Un rapporto del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) ha concluso che il virus della COVID-19 è emerso da una fuga dal laboratorio di Wuhan, in Cina, e l’agenzia – insieme all’FBI e al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti – è ora sotto il microscopio di un’indagine di una commissione del Congresso.

Le rivelazioni del DOE provengono da un rapporto segreto di intelligence recentemente fornito alla Casa Bianca e ai membri del Congresso.

La conclusione del DOE è stata riportata per la prima volta domenica dal Wall Street Journal, che ha affermato che il rapporto classificato si basava su nuove informazioni e che era annotato in un aggiornamento di un documento precedentemente classificato del 2021 dell’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale.

Secondo quel rapporto, il comitato di intelligence era diviso sulle origini del virus della COVID-19.

Quattro agenzie di intelligence avevano “valutato con bassa fiducia che il virus fosse passato dagli animali all’uomo in modo naturale” e una “aveva valutato con moderata fiducia che la pandemia fosse il risultato di un incidente di laboratorio”. Altri tre “elementi della comunità dell’intelligence” erano indecisi.

Secondo il Wall Street Journal, il DOE “ora si unisce all’FBI nell’affermare che il virus si è probabilmente diffuso in seguito a un incidente in un laboratorio cinese”, anche se questa valutazione è stata fatta con “bassa fiducia”, secondo diverse persone che hanno letto il nuovo rapporto.

La CNN ha riferito che “una valutazione di bassa fiducia significa generalmente che le informazioni ottenute non sono sufficientemente affidabili o sono troppo frammentate per formulare un giudizio analitico più definitivo o che non ci sono abbastanza informazioni disponibili per trarre una conclusione più solida”.

Alle rivelazioni del DOE hanno subito fatto seguito degli sviluppi politici.

Nelle lettere inviate lunedì al Segretario del DOE Jennifer Granholm, al direttore dell’FBI Christopher Wray e al Segretario di Stato Anthony Blinken, la Sottocommissione selezionata sulla pandemia da coronavirus ha chiesto alle tre agenzie di fornire una serie di documenti relativi alle origini del virus della COVID-19, alla ricerca sul gain-of-function (o guadagno di funzione), ai rapporti con l’Istituto di virologia di Wuhan e altro ancora.

Alle tre agenzie è stato chiesto di fornire la documentazione richiesta entro il 13 marzo. Nelle lettere si legge anche che la sottocommissione può chiedere ai membri di ciascuna agenzia di “partecipare a interviste trascritte”.

Per i critici i risultati sono un tentativo di “limitare i danni”

In un’intervista esclusiva con The Defender, il Prof. Francis Boyle, esperto di armi biologiche e professore di diritto internazionale presso l’Università dell’Illinois, autore del Biological Weapons Anti-Terrorism Act (Legge anti-terrorismo sulle armi biologiche) del 1989, ha messo in dubbio la tempistica di queste rivelazioni e le conclusioni generali della comunità di intelligence.

Ha detto:

“La mia valutazione di questa situazione è che si tratta del classico ‘limited hangout’ [una tecnica di pubbliche relazioni o propaganda in cui si  rilascia un minimo di informazioni precedentemente nascoste per limitare i danni, prevenendo l’esposizione dettagli più importanti, NdT.] alla Nixon che finalmente, per qualche motivo, ha reso pubblica la sua parte di verità, ovvero che, sì, il virus della COVID-19 è fuoriuscito dal BSL4 [livello 4 di biosicurezza] di Wuhan cosa che tutti hanno negato negli ultimi tre anni.

“Ma se ci fate caso, continuano a negare che si tratti di un’arma da guerra biologica offensiva con proprietà del guadagno di funzione”.

Secondo la rivista Nature, nelle strutture BSL4 “i ricercatori lavorano con agenti patogeni letali che possono diffondersi attraverso gli aerosol e per i quali i vaccini o i trattamenti sono assenti o limitati”, aggiungendo che “richiedono misure di sicurezza supplementari”.

Per guadagno di funzione si intende la “manipolazione di agenti patogeni per renderli più pericolosi”.

