Dei funzionari nei Paesi Bassi il 3 aprile hanno arrestato una seconda volta Willem Engel, un eminente sostenitore della campagna contro le restrizioni relative alla COVID-19, sostenendo che Engel avrebbe violato i termini della sua cauzione quando ha parlato del suo caso sui social media.

Engel è co-fondatore dell’organizzazione olandese “Viruswaarheid” (“Verità sul virus”), che sfida la legalità delle restrizioni COVID applicate nei Paesi Bassi.

Era stato arrestato il mese scorso e detenuto per due settimane prima di essere rilasciato su cauzione.

Engel è uno dei due noti attivisti europei arrestati recentemente per aver parlato contro gli obblighi e i lockdown per il COVID. L’altro, l’avvocato francese Virginie de Araujo-Recchia, fa parte del gran giurì internazionale convocato nel contesto del Tribunale popolare di opinione pubblica, co-fondato dall’avvocato tedesco Reiner Fuellmich.

Il Tribunale popolare mira a rivelare i “crimini contro l’umanità” commessi in nome della salute pubblica e della lotta contro la COVID.

Araujo-Recchia, in un comunicato stampa, e Engel, in un’intervista con The Defender, hanno detto che continueranno a combattere contro le restrizioni legate alla COVID e contro gli obblighi di vaccinazione.

Avvocato francese attenzionata per possibili legami con il “terrorismo”

Araujo-Recchia è stata arrestata dalla polizia francese nella sua casa nelle prime ore del mattino del 22 marzo e poi trattenuta fino al 24 marzo dalla Direzione generale della sicurezza interna (DGSI) di Parigi.

I media mainstream hanno riferito che è stata arrestata, insieme ad altre sei persone, tra cui un membro del movimento francese dei “Gilet Gialli“, in relazione a un’indagine in corso sul “terrorismo” .

Secondo Libération:

L’avvocato [Araujo-Recchia] è una delle sette persone arrestate ieri “in un caso di terrorismo legato all’esponente di ambienti cospirativi Rémy Daillet”.

“Una fonte giudiziaria ha confermato … che sette fermi di polizia [sic] erano in corso presso la Direzione generale per la sicurezza interna (DGSI) ‘per atti di associazione di criminali terroristi in vista della preparazione di crimini contro le persone’. Si tratta di cinque uomini e due donne, di età compresa tra i 36 e i 62 anni.

“Tra gli arrestati ci sarebbe anche Sylvain B., un ‘gilet giallo’ autore di un ‘manuale di insurrezione pacifica’. L’AFP [Agence France Presse] precisa che le perquisizioni sono state effettuate durante gli arresti”.

Il quotidiano francese Libération ha descritto Daillet come un “neonazista” e “un esponente di ambienti cospirativi già implicato e imprigionato” nell’ambito di un caso di rapimento, che è anche accusato di essere la mente di un gruppo “che pianifica azioni violente … contro antenne 5G, centri di vaccinazione, ma anche contro giornalisti e varie personalità”.

Oltre ad essere impegnata con Fuellmich nel gran giurì del Tribunale popolare, Araujo-Recchia è coinvolta in questioni simili nel contesto nazionale della Francia, lavorando con tre organizzazioni che cercano di portare avanti accuse penali contro i politici che, nel 2021, hanno votato per la legislazione che rafforza le restrizioni legate alla COVID.

In collaborazione con altri tre avvocati, Araujo-Recchia ha presentato una denuncia per conto di tre associazioni: BonSens.org, AIMSIB [International Association for Independent and Benevolent Scientific Medicine, Associazione internazionale per una medicina scientifica indipendente e benevola] e il Collectif des Maires Résistants [Collettivo dei sindaci resistenti], contro i membri del parlamento francese che il 5 agosto 2021 hanno votato per la legislazione che ha messo in atto i passaporti vaccinali e imposto l’obbligo di vaccinazione anti COVID per i lavoratori francesi.

Araujo-Recchia e il suo team legale hanno affermato che questi parlamentari hanno ricevuto favori in cambio del loro voto e che la legge stessa viola il diritto francese e il diritto internazionale. Hanno presentato una serie di argomenti contro questa legislazione.

Sembrerebbe che al momento del suo arresto Araujo-Recchia stesse lavorando a una nuova denuncia, da presentare contro i partiti politici francesi e alcuni dei loro membri.

