Il mese scorso, la Borsa di New York (NYSE) ha annunciato di aver sviluppato una nuova categoria di beni (o asset) e il relativo veicolo di quotazione destinati a “preservare e ripristinare i beni naturali che in ultima analisi rendono possibile che ci sia vita sulla Terra”.

Chiamato società di beni naturali (natural asset company), o NAC, il veicolo permetterà la formazione di società specializzate “che detengono i diritti ai servizi ecosistemici prodotti su un dato pezzo di terra, servizi come la cattura del carbonio o l’acqua pulita”.

Queste NAC manterranno, gestiranno e faranno crescere i beni naturali che mercificano, con l’obiettivo finale di massimizzare gli aspetti di quel bene naturale che sono ritenuti redditizi dalla singola NAC.

Anche se sono descritte come “qualsiasi altra entità” che opera nel NYSE, si sostiene che le NAC “useranno i fondi per aiutare a preservare una foresta pluviale o per intraprendere altri sforzi conservativi, come cambiare le pratiche convenzionali di produzione di una azienda agricola”.

Eppure, come spiegato verso la fine di questo articolo, gli stessi creatori delle NAC ammettono che l’obiettivo finale è quello di ricavare profitti quasi infiniti dai processi naturali che cercano di quantificare e poi monetizzare.

Il direttore operativo del NYSE Michael Blaugrund ha intimato questo dicendo quanto segue riguardo al lancio delle NAC:

“La nostra speranza è che possedere una società di beni naturali darà la possibilità ad una gamma sempre più ampia di investitori di investire in qualcosa che è intrinsecamente prezioso, ma, fino ad ora, in realtà era escluso dai mercati finanziari”.

Inquadrati in nobili discorsi di “sostenibilità” e “conservazione”, i rapporti fatti a riguardo dai media in pubblicazioni come Fortune non hanno potuto fare a meno di notare che le NAC aprono la porta a “una nuova forma di investimento sostenibile” che “ha affascinato personaggi del calibro di Larry Fink, CEO di BlackRock, negli ultimi anni, anche se rimangono grandi domande senza risposta”.

Fink, uno dei più potenti oligarchi finanziari del mondo, è ed è stato a lungo un predatore aziendale, non un ambientalista, e il suo entusiasmo per le NAC dovrebbe far dubitare anche i sostenitori più entusiasti se questo sforzo sia davvero volto a promuovere la conservazione, come si dichiara.

Come creare una NAC

La creazione e il lancio delle NAC hanno richiesto due anni di lavoro e hanno visto il NYSE collaborare con l’Intrinsic Exchange Group (IEG), gruppo in cui il NYSE stesso detiene una quota di minoranza.

I tre investitori dell’IEG sono la Banca Interamericana per lo Sviluppo (IADB), il ramo dedicato all’America Latina del sistema bancario di sviluppo multilaterale che impone agende neoliberali e neocolonialiste attraverso la trappola del debito, la Rockefeller Foundation – fondazione della dinastia oligarchica americana le cui attività sono da molto tempo strettamente intrecciate con Wall Street e Aberdare Ventures – una società di venture capital principalmente focalizzata sullo spazio sanitario digitale.

In particolare, la IADB e la Rockefeller Foundation sono strettamente legate ai correlati sforzi di imporre le valute digitali delle banche centrali e le carte d’identità digitali biometriche.

Borsa valori di New York

La missione dell’IEG si concentra sulla “creazione di una nuova categoria di asset basata su beni naturali e sul meccanismo per convertirli in capitale finanziario”. “Questi asset”, afferma IEG, rendono “la vita sulla Terra possibile e piacevole … Essi comprendono sistemi biologici che forniscono aria pulita, acqua, alimenti, farmaci, un clima stabile, la salute umana e il potenziale sociale”.

Detto altrimenti, le NAC permetteranno di trasformare in asset finanziari non solo gli ecosistemi, ma anche il diritto ai “servizi ecosistemici”, o i benefici che le persone ricevono dalla natura. Questi includono la produzione di cibo, il turismo, l’acqua pulita, la biodiversità, l’impollinazione, la cattura del carbonio e molto altro.

