Migliaia di personalità di spicco della politica e dell’economia si riuniscono questa settimana a Davos, in Svizzera, per l’incontro annuale del Forum economico mondiale (WEF, acronimo di World Economic Forum), il cui tema, “Cooperazione in un mondo frammentato“, è incentrato sulla “crisi del costo della vita“.

Negli ultimi anni, il WEF e il suo fondatore e presidente, l’ingegnere ed economista tedesco Klaus Schwab, hanno generato polemiche promuovendo idee come il “Grande reset” e la “Quarta rivoluzione industriale“.

Nel promuovere “Il grande reset” nel 2020, Schwab ha affermato che la pandemia da COVID-19 “rappresenta una rara ma stretta finestra di opportunità per riflettere, reimmaginare e resettare il nostro mondo”.

Anche la visione per il futuro presentata dal WEF nel 2016 – “Benvenuti nel 2030. Non possiedo nulla, non ho una privacy e la vita non è mai stata meglio” – ha sollevato delle perplessità.

Nella sua dichiarazione di missione, il WEF afferma di “essere indipendente, imparziale e non legato a interessi particolari”.

La dichiarazione prosegue:

“Il Forum concentra tutti i suoi sforzi per dimostrare l’imprenditorialità nell’interesse pubblico globale, sostenendo al contempo i più alti standard di governance. L’integrità morale e intellettuale è al centro di tutto ciò che fa”.

Tuttavia, i critici descrivono il WEF come una “organizzazione politica fanatica mascherata da entità neutrale” con l’obiettivo di “centralizzare il potere nelle mani di élite globali fatte di membri attentamente selezionati” e di operare senza alcun contributo pubblico e senza alcuna responsabilità.

Alcuni critici sostengono che l’incontro annuale del WEF “agisce da laboratorio di politiche e di idee della classe dirigente globale, fatto di persona, solo su invito e chiuso a chi non ne condivide l’ideologia”.

Le dichiarazioni emerse dall’incontro di quest’anno hanno fatto poco per placare le preoccupazioni sulla reale agenda del WEF.

The Defender esamina alcuni dei temi chiave dell’incontro di quest’anno, che si svolge sotto una coltre di sicurezza militarista e tra accuse rivolte ai partecipanti di non praticare ciò che predicano quando si tratta del loro comportamento.

I temi chiave di quest’anno includono la “lotta alla disinformazione”, la promozione di “partenariati pubblico-privati”, la politica “verde”, slogan come “DEI” [Diversity, Equity, inclusion], “resilienza” e “sostenibilità”, “sicurezza sanitaria” e la continua digitalizzazione attraverso il metaverso e le tecnologie “smart” (o intelligenti).

Schwab parla dell’importanza di “dominare il futuro”.

In un comunicato stampa di promozione dell’incontro del WEF di quest’anno, Schwab ha dichiarato:

“Vediamo le molteplici forze politiche, economiche e sociali che creano una crescente frammentazione a livello globale e nazionale. Per affrontare le cause profonde di questa erosione della fiducia, dobbiamo rafforzare la cooperazione tra governo e imprese, creando le condizioni per una ripresa forte e duratura.

“Allo stesso tempo si deve riconoscere che lo sviluppo economico deve essere reso più resiliente, più sostenibile e che nessuno deve essere lasciato indietro”.

Nella suo discorso di apertura, Schwab ha affermato che le crisi attuali in tutto il mondo, che vanno dalla COVID-19 all’alto costo della vita, “stanno servendo da forze catalizzatrici per la trasformazione economica“, aggiungendo che “attraverso la responsabilità collettiva, l’innovazione e la buona volontà e l’ingegno umano, abbiamo la capacità di trasformare queste sfide in opportunità”.

Schwab ha chiesto cosa significa “dominare il futuro“:

“Cosa significa dominare il futuro? Penso che avere una piattaforma in cui siano impegnati tutti gli attori della società – governi, imprese, società civile, giovani generazioni… credo sia il primo passo per affrontare tutte le sfide”.

Schwab ha anche utilizzato il suo discorso di apertura per rispondere alle critiche mosse al WEF negli ultimi anni. Tuttavia, ha affermato che il WEF e i suoi partner globali devono “superare” questi “atteggiamenti critici negativi e conflittuali“.

