I Centers for Disease Control and Prevention (CDC, Centri per il Controllo e la Prevenzione e delle Malattie degli Stati Uniti) hanno pubblicato oggi nuovi dati che mostrano che durante il periodo tra il 14 dicembre 2020 e il 29 aprile 2022 sono state presentate al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) un totale di 1.255.355 segnalazioni di eventi avversi subiti in seguito ai vaccini COVID-19. Il VAERS è il principale sistema, finanziato dal governo, per la segnalazione di reazioni avverse da vaccino negli Stati Uniti.

I dati comprendono un totale di 27.758 segnalazioni di decessi — un aumento di 226 casi rispetto alla settimana precedente — e 226.703 gravi danni subiti, compresi i decessi, durante lo stesso periodo di tempo — un aumento di 1.937 casi rispetto alla settimana precedente. C’erano stati 8.224 ulteriori eventi avversi totali segnalati al VAERS nella settimana precedente.

Escludendo le “segnalazioni provenienti da fonti estere” arrivate al VAERS, 813.021 reazioni avverse, tra cui 12.779 decessi e 81.271 gravi danni subiti, sono state segnalate negli Stati Uniti nel periodo tra il 14 dicembre 2020 e il 29 aprile 2022.

Le segnalazioni provenienti da fonti estere sono segnalazioni che le filiali estere inviano ai produttori di vaccini statunitensi. Secondo le normative della Food and Drug Administration (FDA, Agenzia federale per il controllo degli Alimenti e dei Medicinali degli Stati Uniti) se un produttore viene informato di una segnalazione proveniente da una fonte estera che descrive una reazione avversa che non solo è grave ma non appare sull’etichettatura del prodotto, il produttore è tenuto a inviare la segnalazione al VAERS.

Dei 12.779 decessi segnalati negli Stati Uniti al 29 aprile, il 16% si è verificato entro 24 ore dalla vaccinazione, il 20% entro 48 ore dalla vaccinazione e il 59% si è verificato in persone che hanno avuto un inizio di sintomi entro 48 ore dalla vaccinazione.

Negli Stati Uniti, al 29 aprile sono state somministrate 575 milioni di dosi di vaccino COVID-19, di cui 339 milioni di dosi della casa farmaceutica Pfizer, 217 milioni di dosi della Moderna e 19 milioni di dosi della Johnson & Johnson (J&J).

Ogni venerdì, il VAERS pubblica le segnalazioni degli eventi avversi da vaccino a partire da una data specifica. Le segnalazioni inviate al VAERS richiedono ulteriori indagini prima che si possa confermare una relazione causale.

Storicamente, è stato dimostrato che il VAERS riporta solo l’1% degli effettivi eventi avversi da vaccino.

I dati VAERS degli Stati Uniti per il periodo dal 14 dicembre 2020 al 29 aprile 2022 riguardanti i bambini dai 5 agli 11 anni d’età rivelano:
I dati VAERS degli Stati Uniti per il periodo dal 14 dicembre 2020 al 29 aprile 2022 riguardanti i bambini dai 12 ai 17 anni rivelano:
  • 31.504 eventi avversi, di cui 1.808 classificati come gravi e 44 decessi riportati.
    La morte più recente riportata riguarda una ragazza di 14 anni dello stato del Tennessee (VAERS I.D. 2238618) che è deceduta dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino COVID-19 della Pfizer. Secondo il rapporto VAERS la ragazza, che aveva avuto una precedente storia di cancro, è stata ricoverata 29 giorni dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer dopo aver sviluppato una grave polmonite da COVID-19. Si ammalò gravemente fino a versare in “condizioni critiche”, sviluppando insufficienza respiratoria e bradicardia fino al decesso.
  • 65 segnalazioni di anafilassi tra ragazzi dai 12 ai 17 anni d’età in cui la reazione è stata pericolosa per la vita, ha richiesto un trattamento ospedaliero o ha causato il decesso — con il 96% dei casi attribuiti al vaccino della Pfizer.
  • 650 segnalazioni di miocardite e pericardite — due casi in meno rispetto alla settimana scorsa — con 638 casi attribuiti al vaccino della Pfizer.
  • 166 segnalazioni di disturbi della coagulazione del sangue — 1 caso in meno rispetto alla settimana scorsa — con tutti i casi attribuiti al vaccino della Pfizer.
I dati VAERS statunitensi per il periodo dal 14 dicembre 2020 al 29 aprile 2022, per tutti i gruppi di età combinati, rivelano:
La FDA limita l’uso del vaccino J&J per via di un raro disturbo della coagulazione del sangue

