La sovranità nazionale – intesa come “potere di un Paese di controllare il proprio governo” e “libertà dal controllo esterno” – è un concetto espresso in modo forte con “We the People” (Noi, il popolo) [l’incipit della Costituzione statunitense, NdT] negli Stati Uniti fin dai tempi della Rivoluzione americana.

Tuttavia, come ha avvertito il professore di diritto Jeremy Rabkin nel 2009, “si può far presto a perdere la sovranità“.

Rabkin ha evidenziato come esempio cautelativo l’Unione Europea – dove i regolamenti elaborati dai burocrati insediati a Bruxelles “sostituiscono sia gli statuti parlamentari che le costituzioni nazionali” – ma ha liquidato come “fantasiosa” l’idea che la “tendenza ad allontanarsi dalla sovranità delle costituzioni nazionali” possa mai portare a una “tirannia mondiale”.

Ma dal 2020, questa idea non può più essere considerata tanto peregrina.

In effetti, la perdita di sovranità e la sua sostituzione con la “tirannia mondiale” sono emerse come sfide urgenti, poiché i cittadini di un Paese dopo l’altro hanno visto i leader ripetere identici discorsi orwelliani e abusare di poteri di emergenza estesi all’infinito per imporre programmi politici draconiani.

Le politiche del pugno di ferro – tra cui le mascherine, i lockdown, i tamponi non idonei allo scopo, il distanziamento sociale e la tracciabilità dei contatti – si sono dimostrate inutili molto prima e poi di nuovo durante la pandemia.

Eppure, come scoperto con sgomento da scienziati e cittadini perplessi, “nessuna quantità di prove… ha avuto alcun effetto sul porre fine a queste misure socialmente devastanti”.

Le pericolose iniezioni sperimentali anti COVID-19 – secondo quanto riferito, somministrate a due terzi del pianeta – si sono dimostrate altrettanto impermeabili alla critica razionale.

Per molti, questi eventi hanno portato a una conclusione sgradevole ma ineluttabile, ovvero che delle entità che operano in gran parte al di fuori della legge hanno avviato un “crimine contro l’umanità” che è “sovranazionale” per portata, utilizzando la finta pandemia e i poteri di emergenza incostituzionali come un ariete contro la sovranità nazionale e personale, e contro i sacri principi dell’autonomia corporea e dell’integrità personale sanciti dalle leggi sui diritti umani..

Ed ora, con le discussioni in corso per la stesura di un trattato pandemico globale legalmente vincolante, guidato nominalmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e le richieste di implementare dei passaporti vaccinali globali “standardizzati dall’OMS”, il piano sovranazionale sembra essere in fase di accelerazione.

Come David Bell dell’Istituto Brownstone ha scritto recentemente, sebbene l’OMS operi “sotto i riflettori”, è probabilmente un “attore minore” in una rete molto più ampia di persone non perseguibili, di protagonisti dietro le quinte – comprese banche centrali e organizzazioni internazionali, Big Pharma, grandi corporation, organizzazioni non governative, o ONG, che fungono da gruppi di facciata e leader politici venduti.

Questi attori e i loro conflitti di interesse, ha sottolineato Bell, tendono ad eludere la trasparenza.

Operazioni al di sopra – o al di fuori – della legge

Il fondamento della sovranità è lo stato di diritto, caratterizzato da responsabilità, governo trasparente, leggi giuste e applicate in modo uniforme e una giustizia “accessibile e imparziale“.

In un rapporto sulla sovranità pubblicato nel 2022 da Catherine Austin Fitts e il Rapporto Solari, l’esperto di finanza e diritto John Titus ha analizzato attentamente l’indebolimento della sovranità e dello stato di diritto negli Stati Uniti nel suo saggio “Sovereignty – A Primer on How to Lose Your Country” (Sovranità – manuale su come perdere il proprio Paese).

Fitts, ex consulente di investimenti ed ex insider del governo degli Stati Uniti, è presidente di Solari, Inc. Partecipa ogni settimana al programma Financial Rebellion (Ribellione finanziaria) di CHD.TV con la conduttrice Polly Tommey e la consulente generale di Solari Carolyn Betts.

Nel suo saggio sulla sovranità, e in un’ intervista con il presidente e capo del consiglio legale di Children’s Health Defense, Robert F. Kennedy Jr. e in altre occasioni, Titus si concentra su un problema centrale: “un’entità qualsiasi [sic] che può commettere crimini impunemente” – un elenco in espansione che comprende i grandi complessi bancari, Big Pharma, i grandi complessi chimici e altri – si è, per definizione, “eretta al di sopra delle leggi sovrane delle nazioni”.