Nel novembre 2020, Araujo-Recchia ha scritto il Rapporto sulla dittatura 2020, pubblicato dall’Osservatorio francese dei genocidi. Si dice che questo rapporto dovesse far parte di una nuova serie di accuse penali da presentare contro membri del governo francese.

Dopo il suo arresto, l’Health Freedom Defense Fund (Fondo per la difesa della libertà terapeutica) ha pubblicato una petizione online chiedendone la scarcerazione.

Il 30 marzo, Araujo-Recchia ha rilasciato un comunicato stampa in cui descrive il suo calvario e il tempo passato in detenzione. Ha chiarito che di non essere accusata di alcun reato in questo momento, affermando:

“[Il] 22 marzo 2022 alle sei e quaranta del mattino (06:40), dodici individui, tra cui alcuni incappucciati, sono entrati nella nostra residenza a bordo di sei veicoli e hanno picchiato alla porta d’ingresso.

“La squadra era composta da vari membri delle agenzie di sicurezza, in particolare della Direzione Generale della Sicurezza Interna (DGSI, più o meno equivalente all’MI5), un rappresentante del foro di Parigi (Bâtonnier du Barreau de Paris), un cancelliere e due magistrati inquirenti. Senza colpo ferire, sono entrati nella nostra residenza e hanno perquisito ogni stanza, compresa quella dei nostri figli, il nostro veicolo e il giardino.

“Sospettata di essere complice di organizzazioni terroristiche, sono stata poi trasferita nei locali della DGSI a Levallois-Perret.

“Lì sono stato trattenuta per circa sessanta ore in condizioni che possono essere descritte solo come disumane. Per ragioni di dignità personale mi asterrò dall’approfondire.

“Quando sono stato rilasciata, ho scoperto che non sarebbe stata mossa alcuna accusa contro di me, e che non ero nemmeno una persona sospettata (témoin assisté). In breve, non sono parte in causa.

“A parte il fatto che sono tra gli avvocati incaricati da un individuo che è stato accusato, il mio coinvolgimento nel caso è nullo.

“Non sarebbe stato più semplice convocarmi, piuttosto che portarmi via davanti ai bambini e trattenermi in condizioni allucinanti – quando alla fine della storia, non essendoci nulla di cui accusarmi, il tutto si rivela essere solo un’operazione esplorativa?

“Innocente fino a prova contraria hai detto?”

Nel comunicato stampa, Araujo-Recchia ha anche affermato che durante il suo interrogatorio, durato 10 ore, le sono state poste le seguenti domande in un apparente tentativo di diffamarla come “complottista” e razzista, e di collegarla a presunte attività “terroristiche”:

  • Lei è una patriota?
  • A cosa si riferisce il termine “complottista”?
  • La sua opinione sull’Islam?
  • La sua opinione sul giudaismo?
  • La sua opinione sul 5G?
  • La sua opinione sulla pedofilia?
  • La sua opinione sulla massoneria?
  • Potrebbero esserci ministri [del governo] con legami con reti pedofile?
  • La sua opinione sul [Presidente francese] Emmanuel Macron?
  • Quali misure l’hanno portata ad affermare che sono stati perpetrati crimini contro l’umanità?
  • Cosa si intende per “Nuovo Ordine Mondiale“?

Rispondendo a questo tipo di interrogatorio e alle notizie dei media sulle sue connessioni con sospetti “terroristi”, Araujo-Recchia ha scritto:

Diversi organi di stampa hanno fatto riferimento a un “fascicolo terroristico” e al mio nome come “avvocato che rappresenta individui in circoli complottisti” o “cellule estremiste”, la natura diffamatoria di questa particolare miscela è perfettamente chiara a tutti.

“State certi che non lascerò cadere la cosa: abbiamo a che fare con una vera e propria diffamazione e con l’intento di nuocere. Inoltre eserciterò il mio diritto di risposta.

“L’investigatore mi ha chiesto di esporre la mia ‘ideologia’ a grandi linee. Ho risposto che questo non ha niente a che vedere con un’ideologia, ma piuttosto con semplici fatti supportati da prove che mi sono preoccupata di raccogliere negli ultimi due anni.

“Il Tribunale Internazionale dell’Opinione Pubblica e il Gran Giurì, tra l’altro, hanno tenuto udienze in cui hanno testimoniato specialisti internazionali riconosciuti in scienza, medicina, psicologia e psicopatologia, economia, geostrategia, così come vittime passate e presenti.