La FDA, giovedì, ha posto rigorosi limiti all’uso del vaccino COVID-19 della Johnson & Johnson (J&J), citando un rischio legato alla coagulazione del sangue che l’agenzia ha descritto come “raro e potenzialmente pericoloso per la vita”.

In un annuncio stampa di giovedì scorso, la FDA ha detto che il rischio che i soggetti vaccinati sviluppino la trombosi con sindrome da trombocitopenia (TTS) dopo la somministrazione del vaccino “giustifica la limitazione dell’uso autorizzato del vaccino”.

L’agenzia federale ha descritto la TTS come “una sindrome che comporta la coagulazione del sangue e bassi livelli di piastrine, rara e potenzialmente pericolosa per la vita, con l’inizio dei sintomi a circa una o due settimane dopo la somministrazione del vaccino Janssen [J&J] COVID-19″.

Il dottor Peter Marks, M.D.(dottore in Medicina), Ph.D.(dottorato di ricerca), direttore del Center for Biologics Evaluation and Research (Centro per la Valutazione e la Ricerca Batteriologica) della FDA ha detto che limitare l’uso autorizzato del vaccino Janssen “dimostra la solidità dei nostri sistemi di sorveglianza della sicurezza e il nostro impegno a garantire che la scienza e i dati guidino le nostre decisioni”.

Tuttavia, Brian Hooker, Ph.D.(dottorato di ricerca), P.E.(Professional Engineer), responsabile scientifico di Children’s Health Defense e professore di biologia presso la Simpson University, stato della California, ha dato un’altra opinione a riguardo.

“Sembra che la FDA presti attenzione puramente a parole al fatto che la proteina spike può causare la trombosi e alle ampie segnalazioni di coagulazione del sangue, punendo il vaccino della Janssen, che è diventato il ‘capro espiatorio’ delle case farmaceutiche produttrici dei vaccini COVID-19 durante tutta la pandemia”, ha detto Hooker.

La decisione arriva circa cinque mesi dopo che i CDC hanno consigliato i vaccini mRNA della Moderna e della Pfizer rispetto a quelli della J&J per le dosi di richiamo.

Nell’aprile 2021, le agenzie sanitarie federali avevano messo in pausa la distribuzione del vaccino della J&J per indagare sui casi segnalati di disturbi della coagulazione del sangue in coloro a cui era stato somministrato il vaccino. Ma gli enti federali hanno revocato la pausa 10 giorni dopo aggiungendo un avvertimento al foglietto illustrativo del farmaco.

I soggetti destinatari del vaccino della casa farmaceutica Moderna potrebbero essere più propensi a soffrire ripetute infezioni

Un nuovo studio suggerisce che i destinatari del vaccino COVID-19 della Moderna potrebbero avere maggiori probabilità di soffrire ripetute infezioni, forse indefinitamente.

Lo studio preprint ha trovato che i partecipanti agli studi sugli adulti della casa farmaceutica Moderna che hanno ricevuto il vaccino e successivamente sono stati esposti al virus, non hanno sviluppato anticorpi a un componente chiave del virus tanto spesso quanto i partecipanti che hanno ricevuto un placebo.

I risultati dei ricercatori, corroborati dai dati del Regno Unito che dimostrano che i tassi di infezione sono significativamente più alti nei vaccinati, suggeriscono che Moderna era a conoscenza di questo segnale di sicurezza nel 2020, quando conduceva le sue sperimentazioni cliniche.

