La scorsa settimana, in seguito a drammatici sviluppi, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno ammesso — nonostante le rassicurazioni fatte sul contrario — che l’agenzia federale non ha mai analizzato il database del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) per le segnalazioni sulla sicurezza dei vaccini COVID-19.

L’ammissione è stata rivelata in risposta a una richiesta di Freedom of Information Act (FOIA) presentata da Children’s Health Defense (CHD).

Nel settembre 2021, ho pubblicato un articolo su The Defender in cui ho utilizzato la metodologia pubblicata dai CDC per analizzare il database del VAERS per le segnalazioni sulla sicurezza dei vaccini COVID-19.

Le segnalazioni erano forti e chiare, portandomi a chiedermi: “Perché nessuno se ne occupa?”.

Invece, avrei dovuto chiedermi: “Esiste qualcuno che sta almeno indagando su questi dati?”.

Dopo la pubblicazione di quell’articolo, ho sollecitato il team legale del CHD per presentare una richiesta di FOIA ai CDC riguardo alle loro attività di monitoraggio del database del VAERS.

Da quando i funzionari dei CDC hanno dichiarato pubblicamente che “Il monitoraggio sulla sicurezza dei vaccini COVID-19 è il più robusto nella storia degli Stati Uniti”, ho presupposto che, come minimo, i funzionari dei CDC monitorassero il database del VAERS utilizzando la metodologia da loro descritta in un documento informativo pubblicato sul sito web dei CDC nel gennaio 2021 (e aggiornato nel febbraio 2022, con modifiche minori).

Mi sbagliavo.

Il fulcro del loro monitoraggio della sicurezza consisteva nell’estrarre i dati VAERS delle segnalazioni sulla sicurezza dei vaccini, calcolando quelli che sono noti come rapporti di segnalazione proporzionali (PRR).

Si tratta di un metodo per confrontare la proporzione di diversi tipi di eventi avversi segnalati per un nuovo vaccino con la percentuale di quegli eventi segnalati per un vaccino più vecchio e consolidato.

Se il nuovo vaccino presenta un tasso di segnalazione di un particolare evento avverso significativamente più alto rispetto ad un vecchio vaccino, ciò viene considerato un segnale di sicurezza che dovrebbe innescare un’indagine più approfondita.

Nel documento informativo si legge: “I CDC eseguiranno l’estrazione dei dati dei PRR su base settimanale o in base alle necessità”.

proportional reporting ratio prr (rapporto di rendicontazione proporzionale)

Eppure, nella risposta alla richiesta del FOIA, l’agenzia federale ha scritto che “nessun PRR è stato condotto dai CDC. Inoltre, l’estrazione di dati non rientra nelle competenze dell’agenzia”.

L’agenzia ha suggerito di contattare la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, che avrebbe dovuto eseguire un diverso tipo di data mining, secondo il documento di briefing.

I funzionari dei CDC hanno ripetutamente affermato di non aver riscontrato segnalazioni sulla sicurezza dei vaccini dai dati del VAERS.

valutazione del segnale

Ad esempio, il 27 aprile 2021, la direttrice dei CDC, dott.ssa Rochelle Walensky, ha dichiarato che i CDC non hanno rilevato alcun indicatore correlato all’infiammazione cardiaca.

Ma un calcolo PRR che ho effettuato utilizzando il numero di segnalazioni di miocardite/pericardite elencate nella prima tabella prodotta dai CDC ottenuta tramite la richiesta FOIA rivela segnalazioni sulla sicurezza chiare e inequivocabili rispetto ai vaccini di confronto citati nel documento informativo (cioè i vaccini antinfluenzali, FLUAD e Shingrix).

La tabella è datata 2 aprile 2021, quasi quattro settimane prima che la direttrice dei CDC facesse quelle osservazioni.

Infatti, tra i 15 eventi avversi per gli adulti inclusi nelle tabelle di quella settimana, il PRR che ho calcolato rivela anche segnalazioni correlate alla sicurezza forti e chiare per infarto miocardico acuto, anafilassi, appendicite, paralisi di Bell, coagulopatia, sindrome infiammatoria multisistemica negli adulti (MIS-A), lctus e decesso.

Il monitoraggio effettivo effettuato dai CDC si discosta da quello promesso nel documento informativo anche per altri aspetti.

Tra l’altro, i CDC non hanno mai creato tabelle dei 25 principali eventi avversi segnalati nella settimana precedente, tabelle di confronto tra i diversi produttori di vaccini o tabelle delle malattie autoimmuni.

Il monitoraggio è iniziato solo all’inizio dell’aprile 2021, anche se le segnalazioni per eventi avversi causati dai vaccini COVID-19 stavano inondando il VAERS dalla metà di dicembre dell’anno precedente.

Per essere chiari, il VAERS non è l’unico database utilizzato dai CDC per monitorare la sicurezza dei vaccini COVID-19.

Fra l’altro, i CDC hanno sponsorizzato diversi studi sulla sicurezza dei vaccini COVID-19 utilizzando il Vaccine Safety Datalink (VSD), che è composto da milioni di cartelle cliniche appartenenti a HMO (Health Maintenance Organisation – gruppo di assicurazione sanitaria, N.d.T.) in diversi Stati americani.

Tali studi non sollevano molti problemi sulla sicurezza. Tuttavia, essi compiono molte scelte metodologiche discutibili.

Per fare un esempio, un importante studio sulla sicurezza basato sui dati del VSD, pubblicato nel settembre 2021 sulla rivista medica “JAMA”, confronta i tassi di eventi avversi che si verificano entro 1-21 giorni dalla vaccinazione con il tasso di occorrenza da 22 a 42 giorni dopo la vaccinazione.

Non fa alcun confronto tra individui vaccinati e non vaccinati, o tra prima della vaccinazione e dopo negli stessi individui.

Inoltre, il VSD è tutt’altro che infallibile, avendo fallito inizialmente nel rilevare l’aumento dei tassi di miocardite.

D’altra parte, sebbene il calcolo dei PRR sia uno strumento di farmacovigilanza poco incisivo e tutt’altro che perfetto, ha comunque il vantaggio di essere semplice e difficile da manipolare con giochi di prestigio statistici.

I PRR sono uno degli strumenti più antichi, basilari e consolidati della farmacovigilanza. I calcoli sono così semplici che i CDC li ha automatizzati diversi anni fa, in modo da poterli eseguire premendo un pulsante.

È semplicemente incredibile che i CDC non siano riusciti a fare questo semplice calcolo. Ancora oggi, un documento pubblicato a marzo dallo staff dei CDC sulla sicurezza dei vaccini COVID-19 a mRNA rimane puramente descrittivo, senza alcun calcolo dei PRR.

Nel frattempo, uno studio pubblicato a febbraio su “Frontiers in Public Health” da un ricercatore non affiliato ai CDC analizza i dati VAERS e di EudraVigilance con un metodo simile ai PRR, rivelando segnalazioni sulla sicurezza dei vaccini chiare e preoccupanti.

E se è vero che il VAERS non è l’unico database che i CDC possono utilizzare per monitorare la sicurezza dei vaccini COVID-19, è di importanza fondamentale perché può rivelare le segnalazioni molto più velocemente di qualsiasi altro metodo — se qualcuno si preoccupa di cercarle.

Resta da vedere se la FDA stesse monitorando adeguatamente il VAERS. Questo sarà oggetto di una futura richiesta FOIA.

Ma anche se lo stesse facendo, non cambierebbe il fatto che i CDC hanno completamente fallito nella loro promessa di monitorare il VAERS per individuare le segnalazioni sulla sicurezza dei vaccini.