gonfie, problemi cardiaci e debolezza. Molti nel nostro gruppo hanno avuto la paralisi degli arti inferiori e fino ad oggi rimangono paralizzati. Molti di noi sono stati malati per cinque mesi”.

Nessuno nel gruppo aveva avuto nessuno dei sintomi di cui sopra prima di ricevere il vaccino anti COVID.

“Queste lesioni [the injuries] stanno rendendo la maggior parte di noi disabili e incapaci di tornare al lavoro come medici e altri operatori sanitari, genitori, insegnanti, scienziati, ecc.

“Non solo siamo stati colpiti fisicamente, ma anche mentalmente e finanziariamente. La maggior parte di noi non è in grado di lavorare o ha un orario di lavoro ridotto. Questo per noi va avanti senza alcuna fine in vista”.

“ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO”, ha scritto il gruppo. “Il costante messaggio che i vaccini sono sicuri e il mancato riconoscimento di queste reazioni neurologiche avverse ci ha reso impossibile ottenere delle cure mediche. Siamo ‘danni collaterali’ nello sforzo di fermare la pandemia”.

Il gruppo ha scritto a Murthy che finché le reazioni avverse non saranno riconosciute, sarà impossibile ricevere le cure. “Vi supplichiamo di rendere la comunità medica consapevole di queste reazioni in modo da poter ottenere le cure mediche di cui abbiamo bisogno”, ha scritto il gruppo.

Le agenzie sanitarie statunitensi non vogliono che la gente sappia delle lesioni da vaccino

Quando gli è stato chiesto da The Defender perché le agenzie sanitarie statunitensi avrebbero nascosto gli eventi avversi dei vaccini, sopprimendo la ricerca e non riuscendo a fornire ai danneggiati delle cure adeguate, la Hertz ha risposto:

“La pandemia è orribile. È un problema reale. Ma hanno preso decisioni calcolate su come proteggere il maggior numero di persone, e non so chi abbia preso queste decisioni, ma hanno deciso che vaccinare il maggior numero di persone possibile salverà più persone rispetto ad occuparsi delle lesioni da vaccino. Penso che non vogliano creare paura o panico e pubblicizzare il fatto che ci sono dei danni“.

La Hertz ha detto che crede che quello che sta succedendo con i vaccini COVID è un crimine contro il nostro paese.

“Se potessi, tornerei indietro nel tempo e rimuoverei quell’iniezione da dentro di me”, ha detto Hertz. “Ho accettato tutti i vaccini che sono stati prodotti, e non ho mai avuto una reazione a nulla. Sono andata a vaccinarmi quel giorno senza alcuna preoccupazione perché era stato autorizzato dalla FDA. Mi sento un idiota”.

La Hertz ha detto di aver presentato diverse segnalazioni al VAERS, ma il CDC non ha mai dato seguito. Ha ricevuto una telefonata da un impiegato che confermava la segnalazione e gli ha detto: “Sono un medico. Sono gravemente malata. Ho paura di morire. Ho fatto il rapporto alla Pfizer in forma scritta e verbale, e nessuno mi ha mai richiamato”.

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La Hertz ha contattato di nuovo il Dr. Marks il 23 febbraio dopo non aver avuto il follow-up promesso, e ha risposto un altro funzionario del CBER. Il funzionario l’ha indirizzata al VAERS e le ha detto come richiedere informazioni sul suo evento avverso e come ottenere una copia del rapporto. Le ha anche suggerito di richiedere un consulto CISA al CDC, cosa che aveva già fatto.

La Hertz ha risposto:

“Grazie per la sua raccomandazione di contattare il VAERS. Purtroppo questo non aiuta perché è già stato fatto. Speriamo che diventiate consapevoli delle lesioni che alcune persone stanno subendo a causa dei vaccini e che educhiate la comunità medica in modo che l’assistenza medica sia disponibile per le persone come me”.

Il funzionario ha chiesto se aveva compilato correttamente la sua segnalazione e che aveva l’impressione che il VAERS l’avrebbe contattata se erano “necessarie informazioni di follow-up”.

La Hertz ha detto di aver fornito i suoi recapiti nella segnalazione che aveva presentato al VAERS e di essere “pienamente consapevole delle molte centinaia di segnalazioni con reazioni simili nel database VAERS”, come lo erano le persone nel suo gruppo con reazioni gravi simili. “Noi e i nostri medici abbiamo richiesto consultazioni del CISA del CDC che sono state completamente inutili”, ha detto Hertz.

Ha spiegato la Hertz:

“Pensavo che la FDA e il CDC avrebbero voluto sapere di queste reazioni. Siamo stati tutti gravemente malati. È veramente scioccante che le nostre segnalazioni non siano state prese sul serio e che la FDA non ci chieda altre informazioni. Evidentemente non c’è interesse per le persone che vengono lese dai vaccini.

“I suggerimenti che fate in entrambe le vostre e-mail indirizzate a me sono non hanno senso. Sono un medico, non un idiota. Non entrate nel merito della questione che ci sono molti di noi che sono stati danneggiati dai vaccini e non ricevono attenzione. Le vostre e-mail sono offensive e avvilenti. Vi sfugge completamente il punto importante. Credo che questo sia rappresentativo di quanto (poco) seriamente prendiate il fatto che ci sono molte persone gravemente lese dai vaccini anti Covid che stanno lottando per ottenere un riconoscimento e delle cure mediche perché queste reazioni vengono tenute nascoste alla comunità medica.

“Questo è davvero scioccante. Avendo praticato la medicina per 33 anni, ho sempre avuto fiducia nelle nostre agenzie di regolamentazione. Ora, essendo stata gravemente lesa da questo vaccino e lottando per essere presa sul serio e ottenere assistenza medica, non ho più fede”.

Il 2 luglio, la Hertz si è rivolta di nuovo a uno dei suoi contatti all’NIH chiedendo se qualcuno stesse studiando le reazioni avverse come la sua e quelle del gruppo che rappresenta. Ha scritto: “Siamo stati abbandonati dal governo, e la comunità medica non sa nulla di queste reazioni avverse. Abbiamo un disperato bisogno di aiuto medico”.

Non c’è stata alcuna risposta.

La Hertz ha detto che come medico, è a favore dei vaccini ma è anche “a favore del consenso informato”, e lo ha sempre dato ai suoi pazienti.

“Qualsiasi cura io abbia dato, che fosse una procedura come una colonscopia o la prescrizione di un farmaco, ho sempre fornito loro informazioni sui rischi connessi”, ha detto la Hertz. “Non c’è stato alcun consenso informato con il vaccino [COVID], e se l’avessi saputo non l’avrei mai fatto”.

Hertz ha detto che la gente ha bisogno di ricevere informazioni accurate e complete sui rischi e la possibilità di fare una scelta. “Fare questa scelta al posto loro è sbagliato”, ha detto.

Children’s Health Defense chiede a chiunque abbia avuto una reazione avversa, a qualsiasi vaccino, di fare una segnalazione seguendo questi tre punti.