Lo studio implica che la ridotta capacità degli individui vaccinati di produrre anticorpi contro altre parti del virus può portare a un maggiore rischio di infezioni future nel vaccinato rispetto al non vaccinato.

Le prove suggeriscono che anche dopo che una persona vaccinata ha un’infezione breakthrough, (cioè un’infezione nonostante l’immunità da vaccino o da infezione precedente) quell’individuo non acquisisce lo stesso livello di protezione contro le esposizioni successive che acquisce una persona non vaccinata.

Uno studio effettuato su un campione di 23 milioni di persone indica un aumento del rischio di miocardite in seguito al vaccino COVID-19

Uno studio pubblicato sulla rivista medica JAMA Cardiology il 20 aprile che ha coinvolto 23 milioni di persone rivela che un effetto collaterale del vaccino COVID-19, prima etichettato come “disinformazione”, è reale.

Secondo lo studio, “sia la prima sia la seconda dose di vaccino mRNA è stata associata ad un aumento del rischio di miocardite e pericardite. Per gli individui che ricevono 2 dosi dello stesso vaccino, il rischio di miocardite è risultato più alto tra i giovani maschi (di età compresa tra 16-24 anni) dopo la seconda dose”.

La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco che può portare all’aritmia cardiaca e alla morte. La pericardite è un’infiammazione del tessuto che circonda il cuore che può causare un forte dolore al petto e altri sintomi.

In particolare, tra i giovani uomini che hanno ricevuto due dosi dello stesso vaccino, in 28 giorni si sono verificati da quattro e sette eventi di miocardite e pericardite in eccesso su 100.000 soggetti vaccinati in seguito alla seconda dose del vaccino della Pfizer e da nove e 28 eventi di miocardite e pericardite in eccesso su 100.000 soggetti vaccinati in seguito alla seconda dose del vaccino della casa farmaceutica Moderna.

Lo studio ha concluso: “Il rischio di miocardite in questo grande studio di coorte era più alto nei giovani uomini dopo la somministrazione della seconda dose di vaccino contro la SARS-CoV-2” e ha raccomandato: “Questo rischio dovrebbe risultare equilibrato in rapporto ai benefici della protezione contro la malattia grave da COVID-19”.

CHD California si assicura due grandi vittorie contro gli obblighi vaccinali nelle scuole pubbliche

Children’s Health Defense, sezione della California (CHD-CA) e Protection of the Educational Rights of Kids (Protezione del diritto all’istruzione dei bambini, PERK), un gruppo che si batte per i diritti dei bambini con sede in California, la scorsa settimana hanno ottenuto due importanti vittorie sulla libertà terapeutica per gli scolari della California e i loro genitori.

Una di queste vittorie ha coinvolto il Distretto scolastico unificato di Los Angeles (LAUSD), il secondo distretto scolastico degli Stati Uniti in ordine di grandezza, il quale il 28 aprile ha annunciato che sta raccomandando e voterà il 10 maggio per ritardare l’obbligo vaccinale COVID-19 per gli studenti fino al 1° luglio 2023.

L’annuncio ha seguito una sentenza del 25 aprile del giudice Mitchell L. Beckloff che ha annullato la mozione del distretto per respingere una causa intentata da CHD-CA e PERK contro LAUSD, sostenendo che il distretto non aveva l’autorità legale per imporre l’obbligo vaccinale COVID-19 ai suoi studenti dai 12 anni d’età in su.

Il giudice Beckloff ha anche annullato la mozione del distretto per respingere altri reclami, riconoscendo che CHD-CA e PERK avevano presentato reclami legittimi che potevano procedere in tribunale.

Il 14 gennaio, LAUSD aveva votato per ritardare l’attuazione dell’obbligo e la rimozione degli studenti fino all’autunno del 2022. CHD-CA terrà una manifestazione il 10 maggio, quando il consiglio amministrativo della LAUSD voterà per ritardare l’attuazione dell’obbligo vaccinale fino al luglio 2023.

Children’s Health Defense incoraggia chiunque abbia avuto una reazione avversa, a qualsiasi vaccino, a fare una segnalazione seguendo questi tre punti.