Centinaia di “cause legali sul Tylenol” (equivalente della Tachipirina, NdT) sono già state intentate contro rivenditori e produttori che sostengono di aver venduto prodotti contenenti acetaminofene (paracetamolo) a donne incinte, sapendo che i farmaci potevano danneggiare il feto in via di sviluppo.

Secondo un avvocato che ha parlato con The Defender, il numero di cause potrebbe presto raggiungere le migliaia.

L’avvocato W. Mark Lanier ha descritto le cause – che sostengono che l’uso di acetaminofene (paracetamolo) durante la gravidanza può causare la nascita di bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) e disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) – come “alcune delle più importanti azioni legali sulla salute in corso negli Stati Uniti in questo momento”.

Lanier, fondatore e amministratore delegato dello Studio legale Lanier con sede a Houston, coinvolto in numerose cause di alto profilo relative a prodotti, ha dichiarato a The Defender:

“L’autismo e i problemi di sviluppo mentale toccano un numero enorme di americani. Riteniamo che la scienza indichi che l’assunzione di Tylenol possa causare molti di questi problemi, punto e basta. Pensiamo che la scienza lo confermi, pensiamo che la biologia lo confermi e siamo ansiosi di dimostrarlo in tribunale.

“L’obiettivo non è quello di togliere il Tylenol dal mercato. L’obiettivo è mettere un’avvertenza in modo che i medici e le future mamme siano in grado di decidere in modo intelligente a quali rischi esporre il proprio bambino durante la gravidanza”.

Alla fine dello scorso anno, il Judicial Panel on Multidistrict Litigation (JPML, Comitato giudiziario sui contenziosi multidistrettuali) degli Stati Uniti ha nominato il giudice distrettuale Denise Cote come supervisore del numero crescente di cause legali presentate dalle famiglie, con il risultato che tutte le richieste di risarcimento sono state trasferite alla Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York.

Il mese scorso il giudice Cote ha nominato uno special master [persona indipendente, di solito un giudice, nominato dal tribunale per assistere nelle procedure, NdT] per presiedere a tutte le cause federali relative all’autismo e all’ADHD dovuti al Tylenol.

Le azioni legali sostengono che i rivenditori, tra cui Walmart, CVS, Walgreens e altri, hanno falsamente pubblicizzato prodotti contenenti acetaminofene come sicuri per le donne in gravidanza e non le hanno avvertite dei rischi per lo sviluppo del feto.

Sono previste anche cause contro Johnson & Johnson per il suo presunto ruolo nell’aver incoraggiato l’uso diffuso dell’acetaminofene durante la gravidanza, che potrebbe far salire il numero a migliaia.

I prodotti che contengono il farmaco includono Tylenol, Alka-Seltzer Plus, DayQuil, Excedrin, Goody’s, Mucinex, NyQuil, Robitussin e alcuni equivalenti generici e di marca.

Le azioni legali sostengono che i prodotti sono stati commercializzati come sicuri per le donne in gravidanza fin dagli anni Cinquanta, nonostante l’esistenza di decine di studi condotti da esperti che dimostravano che l’acetaminofene comporta gravi rischi per le donne in gravidanza e i bambini non ancora nati.

Sono in corso cause legali per conto di bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno ricevuto diagnosi di ASD quando avevano da 1 a 10 anni e di bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno ricevuto diagnosi di ADHD tra gli 8 e i 14 anni.

The Defender ha esaminato alcune delle cause attualmente in corso che contengono tali accuse e la letteratura scientifica relativa ai rischi dell’acetaminofene durante la gravidanza e ha parlato con uno degli avvocati coinvolti nelle cause sul Tylenol.

Avvocato: “Si parla forse di migliaia, decine di migliaia di casi”

Lanier, uno degli avvocati nominati come consulente legale principale nel contenzioso multidistrettuale (MDL) sul Tylenol, ha dichiarato a The Defender: “Penso che a questo punto siamo nell’ordine delle centinaia di casi presentati. Penso che quando tutto sarà finito, si parlerà di migliaia, decine di migliaia” di casi.

Sebbene le cause relative al Tylenol per ASD e ADHD procedano separatamente, il loro consolidamento nell’MDL significa che verrà svolta “un’indagine coordinata su questioni comuni a tutte le richieste di risarcimento” e che le prove saranno disponibili per ogni singola causa intentata in qualsiasi parte degli Stati Uniti.

Il giudice Cote probabilmente istituirà un processo di prova “bellwether” in cui “un gruppo di richieste rappresentative sarà preparato per le prime date del processo, per aiutare le parti a valutare come le giurie potrebbero rispondere a determinate prove e testimonianze sul legame tra Tylenol e autismo che saranno ripetute in tutte le richieste”.