“Da parte mia, ho raccolto le testimonianze delle vittime, degli operatori sanitari, dei pompieri francesi e le hho presentate [ed] al Gran Giurì.

“Qui non viene seguita nessuna ideologia, ma piuttosto il parere di esperti, professionisti, testimoni e vittime.

“La verità è la sola meta che cerchiamo”.

Araujo-Recchia ha anche osservato che avvocati e medici, così come gli attivisti quali i membri dei gilet gialli, “sono sottoposti a forme simili di intimidazione, quando tentano di sollevare l’allarme su alcune misure progettate per gestire la ‘crisi’ della salute pubblica o danni sostenuti attraverso le iniezioni di sieri genici sperimentali,” aggiungendo:

“Ci sono quelli di noi che, dopo aver affrontato lo Stato e i grandi interessi finanziari come le multinazionali farmaceutiche, della finanza e dei MSM, si trovano in custodia senza motivo.

“Niente di tutto ciò impedirà la mia lotta per i diritti civili e le libertà”.

La Francia, a partire dal 2020, ha promulgato alcune delle più severe restrizioni legate alla COVID in Europa, compresi i passaporti vaccinali per entrare nella maggior parte dei luoghi pubblici e privati.

A gennaio, il presidente francese Emmanuel Macron, che è in corsa per la rielezione, ha detto che continuava con l’attuazione di tali passaporti perché voleva “far incazzare” i non vaccinati.

Attivista olandese detenuto per 14 giorni con l’accusa di “incitamento e sedizione”

In un incidente notevolmente simile all’arresto di Araujo-Recchia, l’attivista olandese Willem Engel, cofondatore del movimento “Viruswaarheid” (“Verità sul virus”), il 16 marzo è stato arrestato con l’accusa di “incitamento” e “sedizione”.

Engel era all’esterno di un seggio elettorale subito dopo aver votato nelle elezioni del suo paese. Il suo avvocato, Jeroen Pols, ha immediatamente confermato l’arresto in un tweet, mentre la ragazza di Engel ha ripreso l’arresto in un video.

I media mainstream, che hanno descritto Engel come un “negazionista del COVID”, hanno riferito che è “sospettato di aver pubblicato sui social media, per un lungo periodo, dichiarazioni sediziose relative al coronavirus”, citando le dichiarazioni del Servizio Pubblico della Procura (OM) dei Paesi Bassi.

L’OM ha annunciato a gennaio che Engel è stato indagato a seguito di una petizione, firmata da quasi 23.000 persone, che chiedeva di accusarlo di sedizione, diffusione di disinformazione medica, frode e minacce.

La petizione è stata lanciata da un “attivista”, Norbert Dikkeboom, nel 2021.

L’indagine iniziale sulle sue azioni ha portato all’arresto di Engel, ha detto l’OM in un comunicato.

L’indagine ha identificato sette post sui social media, fatti da Engel tra giugno 2020 e giugno 2021, che “sono stati considerati come incitamento” e che, secondo l’OM, “hanno portato altre persone a commettere reati o le hanno incitate a farlo”.

L’OM non ha nominato i post specifici dei social media o i presunti reati che i post avrebbero incitato.

Come dichiarato dall’OM, mentre la libertà di parola è un “diritto fondamentale” sancito dalla legge olandese, “ci sono limiti a questa libertà”.

A gennaio, Engel ha caratterizzato l’indagine come una “campagna diffamatoria” contro di lui e ha proclamato la sua innocenza. “Cerco di mantenere il dibattito acuto ma senza mai oltrepassare la linea”, ha detto Engel. “Non ho mai minacciato nessuno”. È poi passato ad accusare Dikkeboom, l’attivista che ha lanciato la petizione contro di lui, di perseguitarlo.

L’avvocato di Engel, Jeroen Pols, ha definito l’arresto di Engel “un attacco frontale ai critici e agli oppositori” del “regime di Rutte”, riferendosi al primo ministro olandese Mark Rutte. Ha aggiunto in dichiarazioni successive che l’arresto di Engel fa parte di un sistema attualmente molto in uso di arrestare le persone che “criticano il regime”.

“Il regime di Rutte sta attaccando completamente i critici e l’opposizione”, ha detto Pols. “Nel frattempo, fanno la voce grossa sulla democrazia in Russia”.

