Children’s Health Defense (CHD) e altre tre organizzazioni chiedono l’accesso pubblico alle deposizioni giurate e ai documenti critici già prodotti per conto dei querelanti in una causa in cui si sostiene che il governo federale abbia colluso con diverse aziende Big Tech per censurare i contenuti relativi alla COVID-19 sui social media.

Robert F. Kennedy Jr., il Dr. Joseph Mercola e Ty e Charlene Bollinger il 17 novembre hanno chiesto di intervenire nella causa Missouri contro Biden sul Primo Emendamento a nome dell’interesse collettivo, di loro stessi e delle rispettive organizzazioni: CHD, Mercola.com, The Truth About Vaccines (La verità sui vaccini) e The Truth About Cancer (La verità sul cancro).

L’intervento consentirà loro – e al pubblico in generale – di accedere a scoperte e deposizioni specifiche – tra cui la testimonianza del 23 novembre del dottor Anthony Fauci– per poterle utilizzare nelle cause in corso contro le piattaforme di social media.

Commentando la mozione d’intervento, Kennedy ha dichiarato:

“Non è bene né per la democrazia né per la salute pubblica che le registrazioni audio e video di deposizioni chiave che descrivono le comunicazioni segrete tra attori chiave del governo e dirigenti dei social media rimangano nascoste agli americani”.

“Le piattaforme di social media continuano a mettere il bavaglio ai dissidenti che esercitano i loro diritti in base al Primo Emendamento per criticare le politiche governative, mentre le prove di questa collaborazione illegale con i funzionari governativi rimangono inaccessibili”.

Kennedy Mercola e Charlene e Ty Bollinger sono tra i 12 personaggi individuati dal Center for Countering Digital Hate (Centro per combattere l’odio digitale) come appartenenti alla “Disinformation Dozen” (Dozzina della disinformazione) per aver condiviso su social media e siti web dei contenuti riguardanti i vaccini.

La mozione d’intervento spiega che questi difensori della libertà di espressione e le loro organizzazioni sono stati censurati e rimossi dalle principali piattaforme di social media che collaborano con il governo federale e prendono ordini da esso.

Secondo la mozione:

“Questi imputati hanno colluso con attori privati (1) per limitare le critiche dei ricorrenti alla risposta del governo alla pandemia da Covid-19 e (2) per porre sotto silenzio i fatti e le opinioni malvisti dei ricorrenti riguardo a una serie di argomenti, tra cui la possibile origine della Covid-19 da un virus sfuggito da un laboratorio, i benefici comparativi delle cure precoci e dell’immunità naturale e i rischi o l’inefficacia dei vaccini anti Covid-19 autorizzati per uso di emergenza”.

Ci si aspetta che il materiale richiesto dai gruppi contenga comunicazioni di alto livello tra l’amministrazione federale e i dirigenti delle aziende tecnologiche di social media per censurare e sopprimere un’ampia gamma di notizie online sulla COVID-19, critiche degli obblighi vaccinali e dei lockdown ordinati dal governo e discussioni sulla teoria della fuoriuscita dal laboratorio sulle origini del virus della COVID-19.

“Se l’amministrazione Biden ha dato istruzioni a Big Tech di censurare Bobby Kennedy Children’s Health Defense, Mercola e i Bollinger, dobbiamo vedere cosa hanno detto, e questo deve finire”, ha detto il presidente e consigliere generale di CHD Mary Holland. “Il Primo Emendamento proibisce al governo di censurare chi lo critica – punto e basta. Questo è ciò che la nostra democrazia richiede come fondamento di tutte le altre libertà”.

Missouri e Louisiana il 5 maggio hanno citato in giudizio l’amministrazione Biden presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto occidentale della Louisiana, sostenendo che il governo ha colluso con le aziende Big Tech Twitter, Meta (società madre di Facebook), Youtube, Instagram e LinkedIn per censurare determinati punti di vista con il pretesto di impedire la circolazione di disinformazione (“misinformation” e “disinformation” in inglese, NdT).

Il giudice distrettuale Terry Doughty ha accelerato la causa verso un’udienza per metterla in pausa e bloccare la versione del “Ministero della Verità” dei giganti dei social media diretta dal governo.

“Siamo stati censurati, banditi e rimossi dalle piattaforme per aver condiviso statistiche, fatti e dati scientifici sulla COVID-19, tratti dai siti web del governo stesso – gli stessi fatti che l’attuale direttore dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, Fauci e altri stanno ora affermando essere veri dopo oltre due anni di negazione di questi fatti”, ha dichiarato Charlene Bollinger, fondatrice e CEO di The Truth About Cancer & Vaccines.

Bollinger ha aggiunto:

“Avevamo ragione fin dall’inizio. Non avremmo mai dovuto essere censurati. Il mondo ha bisogno di sentire le nostre voci per prendere decisioni informate sulla propria salute. Quello che è successo a RFK Jr., al dottor Mercola, a noi e a molti altri non sarebbe mai dovuto accadere.

“Il nostro governo ha colluso per nascondere la verità sulla COVID, e abbiamo bisogno della verità per garantire che questo non accada mai più. Ci sono vite in gioco. Il consenso informato e la vera scienza salveranno innumerevoli vite. La nostra missione è raggiungere tutti con la verità per sostenere la vita”.

Il giudice Doughty ha permesso ai procuratori generali degli Stati del Missouri e della Louisiana di raccogliere le deposizioni di funzionari chiave dell’amministrazione Biden, tra cui Fauci, l’ex addetto stampa della Casa Bianca Jen Psaki, il Direttore della strategia digitale della Casa Bianca Rob Flaherty, il Chirurgo generale degli Stati Uniti Vivek Murthy, il Direttore dell’Agenzia per la sicurezza informatica e delle infrastrutture Jen Easterly e l’agente speciale dell’FBI Elvis Chan.

Secondo G. Shelly Maturin II, avvocato degli intervenienti, il caso di censura è “forse il più importante caso di primo emendamento della nostra vita, il cui esito determinerà se continueremo con il mondo distopico alla Orwell/Huxley” o se “ci riprenderemo i nostri diritti, di origine divina, sanciti dalla nostra Costituzione”.

I querelanti e i convenuti devono rispondere alla mozione di intervento entro il 1° dicembre, mentre Kennedy Mercola e i Bollinger devono rispondere entro l’8 dicembre. Il giudice Doughty dovrebbe pronunciarsi in tempi brevi dopo tale data.