L’esito di questi casi “bellwether” non inciderà su nessun altro caso singolo, ma potrebbe avere un impatto significativo sull’importo medio di liquidazione che verrà concordato per ogni richiesta di risarcimento.

Se i casi “bellwether” non dovessero raggiungere un accordo, il giudice Cote può rinviarli ai tribunali distrettuali degli Stati Uniti per il processo.

Lo Special Master Randi S. Ellis, avvocato della Louisiana specializzato in risoluzione di controversie e di consulenza per gli accordi, “aiuterà le parti a condurre un censimento di tutte le richieste di risarcimento avanzate dalle famiglie a livello nazionale… in modo che la Corte possa comprendere meglio la portata del crescente contenzioso, pianificando al contempo l’esibizione e i procedimenti pre-processuali”.

Cote ha nominato un gruppo di avvocati – tra cui Lanier – per aiutare a gestire il crescente numero di cause nell’ambito del procedimento MDL, anche se ogni singolo attore continuerà a mantenere il proprio legale.

Lanier ha dichiarato a The Defender che l’MDL e i casi in corso sono stati divisi in due sezioni. Ha spiegato:

“La prima sezione è quella che si concentra sulla scienza. La scienza conferma che il Tylenol può essere causa di questi problemi di sviluppo cerebrale.

“Se è così, la fase successiva consiste nel cercare di capire quali conoscenze avessero le aziende, se sono responsabili per il modo in cui hanno commercializzato i prodotti, il modo in cui hanno messo in guardia sui prodotti e che tipo di danni hanno subito le persone in conseguenza di ciò”.

Nel luglio 2022, diversi produttori di farmaci e rivenditori si sono opposti senza successo all’accorpamento delle diverse cause riguardanti l’ASD e l’ADHD, sostenendo che non vi era ancora un numero sufficiente di casi presentati per giustificare la centralizzazione.

Nel giugno 2022, Walmart ha presentato istanza di archiviazione per due delle cause intentate da genitori che sostenevano di aver usato le compresse Equate del rivenditore, contenenti acetaminofene, durante la gravidanza. Walmart sosteneva che queste richieste di risarcimento erano rese nulle dalle leggi federali sull’etichettatura dei farmaci, ma Cote ha respinto le mozioni. Walmart ha poi presentato ricorso.

Le mamme che hanno assunto acetaminofene (paracetamolo) descrivono i problemi di sviluppo dei figli

Numerose cause intentate da donne che hanno assunto prodotti contenenti acetaminofene durante la gravidanza sostengono che i prodotti hanno causato gravi disturbi dello sviluppo nei loro figli.

Candice Crawford ha citato in giudizio Target, Walgreens e Walmart presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto del Minnesota il 30 settembre 2022, sostenendo che i rivenditori “non hanno fornito ai clienti alcuna avvertenza sui rischi di ADHD che l’esposizione all’acetaminofene può comportare per i bambini non ancora nati”.

La Crawford sostiene di aver iniziato a usare i prodotti nel novembre 2014, durante la gravidanza, per trattare dolori e malesseri. Il suo bambino, P.C., è nato nel maggio 2015 e in seguito si è scoperto che soffriva di ritardo nel linguaggio, aggressività e altri problemi comportamentali e difficoltà a mantenere la concentrazione.

Nel novembre 2021, a P.C. è stata diagnosticata l’ADHD. La Crawford sostiene che se i rischi dell’acetaminofene per l’ADHD fossero stati resi noti, non avrebbe usato quei farmaci.

Heather Strydom, che ha citato in giudizio Walmart presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto del Minnesota il 2 agosto 2022, sostiene che Walmart non ha avvertito le donne incinte dei rischi di autismo posti dai prodotti a base di acetaminofene.

Strydom ha dichiarato di aver assunto prodotti a base di acetaminofene tra le tre e le sei volte alla settimana per dolori e malesseri, dalla fine del 2016 fino alla nascita di suo figlio, S.S., nel 2017. Ha iniziato a notare problemi di sviluppo in S.S. durante l’infanzia.

A S.S. è stato diagnosticato l’autismo nel gennaio 2021, è rimasto non verbale alla data di presentazione della causa ed è attualmente iscritto a corsi di educazione speciale. Strydom ha dichiarato che non avrebbe mai assunto prodotti a base di acetaminofene se fossero stati resi noti i rischi per l’autismo.

Abby Horowitz ha citato in giudizio Costco presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto centrale della California il 29 luglio 2022. Horowitz sostiene che Costco ha venduto farmaci antidolorifici contenenti acetaminofene senza avvertire dei rischi di autismo per i bambini non ancora nati.