Al di sopra della legge – o di fatto operanti “completamente al di fuori della legge” – sono anche entità come la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), con sede in Svizzera, la “banca centrale delle banche centrali”, che ha goduto di “completa segretezza e immunità dalle leggi delle nazioni sovrane” per quasi tutta la sua esistenza.

Alcune delle immunità della BRI si estendono anche a un più ampio “cartello” di banche, istituzioni finanziarie e sistemi di pagamento “di importanza sistemica”, con “trilioni di dollari dei contribuenti e denaro stampato [che si muovono] attraverso queste organizzazioni e banche senza alcuna trasparenza o responsabilità”.

Come descritto in “Laundering with Immunity” (Reciclando protetti dall’immunità), un articolo esaustivo di Corey Lynn su questa fosca rete di controllo, molte organizzazioni beneficiano anche di “immunità, privilegi ed esenzioni fiscali” conferite attraverso strumenti quali ordini esecutivi e “subdoli” trattati internazionali.

Secondo la studiosa di diritto Amy Benjamin, i trattati internazionali usati come armi e il loro utilizzo per aggirare il processo politico e il diritto nazionale costituiscono una guerra legale globalista che riduce la capacità delle nazioni di avere voce in capitolo nel processo legislativo internazionale proteggendo al contempo la sovranità.

Come ha detto un altro scrittore, “il diritto internazionale è per definizione un’autorità superiore allo Stato”.

A livello nazionale, l’abuso dei poteri di emergenza durante la pandemia non è passato inosservato.

Un’inchiesta legale scozzese ha concluso che “le numerose nuove leggi introdotte… non sono state sottoposte a un adeguato controllo parlamentare, con orientamenti governativi e dichiarazioni ministeriali che spesso non hanno esposto chiaramente la legge, hanno spiegato male la legge o hanno affermato obblighi legali che non esistevano”.

Il presidente della commissione che ha pubblicato il rapporto scozzese ha avvertito:

“Quando il controllo viene limitato attraverso la velocizzazione della legislazione o l’uso estensivo della legislazione secondaria [cioè la legislazione creata da ministri o da parti che non sono il Parlamento], si perdono i controlli essenziali sul potere esecutivo e la qualità della legge ne risente”.

Il declino, ovunque, dello stato di diritto

Seguendo gli sviluppi della finanza e della governance degli ultimi decenni, Fitts e Titus concordano sul fatto che i trilioni di dollari che sono “scomparsi” dal governo degli Stati Uniti a partire dalla fine degli anni ’90, “seguiti dai salvataggi finanziari del 2008 e ora dalla frode pandemica, rappresentano l’eliminazione di ‘We the People’ e la reinstallazione del governo di una sedicente ‘élite’ – guidata dalle banche centrali – che non risponde alla legge ed è dichiaratamente criminale”.

Il World Justice Project (Progetto per la giustizia mondiale) conferma che lo stato di diritto è in declino sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo.

L’organizzazione pubblica ogni anno un “Indice dello stato di diritto” di 140 Paesi che, Paese dopo Paese, documenta il costante deterioramento del comportamento legale dei governi negli ultimi cinque anni.

Gli Stati Uniti, tuttavia, emergono in una luce particolarmente poco lusinghiera.

L’indice mostra che nel 2022 gli Stati Uniti si sono classificati al 26° posto (al di sotto di Paesi come Lettonia, Corea e Uruguay), scendendo di sette posizioni rispetto al 19° posto occupato dal 2015 al 2018.

Per dimensioni specifiche dell’indice come “limiti ai poteri del governo” (“la misura in cui coloro che governano sono vincolati dalla legge”), “giustizia civile” (“se la gente comune può risolvere le proprie controversie in modo pacifico ed efficace attraverso il sistema della giustizia civile”) e “diritti fondamentali” (“il “menu dei diritti … fermamente stabilito dalla Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite”), la classifica degli Stati Uniti per il 2022 era ancora più bassa di quella complessiva – n. 28, 36 e 37, rispettivamente.

Nell’anno pandemico 2021, l’indice ha rivelato che lo stato di diritto negli Stati Uniti “si è degradato più che in qualsiasi altro Paese della regione europea e nordamericana”, con un declino che ha interessato tutti i fattori misurati, tranne uno.