In un post sul blog, il giornalista investigativo Jordan Schachtel ha osservato che il WEF sembra “giocare in difesa” in risposta ai “grossi ostacoli” che la sua “agenda estremista” deve affrontare, sostenendo di essere vittima di “campagne di disinformazione”.

Ad esempio, un articolo del 5 agosto 2022 del quotidiano canadese The Globe and Mail affermava che la famigerata citazione “non possedere nulla ed essere felici” aveva “scatenato una campagna di disinformazione”, anche se Schachtel ha fatto notare che la frase era stata pronunciata dallo stesso WEF. L’articolo contenente la citazione è stato scritto da Adrian Monck, oggi direttore generale del WEF.

Il governatore della Florida Ron DeSantis ha recentemente attaccato il WEF, affermando che “Gestiscono tutto e tutti gli altri sono fondamentalmente degli schiavi”.

‘Pellegrinaggio annuale per genuflettersi davanti a Bill Gates e Klaus Schwab’

La rosa dei relatori del WEF di quest’anno rappresenta un proverbiale “who’s who” dell’élite politica, imprenditoriale, giornalistica e no-profit mondiale.

Riferendosi al numero significativo di giornalisti che parteciperanno come relatori e oratori, Robert F. Kennedy Jr., presidente e consulente legale capo di Children’s Health Defense ha dichiarato:

“La stampa americana compie il suo pellegrinaggio annuale per genuflettersi davanti a Bill Gates e Klaus Schwab e per ricevere gli ordini di marcia dai miliardari”.

Tra i relatori del WEF di quest’anno figurano 52 capi di stato e di governo, compresi membri di famiglie reali, e 56 ministri delle finanze nazionali, 35 ministri degli affari esteri, 30 ministri del commercio e 19 governatori di banche centrali.

In effetti, all’incontro di quest’anno parteciperà un numero record di capi di stato.

Il contingente statunitense all’incontro di quest’anno comprende figure chiave dell’amministrazione Biden e della comunità dell’intelligence, tra cui FBI Christopher Wray, il direttore della National Intelligence Avril Haines, l’inviato speciale del Presidente per il clima John Kerry, il segretario al Lavoro Martin J. Walsh, l’Amministratore dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale Samantha Power, la rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Katherine Tai e diversi membri del Congresso di entrambi i partiti.

Schachtel ha dichiarato che la delegazione statunitense è più piccola rispetto a quella dello scorso anno, attribuendo questo fatto alle “forti ripercussioni negative del World Economic Forum”.

Tra le personalità internazionali di spicco di quest’anno figurano il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, il Direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea ed ex direttore generale del Fondo monetario internazionale (FMI) e l’ex Vicepresidente Al Gore.

Vi parteciperanno più di una dozzina di rappresentanti dell’UE, tra cui la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e altri funzionari chiave, tra cui il commissario europeo per l’economia e il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo.

Tra i relatori figurano capi di Stato europei, come il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte, oltre a personalità reali europee come la regina Mathilde del Belgio, la regina Máxima dei Paesi Bassi e il principe Alberto II di Monaco. Partecipa anche un nutrito contingente di politici ucraini.

Anche Big Pharma è fortemente rappresentata nell’elenco dei relatori di quest’anno. Tra i partecipanti figurano l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla – che alla riunione del WEF dell’anno scorso ha discusso di come un giorno i microchip saranno aggiunti alle pillole – l’amministratore delegato di Moderna Stéphane Bancel, dirigenti di alto livello di AstraZeneca, Bayer, Merck e Sanofi e Adar Poonawalla dell’indiano Serum Institute, il più grande produttore di vaccini al mondo.

Tra i principali esponenti del mondo economico e finanziario figurano l’amministratore delegato di BlackRock Larry Fink, l’amministratore delegato di Amazon Andy Jassy, l’amministratore delegato di JPMorgan Chase Jamie Dimon, l’amministratore delegato di Citigroup Jane Fraser e il presidente di Bain & Company Orit Gadiesh, oltre ai governatori delle banche centrali di Paesi come Francia, Israele e Paesi Bassi.