IEG sta attualmente collaborando con il governo del Costa Rica per pilotare i suoi sforzi NAC in quel paese. Il ministro dell’ambiente e dell’energia del Costa Rica, Andrea Meza Murillo, ha affermato che il progetto pilota con IEG “approfondirà l’analisi economica per dare alla natura il suo valore economico, oltre che per continuare a mobilitare flussi finanziari per la conservazione”.

Con le NAC, il NYSE e l’IEG stanno mettendo in vendita la natura nella sua totalità. Mentre affermano che così facendo “renderanno la nostra economia più equa, resiliente e sostenibile”, è chiaro che gli unici veri beneficiari saranno i prossimi “proprietari” della natura e dei processi naturali.

Secondo l’IEG, le NAC iniziano con l’identificazione di una risorsa naturale, come una foresta o un lago, che viene poi quantificata utilizzando protocolli specifici. Tali protocolli sono già stati sviluppati da gruppi affini come la Capitals Coalition, che condivide con IEG diversi partner, così come il World Economic Forum e varie coalizioni di multinazionali.

Poi, si crea una NAC e la struttura della società decide chi ha i diritti sulla produttività di quel bene naturale, così come i diritti di decidere come quel bene naturale sia gestito e governato.

Infine, una NAC viene “convertita” in capitale finanziario lanciando un’offerta pubblica iniziale (IPO) in borsa, ad esempio al NYSE. Quest’ultima fase “genera capitale per gestire il bene naturale” e la fluttuazione del suo prezzo in borsa “segnala il valore del suo capitale naturale”.

NAC

Tuttavia, la NAC e i suoi dipendenti, amministratori e proprietari non sono necessariamente i proprietari del bene naturale stesso in seguito a questa fase finale. Invece, come nota IEG, la NAC è solo l’emittente mentre i potenziali acquirenti del bene naturale che la NAC rappresenta possono includere: investitori istituzionali, investitori privati, individui e istituzioni, corporation, fondi sovrani e banche multilaterali di sviluppo.

Così, le società di gestione finanziaria che essenzialmente possiedono già gran parte del mondo, come Blackrock, potrebbero quindi diventare proprietarie di processi naturali, risorse naturali e delle basi stesse della vita naturale, che saranno presto monetizzati.

Sia il NYSE che l’IEG hanno presentato questo nuovo veicolo d’investimento come uno strumento indirizzato a generare fondi che riporteranno a sforzi di conservazione o sostenibilità.

Tuttavia, sul sito web dell’IEG, si nota che l’obiettivo è davvero trarre profitti senza fine dai processi naturali e dagli ecosistemi che prima erano considerati parte dei “beni comuni“, cioè le risorse culturali e naturali accessibili a tutti i membri di una società, compresi i materiali naturali come l’aria, l’acqua e una terra abitabile.

Per l’IEG, quando l’asset naturale prospera, fornendo un flusso costante o crescente di servizi ecosistemici, il capitale della società dovrebbe apprezzarsi di conseguenza, fornendo rendimenti da investimento. Gli azionisti e gli investitori nell’azienda, attraverso offerte secondarie, possono trarre profitto dalla vendita di azioni. Queste vendite possono essere quantificate in modo da riflettere l’aumento del valore del capitale delle azioni, più o meno in linea con la sua redditività, creando un flusso di cassa basato sulla salute dell’azienda e dei suoi asset”.

Il ricercatore e giornalista Cory Morningstar è fortemente in disaccordo con l’approccio adottato da NYSE/IEG e vede le NAC come un sistema che non farà altro che esacerbare la predazione delle corporation sulla natura, nonostante le affermazioni del contrario.

Morningstar ha descritto le NAC come:

“Rockefeller et al. che lasciano che siano i mercati a stabilire che cosa ha valore in natura – e cosa non lo ha. Eppure, non spetta alle istituzioni capitaliste e alla finanza globale decidere quale vita abbia valore. Gli ecosistemi non sono “asset”. Le comunità biologiche esistono per i propri scopi, non per i nostri”.