È stata una coincidenza che durante lo stesso periodo di pandemia, sempre più privo di legalità, il divario già considerevole tra la speranza di vita negli Stati Uniti e la speranza di vita nei paesi di pari livello si è ulteriormente allungato, con un aumento del tasso di morte prematura negli Stati Uniti “superiore a quello registrato nella maggior parte dei paesi di pari livello?”

Investite negli amici, non nei nemici

Osservando il disfacimento della sovranità e dello stato di diritto – e anche i segnali allarmanti di un programma di depopolazione – i cittadini statunitensi, e non solo, hanno riflettuto sulle tattiche necessarie per ricostruire la sovranità.

Alcuni individui hanno cercato di ristabilire la sovranità con vari mezzi atipici, come la protesta fiscale. Tuttavia, la Costituzione degli Stati Uniti è lo strumento che storicamente ha garantito ai cittadini statunitensi la massima protezione, quindi cercare di sganciarsi da essa lascia le persone esposte, soprattutto in un momento in cui il governo usa come un’arma il termine “terrorismo interno” per perseguire chiunque metta in discussione le politiche governative.

Un’altra sfida è rappresentata dal fatto che, in un mondo complesso e interdipendente, è sostanzialmente impossibile per i singoli individui incidere in settori come quello fiscale.

Tuttavia, c’è un settore in cui le azioni individuali fanno una grande differenza: come ha osservato Fitts alla conferenza di Children’s Health Defense del 2022 a Knoxville, nel Tennessee, alla fine “abbiamo il mondo che costruiamo e il mondo in cui investiamo”.

Come ha detto ai partecipanti, ognuno di noi deve “smettere di finanziare il nemico e iniziare a finanziare gli amici. Non si può arrivare da qui a lì se si finanzia il proprio nemico”, ha detto.

A livello individuale, ciò significa ritirare il sostegno finanziario dalle entità che stanno costruendo il “gulag digitale” globale, utilizzare il più possibile il contante e fare affari solo con – e farsi assumere solo da – individui e istituzioni ad alta integrità.

Ad esempio, possiamo scegliere di usare i servizi bancari di banche locali o cooperative di credito ben gestite invece che quelli di banche affiliate alla Federal Reserve di New York. Possiamo investire in beni reali – giovani, terreni, agricoltori biologici – invece di costruire portafogli di investimento popolati da società di speculatori pandemici che hanno appena passato gli ultimi due anni a distruggere l’economia delle piccole imprese.

Possiamo bypassare le aziende Big Tech che sorvegliano e spiano le nostre famiglie. E possiamo evitare e boicottare gli individui e le aziende che stanno avvelenando i nostri figli.

Financial Rebellion offre ogni settimana molti altri esempi di azioni positive.

A livello più ampio, possiamo lavorare per ripristinare la sovranità del governo a livello locale e statale, sostenendo al contempo la Costituzione degli Stati Uniti e i diritti costituzionali che sono alla base della libertà sanitaria e finanziaria.

Fitts affronta il tema della tassazione in un altro rapporto Solari, “Taxation: With or Without Representation” (Tassazione: con o senza rappresentanza), che dà voce alla domanda centrale di tanti cittadini frustrati: “Possiamo agire per impedire che le nostre tasse vengano utilizzate in modo illegale, illecito o criminale?”

Il saggio principale del rapporto evidenzia 16 esempi di “usi illegali dei fondi dei contribuenti da parte del governo degli Stati Uniti eseguiti con l’aiuto di banche, appaltatori e una serie di soggetti privati” e poi elenca un’ampia serie di azioni collettive che i cittadini possono intraprendere per riportare le tasse a un uso legittimo.

Tuttavia, il saggio si conclude con queste parole di avvertimento:

“Tenete presente che i globalisti che stanno accentrando il potere vorrebbero usare i nostri sforzi per favorire i loro sforzi. … Cercheranno di incanalare la nostra insoddisfazione in direzione dell’indebolimento dei governi sovrani, in modo da poter esercitare un maggiore controllo sui processi di voto, sulle elezioni e sulla politica fiscale. … Quindi, qualsiasi cosa facciate, è bene che teniate presente il nostro obiettivo finale: la libertà umana sostenuta dallo stato di diritto”.

In definitiva, ha detto Fitts al pubblico di Knoxville, “siamo a un bivio: o lasciamo andare la Costituzione o diamo il meglio di noi stessi e combattiamo per preservarla”. … Abbiamo una scelta tra la libertà e qualcosa che è assolutamente inaccettabile per tutti i presenti in questa sala – io la chiamo schiavitù. Il momento è adesso”.