Mercoledì scorso, [dei] funzionari del governo uruguaiano e [dei rappresentanti legali di] Pfizer sono comparsi in tribunale dopo che un giudice ha concesso loro 48 ore per presentare informazioni dettagliate sul vaccino COVID-19 di Pfizer, mentre il tribunale valuta una richiesta di ingiunzione per bloccare le vaccinazioni COVID-19 per i bambini dai 5 anni in su.

Il giudice Alejandro Recarey del Tribunale Contenzioso amministrativo (in Italia sostituito dal TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, N.d.T.) ha utilizzato i suoi poteri inquisitori per esigere che il Ministero uruguaiano della Sanità Pubblica, l’Amministrazione dei Servizi Sanitari Statali e la presidenza siano stati inoltre tenuti a presentare tutte le informazioni relative ai contratti per l’acquisto di vaccini COVID-19, tra cui le informazioni contrattuali relative a eventuali clausole di indennizzo civile o di impunità penale dei fornitori a fronte di eventi avversi causati dai vaccini.

Secondo un’ordinanza del tribunale pubblicata sabato, il giudice Recarey ha ordinato a Pfizer e ai funzionari governativi di:

  • fornire copie certificate, complete e non redatte, di “ogni singolo contratto di acquisto (e di ogni altro accordo di negoziazione correlato) dei cosiddetti vaccini anti-COVID che avete firmato, che possedete o che sono semplicemente alla vostra portata”.
  • Spiegare se “questi strumenti” contengono clausole di “indennizzo civile e/o impunità penale dei fornitori rispetto al verificarsi di eventuali reazioni avverse”.
  • Fornire ampi dettagli sulla composizione biochimica dei “cosiddetti vaccini contro la SARS-CoV-2 in dotazione alla popolazione nazionale, in particolare su quello designato ai bambini”.
  • Spiegare se le “diverse dosi sono distribuite in lotti o in articoli differenziali (diversi)” e, in caso affermativo, “chiarire per quale motivo e in base a quali criteri ciascuno di essi verrebbe fornito a diversi livelli di popolazione, se i farmaci di ciascun lotto sono diversi per il loro contenuto e come e per chi sarebbero distinguibili”. Se “risulta l’effettiva esistenza di lotti diversi”, le dosi di ciascuno di essi vengono “richieste per la valutazione da parte di esperti giudiziari”.
  • Specificare se i “cosiddetti vaccini” contengono RNA messaggero spiegando, se necessario, cosa significa. Spiegare quali sono le “conseguenze terapeutiche o extra-terapeutiche — avverse o meno — che [mRNA] può avere per la persona inoculata con esso”. Va precisato in merito a quest’ultimo e in ipotesi negativa in termini di danni asseritamente subiti, se vi sia effettivamente — con rigore scientifico — la possibile sicurezza dell’RNA messaggero, o se vi sia semplicemente una carenza di informazioni su questo punto”.
  • Dichiarare “molto specificatamente e al di là di quanto richiesto, se si è a conoscenza del fatto che quelli etichettati come vaccini contengono o possono contenere elementi nanotecnologici. Chiarendo, in caso contrario, se tale temperamento derivi da un’effettiva verifica della sua assenza, o dalla mera ignoranza dei componenti delle sostanze ‘vaccinali’ citate”.
  • Certificare se le sostanze contenute nei “cosiddetti vaccini” forniti in Uruguay sono sperimentali o meno. Ovvero, “spiegare in modo completo e dettagliato se sono approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, o da un ente equivalente, secondo i protocolli abituali, o se hanno qualche altro tipo di autorizzazione di emergenza”. Se questo è il caso, spiegare “concesso da chi, con quali garanzie e sulla base di quali normative”.

In breve, “dovete anche rispondere se siete a conoscenza del fatto che il produttore e/o il fornitore, o qualsiasi ente accademico o governativo (nazionale o estero), abbia ammesso — in qualsiasi modo — la natura sperimentale dei suddetti vaccini”.

