Una nuova serie di documenti rilasciati la scorsa settimana nel Regno Unito nell’ambito dei “Lockdown Files” [dossier sui lockdown] ha rivelato che gli scienziati britannici erano a conoscenza della “variante Alfa” del virus della COVID-19, ma hanno tenuto nascosti i dati ai funzionari governativi fino a poco prima del Natale 2020, portando a un lockdown durante le vacanze di quell’anno.

I documenti, che fanno parte di un rilascio tuttora in corso da parte del Telegraph, includono anche ulteriori dettagli su come i membri del Parlamento britannico abbiano preso decisioni in materia di salute pubblica basate su criteri politici, piuttosto che scientifici – tra cui l’approvazione accelerata dei vaccini anche se i ministri del governo sapevano che il virus non era abbastanza letale da giustificarla e i consulenti medici avevano messo in guardia contro l’approvazione.

Altri documenti mostrano come la paura dei funzionari governativi di essere etichettati come razzisti abbia influito sulle loro decisioni in materia di salute pubblica.

La prima pubblicazione dei Lockdown Files – messaggi privati su WhatsApp tra funzionari della sanità britannica, tra cui l’ex segretario alla sanità Matt Hancock – ha generato una notevole copertura mediatica nel Regno Unito, ma l’interesse dei media statunitensi è stato minimo e si è rapidamente affievolito.

Scienziati zitti sulla variante Alfa fino a poco prima delle festività natalizie del 2020

Gli ultimi Lockdown Files mostrano che gli scienziati britannici erano a conoscenza della variante Alfa già dal 20 settembre 2020, ma non hanno informato i funzionari governativi fino all’11 dicembre 2020.

La tempistica solleva dubbi sul fatto che l’annuncio sia stato posticipato intenzionalmente, in modo non disturbare la stagione delle vacanze del 2020.

Sharon Peacock, professoressa di salute pubblica e microbiologia all’Università di Cambridge, presiede il COVID-19 Genomics UK Consortium, che sequenzia e analizza il virus. Secondo quanto riferito, era a conoscenza della variante a settembre.

Hancock ha discusso della variante con il suo consigliere per i media, Damon Poole, in messaggi WhatsApp datati 13 dicembre 2020.

Hancock ha dichiarato che il fatto di non essere stato informato dell’esistenza della variante era “un totale oltraggio”. Poole ha detto che “all’epoca, [gli scienziati] non erano a conoscenza delle implicazioni”.

Tuttavia, sembra che Hancock abbia cercato di trarre vantaggio politico dalla situazione. Parlò con l’allora ministro dell’Ufficio di Gabinetto Michael Gove e “ventilò la possibilità di cancellare il Natale”, a proposito della quale Gove disse di poterne “capire la ragione”.

All’epoca, il Regno Unito era entrato nel suo secondo lockdown, ma un allentamento temporaneo era previsto per il 18 dicembre. Il 19 dicembre, l’allora primo ministro Boris Johnson annunciò la cancellazione del Natale, in risposta alla diffusione della variante Alfa.

I documenti precedentemente rilasciati nell’ambito dei Lockdown Files hanno mostrato che il 13 dicembre 2020 Hancock e Poole discutevano dell’uso della paura e del senso di colpa come di “strumenti vitali” per assicurare il rispetto delle nuove imposizioni di lockdown.

Poole suggerì a Hancock: “possiamo fare l’impennata con il nuovo ceppo”, riferendosi alla variante Alfa, al che Hancock rispose: “Terrorizziamo tutti con il nuovo ceppo”. Poole rispose: “Sì, questo è ciò che farà cambiare il comportamento [bahviour – sic] “.

In una dichiarazione pubblicata da The Telegraph, Peacock ha smentito l’insinuazione che un annuncio sulla variante Alfa sia stato posticipato, affermando:

“Respingo completamente le inesattezze fattuali e gli attacchi profondamente personali contenuti in questi messaggi trapelati.

“I dati del genoma da soli non possono confermare se una particolare variante sia più trasmissibile. Guardando al passato, Alfa è stata rilevata per la prima volta in numero molto basso a settembre, ma era una delle migliaia di varianti diverse in tutto il mondo”.

I consulenti medici avevano messo in guardia contro l’approvazione accelerata dei vaccini

I consulenti medici del governo britannico ritenevano che la COVID-19 non fosse abbastanza letale per accelerare lo sviluppo di vaccini, sottolineando invece la necessità di accertarne la sicurezza, secondo quanto riportato negli ultimi Lockdown Files.