A sua volta, il gruppo Viruswaarheid (Verità sul virus) ha descritto l’arresto come un caso in cui “il governo olandese ha oltrepassato una nuova linea nella sua guerra contro le opinioni ed espressioni indesiderate”. Il gruppo ha accusato l’OM di aver assistito attivamente, insieme alla polizia olandese, Dikkeboom nella sua petizione contro Engel.

Viruswaarheid ha sostenuto che, nell’anno passato, più di 420 articoli e servizi dei media hanno diffamato Engel “con menzogne calunniose”, come risultato di “[una] campagna d’odio senza precedenti da parte di tutti i media sia per iscritto che a voce” che ha contribuito alla raccolta di più di 22.000 firme sulla petizione contro Engel.

In una dichiarazione separata, Viruswaarheid ha scritto che Engel “ha attirato l’attenzione sulla politica riguardo al coronavirus del governo olandese [the Dutch government’s] con la sua iniziativa ‘Verità sul virus’ e ha combattuto con successo le misure del governo in tribunale in diverse occasioni”.

Viruswaarheid nell’aprile 2020 ha lanciato petizioni e manifestazioni contro le restrizioni COVID del governo olandese.

Il gruppo ha anche intentato con successo due cause “contro le misure illegali legate al coronavirus”, che hanno portato il governo olandese a modificare le leggi in questione, nel tentativo di aggirare queste sconfitte legali.

Dopo l’arresto di Engel, una manifestazione ha avuto luogo ad Amsterdam il 20 marzo per chiedere il suo rilascio.

Engel, che ha un master in biofarmacia e biotecnologia e gestisce una scuola di danza a Rotterdam, è stato rilasciato il 30 marzo dopo essere stato detenuto per 14 giorni.

Deve affrontare due casi giudiziari imminenti. Ha parlato con The Defender della sua esperienza e delle accuse che sta affrontando ora.

Engel ha detto a The Defender di essere stato arrestato “di fronte alla cabina elettorale … subito dopo aver espresso il mio voto, due sgherri a volto coperto mi hanno ammanettato e mi hanno detto che ero in arresto per sedizione … questo è in chiara violazione [della legge olandese] sotto così tanti aspetti”.

A detta di Engel, non è stato informato dei post specifici sui social media che hanno portato alle accuse contro di lui. Invece, “[le autorità] hanno semplicemente nominato il reato”.

Engel ha descritto Dikkeboom, l’organizzatore della petizione contro di lui, come “una persona infelice che mi perseguita”, aggiungendo: “Ho fatto più denunce contro di lui… poiché sta apertamente invocando la violenza contro di me”.

Engel ha detto che l’OM “ha condiviso molte informazioni” sul suo caso con Dikkeboom, descrivendo questo come “folle” alla luce delle presunte minacce di Dikkeboom contro di lui.

Come potenziale motivo del suo arresto, Engel sottolinea che Viruswaarheid ha presentato “oltre 20 casi contro il governo e le sue istituzioni”, aggiungendo che “c’è un’ondata di arresti, tutti uguali, persone accusate di minaccia di violenza o di vandalismo o di sedizione”, e che si trovano a difendersi da “accuse vaghe”.

Secondo Engel, “quasi tutti gli arresti sono contro persone che hanno un seguito e che fanno vlog regolarmente su manifestazioni e COVID”.

Engel ha detto che tali arresti e repressioni stanno “accadendo anche in Germania e in Canada e probabilmente in tutti i paesi occidentali”. Ha descritto questo come “chiaramente la prossima fase dell’oppressione, cercare di far fuori la resistenza in preparazione della prossima ‘ondata’ di COVID fissata per settembre 2022”.

Tuttavia, secondo Engel, le autorità “hanno ottenuto qualcosa che non si aspettavano” come risultato del suo arresto, sottolineando che “un sacco di gente si stava radunando … più di 10.000 cartoline fisiche sono state inviate alla prigione [dove era trattenuto]… #Freewillem era in tendenza su Twitter [per] più giorni”.

Engel ha detto che ora deve affrontare due cause separate con la “stessa linea di accuse”, che descrive come “molto vaghe”. Le udienze sono previste il 13 e il 20 giugno rispettivamente all’Aia e a Rotterdam.

Nonostante il suo calvario, Engel ha detto che è “in buona salute e la lotta è appena iniziata”.