Cinque rappresentanti della Bill & Melinda Gates Foundation fanno parte della lista dei relatori, così come editori e giornalisti di testate quali The Associated Press, Reuters e The Washington Poste Axios, Bloomberg, CBS, CNBC, CNN, Deutsche Welle, The Economist, Financial Times, Forbes, Foreign Affairs, Fortune, Fox Business, NBC, The Atlantic, The New York Times, Politico e Wall Street Journal.

Tra i relatori del WEF non mancano i rappresentanti di Big Tech e fintech, tra cui i dirigenti di Google, LinkedIn, Meta, Microsoft, TikTok, oltre a Mastercard e Visa.

In tutto, sono elencati più di 2.700 partecipanti provenienti da 130 Paesi.

In particolare, George Soros, presidente del Soros Fund Management e fondatore delle Open Society Foundations, ha dichiarato in un tweet del 10 gennaio che non sarà presente alla riunione del WEF di quest’anno “a causa di un inevitabile conflitto nel programmare i suoi impegni”. Il figlio di Soros, Alexander Soros, vicepresidente della Open Society Foundations, è tuttavia presente nell’elenco.

Secondo Andrew Lawton, giornalista dell’emittente canadese True North:

“Tutti i presenti all’incontro annuale del World Economic Forum – compresi i giornalisti e i partecipanti – devono sottoporsi a un test PCR all’arrivo. Se non si effettua il test, il chip del proprio badge identificativo viene disattivato. Anche se si risulta positivi al COVID, il badge viene disattivato”.

A Davos è stata allestita un’intensa cortina di sicurezza, con blocchi stradali e posti di blocco della polizia e dell’esercito, scansione delle impronte digitali e una “polizia ‘non ufficiale’ del World Economic Forum“.

Lawton ha riferito che probabilmente si terranno anche incontri “privati bilaterali e multilaterali” tra i partecipanti, “che non compaiono nel programma”.

“Siamo un gruppo selezionato di esseri umani”

Nonostante la presenza di così tante personalità di alto livello all’incontro annuale del WEF, Schwab ha dichiarato in precedenza di non fare “dichiarazioni politiche o economiche che… influenzano in qualche modo le personalità politiche”.

Tuttavia, Schwab è stato fotografato nel bel mezzo dei capi di Stato mondiali alla conferenza del G20 del novembre 2022 in Indonesia.

Schwab ha anche dichiarato in precedenza che gli ex allievi del suo Forum of Young Global Leaders (Forum dei Giovani Leader Globali) sono “penetrati” nei governi di diversi Paesi, dove le politiche del WEF vengono ampiamente adottate.

In vista dell’incontro di quest’anno, il WEF ha sollevato qualche perplessità con la sua lista dei “10 rischi principali” che il mondo dovrà affrontare nell’arco di due e di dieci anni, tra cui la “crisi del costo della vita”, l'”erosione della coesione sociale” e la “migrazione involontaria su larga scala”.

Secondo Lawton, i dirigenti delle aziende considerano il vantaggio della partecipazione al WEF come un “faccia a faccia con i politici“, mentre i leader delle ONG si concentrano sull’ottenere “un’udienza con i leader aziendali (potenziali donatori) e i responsabili delle politiche”.

Tuttavia, Lawton ha notato che la partecipazione ai discorsi dei leader mondiali a Davos è “scarsa”.

Nondimeno, forse rivelando come i partecipanti considerano il loro ruolo di invitati al WEF, Kerry, parlando all’incontro di quest’anno, ha detto: “Siamo un gruppo selezionato di esseri umani” che “si siedono in una stanza e si riuniscono per parlare della salvezza del pianeta”.

Il tema della “salvezza del pianeta” è testimoniato dai titoli di alcuni panel del WEF di quest’anno, tra cui “Alla carica nella nuova normalità del pianeta Terra“, “Affrontare il discorso nocivo nell’era digitale” e “Perché abbiamo bisogno di passaporti per le batterie“.

I leader affrontano il “pericolo chiaro e presente” della “disinformazione”.

Uno dei temi chiave che permea l’incontro del WEF di quest’anno è la necessità percepita di affrontare la cosiddetta “disinformazione”.

Questo è stato evidenziato, ad esempio, nel panel “Il pericolo chiaro e presente della disinformazione “, che comprendeva l ‘ex personalità della CNN Brian Stelter, l’editore del New York Times Arthur Gregg Sulzberger, la vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová, il deputato Seth Moulton (Dem. -Mass.) e l’amministratore delegato di Internews Jeanne Bourgault.