Nei messaggi WhatsApp scambiati il 29 febbraio 2020 con Hancock e altri membri del governo, il direttore sanitario Chris Whitty disse:

“Ci saranno molti buoni candidati vaccini che entreranno nei primi studi clinici nei prossimi mesi. Le fasi che limitano la velocità sono gli ultimi test clinici per la sicurezza e l’efficacia, e poi la produzione.

“Per una malattia con una bassa mortalità (per intenderci, l’1%) un vaccino deve essere molto sicuro, quindi gli studi sulla sicurezza non possono essere accorciati. Sono davvero importanti per il lungo periodo”.

Tuttavia, l’8 dicembre 2020, il Regno Unito è diventato il primo Paese al mondo a somministrare i vaccini anti COVID-19 alla popolazione.

Le precedenti versioni dei Lockdown Files hanno rivelato che nell’aprile 2020, Hancock e il consigliere per i media Jamie Njoku-Goodwin avevano discusso di come “spingere sul vaccino” ed essere “i primi ad uscire dai blocchi sul vaccino” sarebbe stato “politicamente vantaggioso”.

Questa strategia è stata descritta come “una cosa puramente comunicativa e politica”.

I politici si preoccupavano di come sarebbe stato visto il lockdown di alcune comunità

Nel decidere se imporre i lockdown a livello locale, Hancock e i suoi consiglieri erano preoccupati delle potenziali accuse di razzismo e di aver preso di mira aree politicamente opposte al partito conservatore al potere.

Il lockdown nazionale del Regno Unito è terminato il 4 luglio 2020, ma per tutta l’estate sono stati attuati lockdown locali nelle aree con un alto numero di casi di COVID-19.

Poiché si temeva che la COVID-19 si diffondesse più rapidamente nelle aree più povere e densamente popolate con grandi comunità di neri e asiatici, Hancock è stato avvertito dai consiglieri che avrebbero potuto essere etichettati come “razzisti” se quelle aree venivano bloccate mentre le aree vicine no.

In risposta a queste preoccupazioni – e in base al timore che il governo fosse “molto bianco” – i funzionari hanno mobilitato i ministri di gabinetto non bianchi, tra cui Kemi Badenoch, Priti Patel e Nadhim Zahawi, per diffondere in queste comunità il messaggio del governo sulla salute pubblica.

Hancock fu anche avvertito che sarebbero potute scoppiare “rivolte razziali” se il governo avesse deciso di chiudere le aree della “classe operaia bianca”.

I ministri del governo temevano di aver fallito nei loro sforzi di comunicazione. Lord James Bethell, allora ministro della Salute alla Camera dei Lord britannica, ha dichiarato che il “marketing del governo… non è buono – molto Waitrose e non kissfm”.

Waitrose è una catena di supermercati di lusso del Regno Unito, mentre Kiss FM è una stazione radio di musica dance con un pubblico giovane e prevalentemente urbano.

Il governo britannico non si sente a proprio agio con la teoria della fuga dal laboratorio

I Lockdown Files hanno anche rivelato che il governo britannico ha censurato alcuni passaggi del libro di Hancock, “Pandemic Diaries: The Inside Story of Britain’s Battle Against COVID” (Diari pandemici: la storia della battaglia britannica contro la COVID raccontata da dietro le quinte).

Secondo il Telegraph, nel manoscritto originale del suo libro Hancock aveva scritto di ritenere che “la spiegazione cinese – che la scoperta del virus vicino a un laboratorio scientifico governativo a Wuhan fosse una coincidenza – ‘semplicemente non funziona'”.

Tuttavia, l’Ufficio di Gabinetto del Regno Unito ha contestato questi passaggi durante la revisione del manoscritto di Hancock, nell’ambito di un processo che tutti gli ex ministri del governo sono tenuti a seguire, secondo quanto riportato dal Telegraph.

Ad esempio, una versione originale del manoscritto di Hancock recitava:

“Data la cautela dei cinesi, credo che dobbiamo considerare la loro versione ufficiale degli eventi – ancora quella di Wuhan – con notevole scetticismo.

“La paura globale dei cinesi non deve ostacolare un’indagine completa sull’accaduto”.