Boyle ha dichiarato a The Defender di aver avvertito fin dal 2020 che il virus della COVID-19 è emerso da una fuga dal laboratorio di Wuhan e che il ritardo di tre anni nel rivelare queste informazioni ha provocato enormi danni a livello globale. Ha detto:

“Il 24 gennaio 2020, ho lanciato un allarme mondiale dicendo che quello che è stato poi chiamato COVID-19 era un’arma da guerra biologica offensiva con proprietà di guadagno di funzione, fuoriuscita dal BSL4 di Wuhan. Da allora, la maggior parte delle fonti si è dimostrata d’accordo con questa affermazione – direi fonti obiettive.

“Ma il problema è questo, per come la vedo io: questa verità avrebbe dovuto essere detta subito, non tre anni dopo, perché avrebbe modificato radicalmente il modo in cui abbiamo affrontato questa pandemia che ora ha ucciso 1,5 milioni di americani e forse 20 milioni di persone, esseri umani, in tutto il mondo”.

“Abbiamo perso un numero incalcolabile di vite umane, certamente qui negli Stati Uniti e in tutto il mondo, a causa delle bugie, dell’insabbiamento e della disinformazione su ciò che sta accadendo”, ha aggiunto Boyle.

Boyle ha affermato che tre anni di negazione della teoria della fuga dal laboratorio di Wuhan sono stati “criminali”. Ha dichiarato a The Defender:

“È una tragedia terribile ed è un crimine secondo il diritto internazionale. È un crimine contro l’umanità e certamente è un crimine secondo la legge interna degli Stati Uniti. Si tratta di omicidio e di associazione a delinquere per tutti coloro che sono coinvolti.

“Ho lanciato una campagna per far incriminare i capi della banda per omicidio e associazione a delinquere negli Stati Uniti, e continuerò con questa campagna. E credo che, man mano che emergeranno altre prove, se tutto va bene dovremmo vedere qualche incriminazione”.

Durante questo periodo, sono stati sviluppati e somministrati i vaccini anti COVID-19. Boyle ritiene che il corso degli eventi avrebbe potuto essere diverso se la teoria della fuga dal laboratorio e l’idea che il virus della COVID-19 sia un’arma biologica fossero state accettate prima. Ha detto:

“Non era assolutamente possibile che qualcosa creato da Big Pharma – un vaccino – sarebbe riuscito “sicuro” o “efficace”. Non abbiamo avuto alcuna prova per credere che uno qualunque dei vaccini possa essere sicuro o efficace quando si tratta di un’arma da guerra biologica, tanto meno con proprietà di guadagno di funzione”.

“E così, mi dispiace dire che tutte le prove da allora mi hanno dato ragione sul fatto che questi cosiddetti ‘vaccini’ – io li chiamo ‘Franken shots’ [iniezioni Frankenstein] perché non credo che abbiano i requisiti per la definizione ‘vaccino’ – non sono né sicuri né efficaci”.

Boyle non ha espresso molta fiducia nei confronti delle commissioni del Congresso che stanno indagando sul virus della COVID-19. Ha detto che le udienze che si sono già svolte non erano promettenti perché hanno avallato la teoria del “mercato di animali vivi” – che il virus della COVID-19 sia passato dagli animali all’uomo – e ha aggiunto:

“Temo che alcuni membri del Congresso – non intendo mettere in dubbio l’integrità di nessuno – possano essere facilmente comprati dai contributi di Big Pharma per le campagne elettorali.

“Penso che spetti al popolo americano insistere per avere la verità, e che spetti alle fonti di informazione indipendenti cercare di tirare fuori la verità… perché i media mainstream, come potete vedere negli ultimi tre anni, sono stati completamente comprati da Big Pharma”.

I repubblicani chiedono indagini e declassificazione dei documenti

Secondo la CNN, le rivelazioni del DOE hanno suscitato una forte reazione da parte dei repubblicani e nuove accuse all’amministrazione Biden di aver minimizzato lo scenario della fuga dal laboratorio di Wuhan.