  • Presentare le informazioni complete e aggiornate in vostro possesso su “ciò che è scientificamente noto — e ciò che non è noto — sull’efficacia di quelli etichettati come vaccini” e sui loro possibili effetti avversi a breve, medio e lungo termine.
  • “Fornire dati ufficiali che dimostrino l’incidenza negativa o positiva della cosiddetta vaccinazione nel numero di infezioni e di decessi diagnosticati con COVID dall’inizio della campagna ad oggi”.
  • Indicare se “sono stati condotti studi clinici per spiegare il notevole aumento dei decessi a causa di infezione da COVID-19 dal marzo 2021 o se sono in vostro possesso informazioni — con sufficiente supporto scientifico e documentazioni scientifiche — a riguardo”.
  • Fornire informazioni sul numero totale di decessi in Uruguay dovuti al COVID-19 dall’inizio della “cosiddetta pandemia”, l’età media globale e quanti erano dovuti a infezione da “COVID-19 in un’esclusiva correlazione causale” e quanti erano “con COVID-19” — cioè con la presenza del virus, ma il virus non rappresentava la causa principale di morte.
  • “Dimostrare scientificamente — con documentazione di studi clinici nazionali o internazionali effettuati — se lo stato di non vaccinato pone un pericolo per la salute dell’intera popolazione o di terzi”.

Se così, saranno necessarie altre due cose: la determinazione e la dimostrazione del grado di pericolo e la ragione che spiega il perché, se questo fosse il caso,” la vaccinazione non sarebbe stata resa obbligatoria. Dimostrare che sia i vaccinati che i non vaccinati si infettano allo stesso modo. In caso contrario, spiegare come ciò avverrebbe e in quali proporzioni — e dimostrate quanto affermato.

  • Chiarire le ragioni della “mancanza di una previsualizzazione di un consenso informato, in relazione agli elementi dell’atto che il governo stesso presenta come una campagna di vaccinazione”.
  • “Dettagliare, con nome e cognome, l’identità dei tecnici professionisti che hanno diretto e dirigono la sopracitata campagna, o di chiunque abbia fornito consulenza a qualsiasi livello”.

Fornire anche dati rilevanti per la loro localizzazione “per il loro interrogatorio giudiziario, aggiungendo alle informazioni richieste, i dati relativi all’eventuale appartenenza a organizzazioni governative o para-governative estere, o all’aver lavorato per una di esse in qualsiasi funzione, o, ove appropriato, alla gestione di una società multinazionale” focalizzata sulla sanità. “Dettagliare, se necessario, i nomi personali e le organizzazioni o società coinvolte”.

  • Spiegare se sono state studiate terapie alternative per il COVID-19 (per qualsiasi delle sue varianti). In caso contrario, chiarire perché ciò non è stato esplorato. “In caso positivo, fornire i risultati della ricerca — fornendo un resoconto se queste terapie sono state utilizzate o meno in Uruguay”.

Per quest’ultima opzione, fornire le ragioni che avrebbero portato a scartare l’uso di terapie alternative in Uruguay, aggiungendo se “si è a conoscenza del fatto che sono state usate in altri Paesi con successo, che sia tuttora inerente, o no”.

Il decreto chiedeva inoltre a Pfizer di dichiarare entro 48 ore se avesse “ammesso, in qualsiasi ambito, interno o esterno alla propria società e ai suoi partner, la manifestazione di effetti avversi” dei suoi vaccini COVID-19 nei bambini.

“Plaudo al giudice uruguaiano Recarey per aver posto molte domande difficili a Pfizer riguardo alle sue vaccinazioni di COVID e sui contratti che ha imposto all’Uruguay”, ha dichiarato Mary Holland, presidente di Children’s Health Defense (CHD), a The Defender in una e-mail.

“Fin dall’inizio, Pfizer ha nascosto i suoi dati e i suoi contratti esenti da responsabilità legale per evitare di assumersi alcuna responsabilità finanziaria per i suoi vaccini”, ha dichiarato Holland.

Ha spiegato:

“Molti Paesi, compresi quelli dell’America Latina, in passato si sono affidati alle agenzie regolatorie statunitensi per guidare la normativa sanitaria. Ma gli enti normativi statunitensi hanno fallito riguardo al COVID.

“Non c’è alcuna giustificazione scientifica o etica per autorizzare la vaccinazione COVID ai bambini, come alcuni Paesi, tra cui la Danimarca, ora riconoscono. Sappiamo che i bambini hanno un rischio quasi nullo di morire a causa del COVID. La FDA ha esteso l’autorizzazione all’uso di emergenza per il vaccino Pfizer-BioNTech, mentre ha illegittimamente ‘approvato’ il Comirnaty, impegnandosi così in uno schema fraudolento di ‘bait-and-switch‘ per evitare ogni responsabilità finanziaria mentre tenta di commercializzare vaccini ‘approvati'”.

Holland ha dichiarato che CHD è attualmente impegnato in due cause contro la FDA per le sue decisioni arbitrarie e capricciose sui vaccini COVID-19, ed è “lieta di vedere che altri Paesi stanno intervenendo riguardo alle violazioni scientifiche e legali”.