La versione rivista recitava:

“Anche se il consenso internazionale e la posizione del governo è che il virus si sia originato al mercato di Wuhan, rimango scettico. Deve esserci un’indagine completa su quanto è accaduto”.

Queste revisioni sono state accompagnate da una nota dell’Ufficio di Gabinetto del Regno Unito in cui si afferma che il governo ritiene che la comparsa della COVID-19 nei pressi dell’Istituto di Virologia di Wuhan sia “del tutto casuale”, aggiungendo:

“Si tratta di un elemento altamente sensibile e che causerebbe problemi se venisse pubblicato. Deve essere più chiaro che si tratta di supposizioni piuttosto che di rivelazioni di informazioni riservate ricevute dall’interno del governo. Dovrebbe anche essere chiaro che non si tratta di opinioni o convinzioni di HMG [Her Majesty’s Government, il governo di Sua Maestà]”.

La giornalista Isabel Oakeshott è coautrice del libro di Hancock e colei che ha rilasciato al Telegraph la tranche di messaggi WhatsApp di Hancock. Ha affermato che “far arrabbiare il governo è il più grande tabù del governo [britannico] “.

In risposta, un portavoce del primo ministro britannico Rishi Sunak ha dichiarato l’8 marzo che ci sono “ancora domande che devono trovare risposta sull’origine e la diffusione del virus della COVID-19”, aggiungendo: “Il Regno Unito vuole vedere una revisione solida, trasparente e guidata dalla scienza e ritiene che tutte le possibilità rimangano sul tavolo fino a quando questa revisione non sarà conclusa”.

Queste dichiarazioni sono arrivate dopo che un numero crescente di agenzie governative e di intelligence statunitensi ha dichiarato pubblicamente di sostenere l’ipotesi della fuga dal laboratorio come l’origine più probabile del virus della COVID-19, mentre anche le udienze e la legislazione del Congresso hanno dato ampio sostegno a questa teoria.

I Lockdown Files hanno suscitato forti reazioni nel Regno Unito

La pubblicazione dei “Lockdown Files” ha suscitato forti reazioni da parte di personalità pubbliche e dell’opinione pubblica britannica, che sono state poi condivise dal Telegraph.

La giornalista, conduttrice televisiva e autrice britannica Rachel Johnson – sorella di Boris Johnson – ha scritto di aver avuto fin dall’inizio “profonde perplessità sui lockdown”, affermando che suo padre è stato perseguito dalla polizia per presunte violazioni dei lockdown, mentre la sua povera madre “da sola” ha “sofferto la prigionia della casa di cura”.

I lockdown “non devono accadere mai, mai più”, ha scritto.

Definendo Hancock “viscido”, l’editorialista Allison Pearson ha detto che “dovrebbe essere arrestato per condotta dolosa in pubblico ufficio” e deve “essere trascinato davanti a un Comitato ristretto e costretto a rispondere delle sue azioni e del vasto danno che hanno causato”.

Jacob Rees-Mogg, conservatore, ex leader della Camera dei Comuni britannica, ha affermato che le decisioni sui lockdown e sulle altre contromisure COVID-19 sono state prese da un gruppo ristretto di figure politiche e che a lui e ad altri membri del Parlamento sono state negate le prove necessarie per poter costruire un caso convincente contro i lockdown.

Esther McVey, membro del Parlamento conservatore e presentatrice televisiva, ha scritto che l’inchiesta pubblica del Regno Unito sulla risposta alla COVID-19 deve rispondere a “domande scomode” che devono “andare oltre i costi diretti della malattia e quantificare i danni involontari che le politiche COVID hanno inflitto”.

Nel giustificare la sua decisione di rendere pubblici i messaggi WhatsApp di Hancock, Oakeshott ha accusato l’inchiesta pubblica ufficiale di muoversi lentamente e ha messo in guardia da un “whitewash” [letteralmente: imbiancata, NdT].

Camilla Tominey, redattrice associata del Telegraph, ha scritto che è “tempo che i nostalgici del lockdown si confrontino con il vero orrore vissuto dalla Gran Bretagna”.

Il medico britannico Karol Sikora, ha dichiarato che le cure in arretrato del Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito a causa delle restrizioni COVID hanno portato a “migliaia di morti in eccesso non COVID” – ma lui è stato definito un “assassino” per essersi opposto ai lockdown.