Un nuovo modo di saccheggiare

L’obiettivo finale delle NAC non è la sostenibilità o la conservazione – è la finanziarizzazione della natura, cioè, trasformare la natura in una merce che può essere usata per mantenere l’attuale corrotta economia di Wall Street in piena espansione sotto le spoglie di proteggere l’ambiente e prevenirne l’ulteriore degrado.

In effetti, IEG lo spiega chiaramente quando nota che “l’opportunità” delle NAC non sta nel loro potenziale di migliorare il benessere ambientale o la sostenibilità, ma nella dimensione di questa nuova categoria di investimento, chiamata “Economia della Natura”.

L'opportunità

Infatti, mentre le categorie di investimento dell’economia attuale sono valutate a circa 512 trilioni di dollari, le categorie di investimento sbloccate dalle NAC hanno un valore significativamente maggiore, a 4.000 trilioni di dollari (cioè 4 quadrilioni di dollari).

Così, le NAC aprono una nuova fonte di guadagno per le banche predatrici di Wall Street e le istituzioni finanziarie che permetteranno loro di dominare non solo l’economia umana, ma l’intero mondo naturale.

Nel mondo che queste e altre entità correlate stanno costruendo attualmente, dove persino la libertà viene riformulata non come diritto ma come “servizio”, i processi naturali da cui dipende la vita vengono analogamente rinquadrati come asset, dei beni con dei proprietari.

Questi “proprietari” avranno alla fine il diritto, in questo sistema, di dettare chi avrà accesso all’acqua pulita, all’aria pulita, alla natura stessa e a quale prezzo.

Secondo Cory Morningstar, uno degli altri scopi della creazione della “Nature’s Economy” e del suo ordinato confezionamento per Wall Street tramite le NAC è quello di far avanzare notevolmente i massicci sforzi di accaparramento di terreni fatti da Wall Street e dalla classe oligarchica negli ultimi anni.

Questo include le recenti appropriazioni di terreni fatte da aziende di Wall Street e da “filantropi” miliardari come Bill Gates durante la crisi COVID. Inoltre, l’accaparramento di terra facilitato dallo sviluppo delle NAC prenderà ampiamente di mira le comunità indigene nel mondo in via di sviluppo.

Come nota Morningstar:

“Il lancio pubblico delle NAC ha preceduto strategicamente la quindicesima riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica, la più grande conferenza sulla biodiversità del decennio. Con il pretesto di trasformare il 30% del globo in “aree protette”, è in corso la più grande appropriazione globale di terra della storia.

“Costruita su principi di supremazia bianca, questa proposta causerà il dislocamento di centinaia di milioni di persone, favorendo il genocidio già in atto dei popoli indigeni. La tragica ironia è questa: mentre i popoli indigeni rappresentano meno del 5% della popolazione globale, essi sostengono circa l’80% di tutta la biodiversità”.

L’IEG, nel discutere le NAC, nota apertamente che i proventi dell’offerta pubblica iniziale di una NAC possono essere utilizzati per l’acquisizione di più terreni da parte delle sue entità di controllo o per aumentare i bilanci o i fondi di coloro che ricevono il capitale dall’IPO. Siamo ad anni luce dall’affermazione pubblicitaria di NYSE/IEG che le NAC sono “diverse” perché le loro IPO saranno usate per “preservare e proteggere” le aree naturali.

Il panico per il cambiamento climatico che si appresta a prendere il posto del panico per la COVID-19 verrà sicuramente usato per reclamizzare in modo esperto le NAC e tattiche affini come necessarie per salvare il pianeta, ma – statene certi – le NAC non sono una mossa per salvare il pianeta, ma una mossa per permettere agli stessi interessi responsabili delle attuali crisi ambientali di inaugurare una nuova era in cui il loro sfruttamento predatorio possa raggiungere nuove vette che prima erano inimmaginabili.

Originariamente pubblicato da Unlimited Hangout.