Durante questa sessione, Moulton ha incolpato la “disinformazione” per non aver “indotto[ting] le persone a vaccinarsi contro la COVID”, mentre Sulzberger ha descritto la “disinformazione” come “la sfida più esistenziale” che la società deve affrontare, e Jourová ha suggerito che la “disinformazione” potrebbe essere combattuta attraverso l’emanazione di “maggiori regolamenti”, invitando gli Stati Uniti ad approvare una legislazione sul discorso d’odio.

Il senatore Joe Manchin (Dem.-West Virginia), intervenendo in un altro panel, ha dichiarato: “Il problema che abbiamo è il sistema di stampa aperta e fondamentalmente tutte le piattaforme”.

Partenariati pubblico-privati: soluzioni ai problemi del mondo o “visione dall’alto verso il basso per una tirannia tecnocratica”?

Nella sua biografia su Twitter, il WEF si descrive come “L’organizzazione internazionale per la cooperazione tra pubblico e privato”. Ciò è evidente nella descrizione dell’incontro di quest’anno, in cui il WEF afferma: “Esamineremo come affrontare le sfide numerose e interconnesse che il mondo si trova ad affrontare e come trovare soluzioni attraverso la cooperazione pubblico-privato”.

La conferenza stampa del 17 gennaio di quest’anno, ad esempio, è stata intitolata “Partenariati filantropici, pubblici e privati per il clima e la natura” e ha visto la partecipazione del Bezos Earth Fund e di McKinsey & Company, oltre che di Børge Brende, ex ministro degli Esteri norvegese e attuale presidente del WEF.

Brende ha dichiarato: “Il tempo per affrontare le sfide globali critiche sta per scadere” e ha introdotto il concetto di “geopolitica degli stakeholder” come mezzo per affrontarle.

Sempre il 17 gennaio, il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares Bueno, ha dichiarato che le crisi della COVID-19 e dell’Ucraina “ci hanno dimostrato che il metodo migliore è fare le cose insieme”, in quanto “si esce dalle crisi più velocemente e in forma migliore”.

Schachtel ha descritto questa attenzione come “un movimento fascista pubblico-privato“, in cui il WEF collabora con “gli individui più influenti nel mondo degli affari, insieme a banchieri centrali, capi di governo e organizzazioni internazionali, al fine di facilitare la loro visione dall’alto verso il basso per la tirannia tecnocratica, o quello che chiamano ‘capitalismo degli stakeholder'”.

I leader arrivano in “frotte di jet privati” per parlare di politica “verde”.

Lawton ha riferito che molti partecipanti alla conferenza di quest’anno hanno discusso idee su come passare a uno “stile di vita positivo per il clima“.

Gore ha suggerito che le attività ritenute “anti-clima” dovrebbero essere disinnescate, mentre Guterres ha detto: “Per fermare la nostra “guerra autodistruttiva alla natura”, dobbiamo colmare il divario di emissioni, eliminare gradualmente il carbone e dare il massimo alla rivoluzione delle rinnovabili”, aggiungendo che le compagnie petrolifere hanno perpetuato una “grande bugia” sul cambiamento climatico.

A sua volta, la professoressa dell’Università di Oxford Ngaire Woods ha suggerito l’attuazione di un “vero prezzo del carbonio” da parte di ogni Paese, al fine di accelerare la transizione energetica, mentre in un’intervista al di fuori del programma ufficiale dell’incontro, il membro della Schwab Foundation Kola Masha ha parlato di “imporre con la forza” la politica ambientale sul pubblico.

Lawton ha osservato che tutti i partecipanti al WEF, al momento della registrazione, sono stati sottoposti a un sondaggio “per calcolare la loro impronta di carbonio per la partecipazione al meeting di Davos”.

Forse contraddicendo l’obiettivo di fondo delle presunte proposte “verdi”, Kerry ha affermato, durante un panel intitolato “Filantropia: un catalizzatore per proteggere il nostro pianeta“, che l’unico modo per raggiungere una riduzione di 1,5 gradi centigradi della temperatura globale è “Money, Money, Money, Money, Money, Money, Money, Money“.