In una dichiarazione congiunta, la rappresentante al Congresso Cathy McMorris Rodgers (Rep.-Washington), presidente del Comitato per l’energia e il commercio della Camera, insieme ai colleghi Morgan Griffith (Rep.-Virginia) e Brett Guthrie (Rep.-Kentucky), hanno dichiarato:

“Questo rapporto conferma la nostra convinzione che la sostanziale evidenza circostanziale indica che il virus della COVID-19 sia emerso da un incidente legato alla ricerca. …

“Queste rivelazioni rafforzano ulteriormente la necessità di scoprire perché dei funzionari governativi di alto livello, con l’aiuto di Big Tech e dei media, abbiano cercato fin dall’inizio di mettere a tacere qualsiasi dibattito su una teoria plausibile, di un incidente di laboratorio, mentre il Partito Comunista Cinese ha ostacolato le indagini della comunità scientifica mondiale”.

Il rappresentante al Congresso Michael McCaul (Rep.-Texas), presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, che nel 2021 ha pubblicato un rapporto in cui concludeva che “la preponderanza delle prove” indicava una fuga dal laboratorio di Wuhan, ha dichiarato in un comunicato di essere “lieto che [il DOE] abbia finalmente raggiunto la stessa conclusione a cui ero già giunto io”.

Altri repubblicani, tra cui i senatori Rand Paul (Rep.-Kentucky) e Mike Braun (Rep.-Indiana), hanno invitato l’amministrazione Biden a declassificare tutti i documenti relativi al virus della COVID-19.

Il senatore Josh Hawley (Rep.-Missouri) ha dichiarato di voler presentare una legge per rendere “accessibili al pubblico” tutti i rapporti dell’intelligence statunitense relativi al virus della COVID-19, secondo quanto riportato da The Epoch Times, mentre su Twitter Hawley ha affermato: “Gli americani meritano la piena verità” sulle origini del virus della COVID-19.

Il rappresentante al Congresso Ken Buck (Rep.-Colorado) ha twittato:

Il senatore Tom Cotton (Rep.-Arkansas) ha dichiarato che il governo degli Stati Uniti dovrebbe agire contro la Cina, twittando: “Riguardo la fuga dal laboratorio cinese, non è importante avere ragione. Ciò che conta è far riconoscere la responsabilità del Partito Comunista Cinese, in modo che questo non accada di nuovo”.

Il senatore Ron Johnson (Rep.-Wisconsin) ha reagito con scetticismo alla tempistica della rivelazione, twittando:

Il senatore Dan Sullivan (Rep.-Alaska) ha proposto udienze pubbliche nelle sue osservazioni di domenica e la Camera dei Rappresentanti, guidata dai repubblicani, ha avviato le proprie indagini.

Oggi la Commissione della Camera sulla Supervisione e la responsabilità ospiterà una tavola rotonda dal titolo “Prepararsi al futuro imparando dal passato: Esame delle decisioni politiche sulla COVID”.

All’inizio di questo mese, i funzionari dell’amministrazione Biden delle agenzie sanitarie federali sono stati interrogati sulla loro gestione della pandemia da COVID-19 in un’audizione congressuale congiunta delle sottocommissioni Supervisione e indagini e Salute, come precedentemente riportato da The Defender.

Il rappresentante al Congresso Brad Wenstrup (Rep.-Ohio), presidente della Sottocommissione ristretta sulla pandemia da coronavirus, ha dichiarato:

“Per quanto riguarda specificamente le origini, riteniamo che sia importante capir[ne] l’evoluzione … e più ne sappiamo – che sia di origine di laboratorio o naturale – più ne sappiamo, maggiore sarà la capacità di proteggerci in futuro”.

Secondo un tweet della Commissione di supervisione della Camera:

“Continuano ad aumentare le prove che il virus della COVID è uscito dal laboratorio di Wuhan. Abbiamo scoperto delle e-mail che dimostrano che il dottor Fauci era stato avvertito che il virus sembrava ingegnerizzato e che proveniva da un laboratorio, ma è possibile che abbia agito per nasconderlo. Perché? Abbiamo bisogno di risposte e di responsabilità”.

Altri repubblicani hanno fatto riferimento alla collusione tra il governo degli Stati Uniti e le società Big Tech, che negli ultimi tre anni hanno frequentemente represso i contenuti che suggerivano che il virus della COVID-19 fosse emerso da un laboratorio o dalla ricerca sulle armi biologiche.