“Spero che Pfizer si attenga all’ordine del giudice, ma data la sua lunga fedina penale, è tutto da vedere”, ha aggiunto Holland.

La dottoressa Salle Lorier ha definito su Twitter la storica sentenza del giudice Recarey un “Maracanazo giudiziario” e ha pubblicato un video che spiega l’ingunzione.

Sebbene il giudice Racarey si sia assunto l’onere di esaminare i dati presentati da Pfizer e dai funzionari governativi sui vaccini COVID-19, l’Uruguay è uno dei 47 Paesi co-sponsor che hanno accettato gli emendamenti dell’amministrazione Biden agli Accordi sanitari internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del 2005, che tentavano di mettere la sovranità sanitaria degli Stati membri nelle mani del Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom, Ghebreyesus e dei suoi direttori regionali.

Giudice statunitense impone alla FDA di consegnare la documentazione relativa al COVID-19 di Pfizer

Non è la prima volta che ai funzionari governativi o a Pfizer viene richiesto di consegnare i dati relativi al vaccino COVID-19.

Il 2 febbraio un giudice federale ha respinto la richiesta della FDA, con il sostegno di Pfizer, di ritardare la pubblicazione, ordinata dal tribunale, di quasi 400.000 pagine di documenti relativi all’approvazione del vaccino COVID-19 di Pfizer.

Il giudice federale Mark Pittman della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale del Texas ha emesso un’ordinanza che richiede alla FDA di rilasciare versioni redatte della documentazione in questione secondo il seguente calendario di divulgazione:

  • 10.000 pagine per volta da consegnare entro il 1° marzo e il 1° aprile 2022.
  • 80.000 pagine, da produrre entro il 2 maggio, il 1° giugno e il 1° luglio 2022.
  • 70.000 pagine da produrre entro il 1° agosto 2022.
  • 55.000 pagine al mese, entro il primo giorno lavorativo di ogni mese successivo, fino al completamento del rilascio di tutti i documenti.

La sentenza fa parte di una causa in corso, iniziata con una richiesta di Freedom of Information Act (FOIA) presentata nell’agosto 2021 da Public Health and Medical Professionals for Transparency (PHMPT).

PHMPT, un gruppo di più di 30 medici, professionisti e scienziati della medicina e della sanità pubblica provenienti da istituzioni come Harvard, Yale e UCLA, nel settembre 2021 ha intentato una causa contro la FDA dopo che l’agenzia federale ha rifiutato l’iniziale richiesta FOIA.

In tale richiesta, il PHMPT ha chiesto alla FDA di rilasciare “tutti i dati e le informazioni sul vaccino Pfizer”, compresi i dati sulla sicurezza e sull’efficacia, le segnalazioni delle reazioni avverse e l’elenco degli ingredienti attivi e inattivi.

L’FDA ha sostenuto di non avere abbastanza personale per elaborare la redazione, affermando di poter elaborare solo 500 pagine al mese. Questo avrebbe significato che la cache di documenti non sarebbe stata completamente rilasciata prima di circa 75 anni.

Nell’ordinanza del 6 gennaio, Pittman ha respinto la richiesta della FDA e ha invece imposto all’agenzia di rilasciare 12.000 pagine di documenti entro il 31 gennaio e altre 55.000 pagine al mese in seguito.

Pfizer ha risposto all’ordinanza del 6 gennaio con una richiesta di intervento nella causa al “limitato scopo di assicurare che le informazioni esenti da divulgazione ai sensi della FOIA siano adeguatamente protette mentre la FDA si adegua all’ordine di questa corte”.

Pfizer affermava di essere a favore della divulgazione della documentazione ma ha chiesto di poter intervenire nella causa per garantire che le informazioni legalmente esenti da divulgazione non vengano “divulgate in modo inappropriato”.

Gli avvocati del PHMPT, in una memoria presentata il 25 gennaio, hanno chiesto a Pittman di respingere la mozione di Pfizer, provocando l’ordine del 2 febbraio.

Il primo gruppo di documenti prodotti nel novembre 2021, per un totale di appena 500 pagine, ha rivelato più di 1.200 decessi legati ai vaccini nei primi 90 giorni successivi al rilascio del vaccino COVID-19 di Pfizer-BioNTech.

Da allora, migliaia di documenti rilasciati in seguito all’ordinanza del tribunale di Pittman sollevano seri dubbi sui dati utilizzati dalle agenzie di regolamentazione statunitensi per giustificare l’autorizzazione e l’approvazione dei vaccini COVID-19 di Pfizer e BioNTech.