Gli articoli sul sito web del WEF che integrano il programma dell’incontro suggeriscono: “Perché dovreste considerare l’aggiunta di crediti di carbonio al vostro piano d’azione per il clima”, e come le città possono adottare una gestione “ambientale, sociale, di governance” (ESG, acronimo di environmental, social, governance) utilizzando il metaverso e la blockchain, e idee come la “città di 15 minuti” e i “filtri per il traffico“.

In un’intervista con Nicholas Lyons, sindaco della City di Londra, quando gli è stato chiesto perché i partecipanti al WEF facessero affari con la Cina alla luce delle sue gravi restrizioni, ha dirottato il discorso sul cambiamento climatico, affermando: “Le questioni relative ai diritti umani sono sempre una preoccupazione… ma dovete anche capire che la sfida più grande che il mondo deve affrontare è il cambiamento climatico”.

In un comunicato stampa che ha preceduto l’inizio del raduno di quest’anno, Greenpeace ha criticato “l’ipocrisia” dei delegati del WEF, che “arrivano in massa con jet privati”.

DEI, ESG, resilienza e sostenibilità: le parole d’ordine più diffuse dominano le discussioni dei panel

Il programma del WEF di quest’anno e gli interventi di molti partecipanti sono costellati da ripetute citazioni di espressioni in voga, tra cui “DEI” (diversità, equità, inclusione), “resilienza” e “sostenibilità”.

Ciò è evidente nella descrizione dell’incontro fatta dal WEF, dove si cita Schwab che dice “bisogna riconoscere che lo sviluppo economico deve essere reso più resiliente, più sostenibile e che nessuno deve essere lasciato indietro”, mentre la descrizione parla anche della necessità di “resilienza dell’industria”.

Vicki Hollub, amministratore delegato di Occidental Petroleum, ha commentato durante l’incontro: “Durante la transizione, non dobbiamo lasciare indietro i Paesi in via di sviluppo”, mentre Bob Sternfels, managing partner globale di McKinsey & Company, ha affermato: “Le aziende che agiscono in modo resiliente vanno fino al 50% meglio dei loro pari”.

Fink, membro del Consiglio di amministrazione del WEF e grande sostenitore dell’ESG, ha partecipato al panel “Rilanciare il commercio, la crescita e gli investimenti“. Un altro panel, “Tecnologia per un mondo più resiliente”, ha incluso partecipanti del WEF, IBM, Accenture e The Atlantic.

Come parte dell’agenda dell’incontro di quest’anno, il WEF ha anche suggerito che “i consumatori vogliono opzioni sostenibili” e ha fornito suggerimenti su “cosa possono fare ora i produttori, i fornitori e i venditori al dettaglio”.

In particolare, tuttavia, nelle osservazioni rilasciate a Bloomberg, Fink si è lamentato del fatto che “la narrazione sugli investimenti ESG è diventata sgradevole” e ha portato a “un’enorme polarizzazione” – un’affermazione forse indicativa delle crescenti critiche mosse a Fink, BlackRock, il WEF e altre entità associate.

Per esempio, in un recente tweet, il proprietario e amministratore delegato di Twitter Elon Musk ha osservato: “La S di ESG sta per Satana”. L’account Twitter del WEF non è incluso nell’opuscolo “Come seguire Davos 2023” distribuito dal WEF.

I delegati del padiglione di BlackRock si sono rifiutati di rispondere alle domande di un giornalista.

E, forse per spiegare cosa sottolinea le discussioni su “inclusività”, “sostenibilità” e “resilienza”, un articolo del WEF che accompagna l’agenda dell’incontro di quest’anno, intitolato “5 dimensioni della leadership per affrontare sfide complesse“, include tra le sue dimensioni “Muscoli: perseveranza per tradurre le idee in azione”.

Future “pandemie” e “sicurezza sanitaria globale”: La tubercolosi sarà la prossima pandemia?

Un altro tema di spicco del WEF di quest’anno è come affrontare le “future pandemie” e la “sicurezza sanitaria globale”.

Una tavola rotonda, “Lo stato della pandemia“, ha visto la partecipazione di Bancel e di rappresentanti della GAVI, affiliata a Gates, della Vaccine Alliance, della Harvard School of Public Health e dell’emittente europea Euronews.