Il senatore Eric Schmitt (Rep.-Missouri), che in qualità di procuratore generale del Missouri ha citato in giudizio il dottor Anthony Fauci e altri membri dell’amministrazione Biden per aver colluso con le piattaforme Big Tech per censurare i contenuti COVID che dissentivano dalla narrazione ufficiale, ha twittato:

Fauci lo sapeva da subito, ma lo ha negato a causa dei finanziamenti per il laboratorio di Wuhan. Sappiamo cosa è successo dopo: quando Fauci ha parlato, Big Tech ha censurato. Ho denunciato questa collusione come AG e lavorerò per garantire che questo tipo di censura non si ripeta mai più”.

Secondo The Epoch Times, la Commissione di Supervisione della Camera ha precedentemente divulgato delle e-mail interne che indicano che Fauci “è stato informato da scienziati di alto livello all’inizio della pandemia che la teoria dell’origine naturale del virus della COVID-19 era ‘altamente improbabile’, anche se Fauci stava promuovendo pubblicamente la teoria dell’origine naturale”.

La comunità dei servizi segreti afferma che il virus della COVID-19 “non è stato sviluppato come arma biologica”

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha dichiarato alla CNN che “c’è una varietà di opinioni nella comunità dell’intelligence” riguardo all’origine del virus della COVID-19, e che il Presidente Biden ha chiesto che il DOE “sia coinvolto in questa valutazione perché vuole mettere a disposizione ogni strumento per poter capire cosa è successo”. Ha poi aggiunto:

“Ecco cosa posso dirvi. Il Presidente Biden ha ripetutamente ordinato a tutti gli elementi della nostra comunità di intelligence di impegnarsi e di investire risorse per arrivare in fondo a questa questione.

“Se avremo ulteriori informazioni, le condivideremo con il Congresso e con gli americani. Ma, al momento, non è emersa una risposta definitiva dalla comunità di intelligence su questa questione”.

L’Office of Intelligence and Counterintelligence del DOE è una delle 18 agenzie governative che compongono la “comunità dell’intelligence”, tutte “sotto l’ombrello dell’Office of the Director of National Intelligence”, riporta la CNN.

Il DOE gestisce una rete nazionale di laboratori.

La CNN aggiunge che la comunità dei servizi segreti è concorde nell’affermare che il virus della COVID-19 “non è stato sviluppato come arma biologica”, “non è stato ingegnerizzato geneticamente” e che i funzionari cinesi non erano “a conoscenza del virus”.

Secondo la CNN, il DOE ha dichiarato in un comunicato che “continua a sostenere il lavoro approfondito, attento e obiettivo dei nostri professionisti dell’intelligence nell’indagare sulle origini del virus della COVID-19, come richiesto dal Presidente”.

Altri enti governativi sono giunti a conclusioni simili sulla teoria della fuga dal laboratorio.

In un documento reso pubblico dal Dipartimento di Stato l’anno scorso, si concludeva che una fuga dal laboratorio era l’ipotesi più probabile sull’origine del virus della COVID-19.

E un rapporto della Commissione del Senato del 2022 sulle origini del virus della COVID-19 ha rilevato che:

“Sulla base dell’analisi delle informazioni pubblicamente disponibili, sembra ragionevole concludere che la pandemia da COVID-19 sia stata, con ogni probabilità, il risultato di un incidente legato alla ricerca”.

Il dottor David A. Relman, professore di medicina e microbiologo dell’Università di Stanford, ha dichiarato alla CNN che scoprire l’origine del virus della COVID-19 può aiutare a prevenire la prossima pandemia.

Ma per Boyle, la conferma che il virus COVID-19 è stato sviluppato in laboratorio dovrebbe indurre a porre fine alla ricerca gain-of-function, che secondo lui viene utilizzata per pianificare la prossima pandemia.

“Tutte queste strutture BSL3 e BSL4 devono essere chiuse immediatamente in tutto il mondo. Altrimenti, questo accadrà di nuovo. Quando sentite tutti questi funzionari del governo americano dire che ci sarà una prossima pandemia, [significa che] ci sarà una prossima pandemia. Lo sanno”.