Fraser Nelson, redattore dello Spectator, ha paragonato la risposta del Regno Unito a quella della Svezia, che non ha mai imposto lockdown o mascherine. Si è chiesto come mai il Regno Unito si sia ritrovato con un numero di morti in eccesso più che doppio rispetto alla Svezia e ha avvertito che “la Gran Bretagna potrebbe ripetere i suoi errori di lockdown prima di quanto si pensi”.

Oakeshott ha condiviso i messaggi che ha ricevuto da persone comuni dopo l’inizio della pubblicazione dei Lockdown Files.

Un messaggio recitava:

“Non li perdonerò mai per quello che hanno fatto a mio figlio di sei anni, che dopo mesi di isolamento dai suoi amici mi ha detto che ‘non provava più alcuna emozione'”.

Un altro lettore ha scritto:

“Nel lungo termine, questo dimostrerà che i politici non possono nascondersi dalla loro incompetenza e dal loro comportamento da maniaci del potere. Grazie ancora”.

I media statunitensi hanno per lo più ignorato i Lockdown Files

I Lockdown Files hanno fornito uno sguardo rivelatore sul modo in cui un importante governo ha intrapreso e attuato delle decisioni di politica sanitaria pubblica su vaccini e contromisure COVID-19 – in un Paese in cui è emersa la variante Alfa e che è stato il primo a lanciare le vaccinazioni anti COVID-19.

Ma i media statunitensi hanno prestato poca attenzione. Un’analisi condotta da The Defender sui principali media americani ha rivelato che quasi nessuno ha parlato dei Lockdown Files.

Tra le testate esaminate nell’analisi figurano ABC News, The Associated Press, Bloomberg, Boston Globe, CBS News, Chicago Sun-Times, Chicago Tribune, CNBC, CNN, Fox News, The Hill, Los Angeles Times, MSNBC, Newsday, New York Post, New York Times, NPR, Politico, Wall Street Journal, Washington Post e Washington Times.

Di questi, solo il Wall Street Journal (tre articoli) e Bloomberg (un articolo) hanno pubblicato notizie sui file, sul loro rilascio o sul loro contenuto.

Un esame di un campione di organi di informazione “alternativi” di sinistra, tra cui Democracy Now, Mother Jones, The Atlantic, The Intercept, The Nation e Truthout, ha rivelato che nessuno di questi organi ha pubblicato storie sui Lockdown Files.

La copertura è stata più frequentemente riscontrata nelle testate “alternative” di destra, tra cui Breitbart (due articoli), Epoch Times (tre articoli), Gateway Pundit (un articolo) e Newsmax (un articolo).

Osservando la mancanza di copertura nella stampa americana mainstream e di sinistra, il Dr. Michael Rectenwald, autore di “Google Archipelago: The Digital Gulag and the Simulation of Freedom” (Arcipelago Google: il gulag digitale e la simulazione della libertà) ed ex professore di studi liberali della New York University, ha dichiarato a The Defender:

“Non è affatto sorprendente che i media ‘woke covidiani’, che rappresentano e servono i ‘woke covidiani’ totalitari al potere dello Stato, abbiano completamente ignorato i ‘lockdown files’ del Regno Unito.

“Dopo tutto, le rivelazioni di questi file WhatsApp mostrano chiaramente che l’ex segretario alla Sanità Matt Hancock e i suoi colleghi non solo hanno agito per ‘convenienza politica’, ma più precisamente per un sadico impulso a punire la popolazione al fine di aumentare il proprio potere e accrescere la propria influenza politica, perfino nel momento in cui erano del tutto inadempienti rispetto ai loro stessi mandati”.

Secondo Rectenwald, anche se le rivelazioni hanno coinvolto direttamente membri attuali ed ex membri del governo britannico, queste potrebbero tuttavia aver colpito troppo da vicino l’establishment politico e mediatico statunitense.

Ha detto:

“Lo stesso si può dire dei funzionari degli Stati Uniti e del resto del mondo. La parte statunitense dei media non vuole rivelare al pubblico il carattere non scientifico, arbitrario e puramente punitivo delle misure adottate durante la “pandemia” per controllare, manipolare e fare il lavaggio del cervello alla popolazione affinché accettasse i loro dettami totalitari.

“Come in ogni altra cosa sotto il totalitarismo ‘woke covidiano’, i criminali al governo sono protetti dai criminali della stampa”.