Martedì, alla Corte d’Appello del 9° Circuito dello stato della California si sono tenute le argomentazioni orali della causa intentata da Children’s Health Defense (CHD) contro la Meta Platforms Inc., – nota anche come Facebook – i loro “fact checker indipendenti” e Mark Zuckerberg.

CHD afferma che Facebook ha stipulato un accordo con la Casa Bianca per censurare un’intera categoria di linguaggio, ha rimosso il presidente di CHD, Robert F. Kennedy Jr. e il pulsante “donazione” di CHD dalla piattaforma di Facebook, indirizzando invece il traffico verso un’organizzazione di fact-checking di terze parti che sollecita donazioni.

CHD ha citato in giudizio Facebook nell’agosto del 2020 e ha presentato un atto di citazione modificato nel dicembre 2020. La corte distrettuale federale del distretto settentrionale dello stato della California ha respinto il caso il 29 giugno 2021.

Il giudice Illston, in una sentenza lunga 45 pagine, ha affermato che le accuse di CHD — secondo cui Facebook è di fatto un “attore statale” che agisce per conto del governo federale, impegnato in pubblicità ingannevole e attività di racket — non avevano i requisiti necessari per giustificare un’azione legale.

CHD è ricorso in appello, dando luogo a una argomentazione tenutasi martedì con gli avvocati Kennedy e Jed Rubenfeld.

Secondo il precedente della Corte Suprema degli Stati Uniti in Skinner contro Railway Lab. Dirigenti. Associazione, Rubenfeld ha argomentato in appello che il caso non avrebbe dovuto essere respinto dalla corte distrettuale federale perché CHD ha presentato accuse sufficientemente attendibili e non aveva necessità di dimostrare il proprio caso — né avrebbe potuto farlo — senza una scoperta mirata relativa ai fatti al fine di stabilire l’intera portata degli accordi di Facebook per sopprimere la “disinformazione COVID”.

Rubenfeld ha presentato le seguenti argomentazioni a una giuria composta da tre giudici:

  • L’amministrazione Biden e i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno operato insieme per attuare la censura di quella che hanno definito “disinformazione COVID” sulle piattaforme di Facebook.
  • Gli obiettivi della partnership erano abbastanza specifici da includere le etichette di avvertimento imposte da Facebook ai post pubblicati da CHD.
  • Facebook ha rimosso il pulsante per effettuare donazioni al CHD ma, al suo posto, ha re-indirizzato i lettori al sito web dei CDC o alle organizzazioni di fact-checking di Facebook.
  • L’account Instagram dell’ avvocato Kennedy avente 800.000 follower, è stato disattivato come parte dell’accordo della partnership Biden-CDC.
  • Gli attori federali e Facebook hanno ammesso di aver “collaborato” tra loro per eliminare la “disinformazione”, come definita dai funzionari dei CDC, dall’amministrazione Biden e da potenti membri del Congresso.
  • Facebook è stato minacciato di potenziali azioni antitrust e perdita delle protezioni dalle responsabilità ai sensi del Communications Decency Act Section 230 se la società non avesse partecipato a queste azioni.

La giuria dei tre giudici era composta dal giudice Eric Miller, dal giudice Daniel Collins e dal giudice Edward Korman, un alto giudice distrettuale del Distretto orientale di New York ‘sitting by designation’ [come giudice ospite N.d.T].

Il giudice Korman è sembrato scettico riguardo all’affermazione di CHD secondo cui i pronunciamenti del Congresso e dell’amministrazione in merito alla protezione dalla responsabilità della Sezione 230 e allo status di monopolio di Facebook potrebbero costituire reali minacce.

L’avvocato Kennedy ha a sua volta sostenuto che quando la speaker alla Camera dei Rappresentanti, la portavoce alla Casa Bianca e i principali presidenti di potenti commissioni dei comitati congressuali agiscono insieme per esercitare pressione per costringere Facebook a censurare la “disinformazione” COVID-19 — “o peggio per te!” — la minaccia è esistenziale.

L’avvocato Kennedy ha sostenuto che a Zuckenberg è stato notificato un mandato di comparizione da parte del Congresso, che la protezione della responsabilità come editore è il “cuore e l’anima” del modello imprenditoriale di Facebook e che la minaccia del governo era letteralmente di “annientare” la società se non si fosse conformata.

Il giudice Collins ha poi riassunto perfettamente questa mossa del governo: “Bella immunità che hai lì, Facebook. Sarebbe un peccato se succedesse qualcosa”.

L’avvocato di Facebook Sonal Mehta, ha sostenuto che la censura di Facebook fosse il risultato di un giudizio indipendente. Ha riconosciuto che mentre Facebook può avere un “interesse comune” con il governo per sopprimere la “disinformazione” e anche a coordinarsi con esso per raggiungere lo scopo, il CHD non ha presentato elementi sufficienti da suggerire “un’azione congiunta”.

Mehta ha inoltre sostenuto che, poiché Facebook gode di una “immunità neutrale” per pubblicare, o astenersi dal pubblicare, qualsiasi cosa desideri ai sensi della Sezione 230, non vi è stato alcun intervento dello Stato.

L’avvocato del Poynter Institute, uno dei fact checker, ha cercato di prendere le distanze dalla causa, suggerendo che Poynter ha verificato un solo fatto nella causa, agendo come “giornalista” del tutto indipendente, ed è stato impropriamente “travolto” nel contenzioso.

Rubenfeld ha ribattuto che Poynter era in realtà un agente di Facebook e che ha seguito le istruzioni di Facebook di censurare.

Il giudice Korman ha suggerito che le accuse di CHD non erano sufficientemente dettagliate, a cui Rubenfeld ha risposto che erano parecchio dettagliate. Rubenfeld ha detto che l’allora portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, aveva chiaramente fatto riferimento all’avvocato Kennedy tra la cosiddetta “dozzina della disinformazione”, che, secondo lei, avrebbe dovuto essere eliminata da Facebook e da altre piattaforme di social media.

Rubenfeld ha inoltre affermato che i precedenti dimostrano che il test richiesto per l'”azione congiunta” è cumulativo e basato sulla “totalità delle circostanze”.

Ha concluso che CHD ha soddisfatto e superato il test di “plausibilità” per sconfiggere la soglia dell’istanza di rigetto e ha diritto a una scoperta/divulgazione mirata [esame dei documenti dell’altra parte relativi al caso, N.d.T.].

Non si sa quando il tribunale fornirà una decisione.

Il 19 maggio dalle 15.00 alle 18.00. PT (Pacific Time), si terrà una manifestazione a Menlo Park, stato della California, per protestare contro la continua censura di Facebook. Kennedy interverrà alla manifestazione insieme a Kevin Jenkins, Naomi Wolf, Charlene Bollinger e altri.