Tra i partecipanti a “Porre fine alla tubercolosi: come ci siamo arrivati?” c’erano il Segretario Generale dell’OMS Tedros e rappresentanti del WEF, del Washington Post, del Wellcome Trust e del Global Fund.

Durante la tavola rotonda, Tedros ha avvertito che “una recrudescenza della tubercolosi potrebbe arrivare prima o poi ….”. In risposta, il commentatore di Twitter “Chief Nerd” ha scritto: “Fortunatamente, BioNTech e Bill Gates hanno iniziato a testare un vaccino a mRNA per la TBC l’anno scorso”. L’autore ha fornito un link a un articolo pertinente dal sito web della GAVI.

Un altro panel, “Mettere la salute al centro dell’azione per il clima“, ha unito i temi della “salute globale” e del “cambiamento climatico” e ha visto la partecipazione di relatori di Sanofi, del CDC Africa e dell’UNICEF.

Tra gli articoli pubblicati sul sito web del WEF che accompagnano l’ordine del giorno della riunione figurano: “Un vaccino universale contro l’influenza: ecco cosa c’è da sapere” e “Mettiamo insieme Paesi e aziende per aumentare la sorveglianza globale dei patogeni“.

Altri articoli hanno promosso la “trasformazione digitale” delle infrastrutture sanitarie e la telemedicina come mezzo per raggiungere l'”equità sanitaria globale“.

I giornalisti investigativi Avi Yemini ed Ezra Levant di Rebel News hanno trovato oggi l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla per le strade di Davos e lo hanno bombardato con 29 domande, alle quali Bourla ha risposto in due modi: “Grazie mille” e “Buona giornata”.

In un’altra intervista in strada, il presidente di AstraZeneca Leif Johansson è stato più loquace, ammettendo a Yemini che i vaccini anti COVID-19 non hanno mai fermato la diffusione, ma giustificando comunque gli obblighi vaccinali. Secondo Yemini, “[Johansson] è scappato dietro l’area riservata prima che potessi chiedere informazioni sul recente aumento di ‘morti improvvise'”.

Il “metaverso” e le tecnologie “intelligenti”: “cooperazione” globale o controllo globale?

L’incontro di quest’anno prosegue la promozione da parte del WEF delle tecnologie digitali, come il “metaverso” e altre tecnologie “intelligenti” (o smart), come soluzioni per molteplici sfide globali.

Secondo Schachtel, il WEF annuncerà “i primi e tanto attesi risultati dell’Iniziativa per definire e costruire il metaverso”, tra cui i documenti informativi “Interoperabilità nel metaverso” e “Demistificare il metaverso di consumo”.

Sempre quest’anno, Schwab, il vicepresidente e presidente di Microsoft Brad Smith e Julie Sweet, presidente e amministratore delegato di Accenture, hanno condiviso una visione per il cosiddetto “Global Collaboration Village“. Schwab ha detto che l’iniziativa è “affidabile” perché vi partecipa l’INTERPOL .

Questo “Villaggio della collaborazione globale” è stato annunciato nel maggio del 2022, come mezzo per “sfruttare la potenza del metaverso per far crescere e diversificare la partecipazione alla promozione dell’interesse pubblico globale”. I relatori di quest’anno hanno presentato i vantaggi di una “società di VR globale” – riferendosi alla realtà virtuale – che sarebbe “senza confini”.

Questa settimana la controversa von der Leyen ha dichiarato che “i prossimi decenni vedranno la più grande trasformazione industriale dei nostri tempi, forse di tutti i tempi”, con un chiaro riferimento al “Grande Reset” e alla “Quarta Rivoluzione Industriale”.

La giornalista investigativa Noor Bin Ladin ha definito la dichiarazione della von der Leyen come un “messaggio agghiacciante se si sa di cosa sta parlando questa truffatrice globalista: Internet delle cose (IoT), 5G e altri recenti progressi tecnologici [che] [which] sono assolutamente essenziali per … le prigioni digitali in cui saremo intrappolati”.

Altri panel ed eventi legati al metaverso di quest’anno includono “Posizionamento nel metaverso industriale” e “Come costruire un metaverso per tutti“, accompagnati da articoli che suggeriscono come il metaverso possa avere un impatto sull’industria, dare forma all’inclusività e spiegare perché e come debba essere regolamentato.