Durante le due gravidanze, Horowitz ha assunto acetaminofene da tre a sei volte alla settimana come antidolorifico. I suoi due figli, J.S. e C.C., sono nati rispettivamente nel 2014 e nel 2020. Al primo figlio di Horowitz è stato diagnosticato l’autismo nel 2014, mentre il secondo figlio mostra segni di ritardo nello sviluppo ed è in cura per l’autismo.

Karleen DeGroodt è un’altra madre che ha intentato una causa per il Tylenol. Sostiene che suo figlio, Devin, “non ha mai avuto un buon contatto visivo” e ha mancato diverse tappe dello sviluppo. La DeGroodt ha dichiarato di aver assunto prodotti a base di acetaminofene più volte alla settimana per dolori e malesseri durante la gravidanza.

A Devin è stato diagnosticato l’autismo prima del suo terzo compleanno e ancora oggi, all’età di 14 anni, non parla, ma usa il suo iPad per comunicare.

Il crescente numero di cause legali ha catturato l’attenzione della famosa attivista per i diritti dei consumatori Erin Brockovich, portavoce di Autism Justice, che ha lanciato un progetto per aiutare le madri a fare causa ai produttori e ai rivenditori di prodotti a base di acetaminofene.

“Il mio lavoro e quello di queste donne consiste nel far sentire la loro voce e le loro preoccupazioni per i figli quando abbiamo a disposizione la scienza, che sembra essere ancora una volta soppressa o nascosta”, ha dichiarato Brockovich in un’intervista a NewsNation.

Gli studi mostrano chiaramente il legame tra l’acetaminofene e l’autismo e l’ADHD

Come riportato in precedenza da The Defender, che fa riferimento a una lettera di ricerca di JAMA Pediatrics in cui si afferma che a un bambino su 30 nato negli Stati Uniti nel 2020 è stato diagnosticato l’autismo, c’è stato un aumento di ASD del 53% tra i giovani americani dal 2017. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno riportato statistiche simili.

Un numero crescente di studi scientifici, sottoposti a revisione paritaria, ha individuato legami tra l’uso di acetaminofene da parte delle donne in gravidanza e l’insorgenza di ASD e ADHD, e di altri problemi di sviluppo, nei loro figli.

L’acetaminofene è diventato il farmaco preferito per il trattamento di febbre e dolore nei bambini all’inizio degli anni ’80, dopo che l’aspirina è stata associata alla sindrome di Reye. È stato documentato che in questo periodo è iniziato un aumento di ASD.

Nel gennaio 2015, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha emesso un avviso di gravidanza per l’acetaminofene, affermando che le future mamme dovrebbero essere caute nell’usare questi prodotti. La FDA, tuttavia, ha affermato che non ci sono “ricerche sufficienti” per confermare i rischi per la sicurezza dei nascituri derivanti dall’esposizione all’acetaminofene.

Tuttavia, numerosi studi scientifici sottoposti a revisione paritaria sembrano dimostrare tale legame:

  • I dati dello studio Boston Birth Cohort, sponsorizzato dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, hanno indicato che “l’esposizione all’acetaminofene nel grembo materno può aumentare il rischio di deficit di attenzione/iperattività e di disturbo dello spettro autistico”.
  • Uno studio del 2022 sull’acetaminofene, pubblicato su Minerva Pediatrics, “offre 17 linee di evidenza che il rimedio comunemente usato per il dolore e la febbre può contribuire all’epidemia di autismo“, come precedentemente riportato da The Defender. Il Dr. William Parker, ricercatore principale dello studio, ha dichiarato a The Defender che “l’acetaminofene non sarebbe mai stato approvato per uso pediatrico secondo gli standard normativi odierni”.
  • Uno studio del febbraio 2022 pubblicato su European Journal of Pediatrics ha rilevato che l’uso di acetaminofene nei neonati e nei bambini non si è mai dimostrato sicuro per il loro sviluppo neurologico.
  • Nel settembre 2021, un consenso di 91 scienziati, clinici e professionisti della salute pubblica, pubblicato sulla rivista Nature Reviews Endocrinology, ha chiesto di aggiornare le raccomandazioni della FDA del 2015. Il consenso afferma che “un numero crescente di ricerche sperimentali ed epidemiologiche suggerisce che l’esposizione prenatale al paracetamolo [acetaminophen] potrebbe alterare lo sviluppo fetale, aumentando il rischio di alcuni disturbi dello sviluppo neurologico, riproduttivo e urogenitale”. Questo studio ha anche scoperto che l’acetaminofene non è mai stato valutato per quanto riguarda l’impatto sullo sviluppo neurologico.
  • Uno studio del giugno 2021 pubblicato su European Journal of Epidemiology ha rilevato che i bambini esposti al Tylenol e acetaminofene durante la gravidanza avevano una probabilità significativamente maggiore di sviluppare sintomi di ASD e ADHD.
  • Uno studio del settembre 2020 pubblicato su JAMA Pediatrics ha suggerito che l’uso di Tylenol e acetaminofene durante la gravidanza può compromettere il cervello del feto in via di sviluppo. Ciò potrebbe provocare sintomi di ADHD e altri disturbi neurologici.
  • Uno studio del gennaio 2020 pubblicato su European Psychiatry ha rilevato che le bambine le cui madri avevano assunto acetaminofene durante la gravidanza avevano una probabilità sei volte maggiore di soffrire di un ritardo nello sviluppo del linguaggio e utilizzavano meno parole del normale all’età di 30 mesi.
  • Uno studio dell’ottobre 2019 della Johns Hopkins finanziato dai National Institutes of Health (NIH) ha rilevato che l’esposizione all’acetaminofene durante la gravidanza può aumentare il rischio per il bambino di sviluppare l’autismo e l’ADHD, in quanto i bambini che presentavano i livelli più elevati di metaboliti dell’acetaminofene nel sangue mostravano il rischio più elevato di disturbi dello sviluppo. Questo studio è stato pubblicato su JAMA Psychiatry.
  • Uno studio del novembre 2017 pubblicato su Pediatrics, basato sui dati del Norwegian Mother and Child Cohort Study (Studio su un gruppo di madri e bambini), ha rilevato una possibile associazione tra l’uso di acetaminofene a breve termine durante la gravidanza e il rischio di dare alla luce un bambino che in seguito svilupperà l’ADHD.
  • Uno studio dell’NIH dell’ottobre 2017 ha collegato l’uso di acetaminofene da parte delle donne in gravidanza a un “quoziente di intelligenza (QI) più basso … disturbo dello spettro autistico, problemi di neurosviluppo (sviluppo motorio grossolano, problemi di comunicazione), disturbo da deficit di attenzione/iperattività, minore attenzione e funzione esecutiva e problemi comportamentali nell’infanzia”.
  • Uno studio del 2017 pubblicato sul Journal of International Medical Research da rinomati ricercatori sull’autismo di Duke, Harvard e dell’Università del Colorado ha rilevato che “gli effetti a lungo termine dell’esposizione all’acetaminofene sullo sviluppo neurale non sono mai stati valutati negli esseri umani”. Gli autori dello studio hanno affermato che, anche a dosi molto basse, l’acetaminofene “scatena l’attivazione del sistema immunitario e le risposte allo stress ossidativo”, entrambi potenziali segnali di allarme per l’autismo.
  • Uno studio dell’ottobre 2016 pubblicato su JAMA Pediatrics ha suggerito che gli effetti collaterali dell’acetaminofene, se usato durante la gravidanza, possono aumentare il rischio che i bambini nascano con problemi comportamentali come iperattività e difficoltà emotive.
  • Uno studio del giugno 2016 pubblicato sull’International Journal of Epidemiology ha rilevato che l’uso di acetaminofene durante la gravidanza è collegato a un rischio maggiore di autismo tra i maschi e a una maggiore prevalenza di casi di ADHD sia tra i maschi che tra le femmine.
  • Uno studio pubblicato nell’ottobre 2013 sull’International Journal of Epidemiology ha rilevato che i bambini le cui madri hanno assunto prodotti a base di acetaminofene durante la gravidanza per più di 28 giorni mostravano uno sviluppo motorio grossolano, problemi di comunicazione, comportamento esternalizzante e internalizzante inferiori alla norma.
  • Uno studio del maggio 2013 finanziato dall’NIH ha trovato un legame tra l’uso di acetaminofene legato alla circoncisione e l’aumento della prevalenza dell’autismo.

Anche la dottoressa Roberta Ness, epidemiologa che ha contribuito a dimostrare il legame tra il borotalco e il cancro alle ovaie, sta lanciando l’allarme.

Ness, esperta di salute femminile che collabora con Autism Justice ed ex decano della University of Texas School of Public Health, ha dichiarato a USA Today nel novembre 2022:

“Ora non dico che l’acetaminofene sia la causa (dell’autismo e dell’ADHD). Dico che è una causa.

“Questa è la nostra prima opportunità di trovare un’esposizione che può essere prevenibile e che può essere una causa”.

In un’altra intervista con l’NH JournalNess ha dichiarato: “Sono assolutamente convinta che non si tratti solo di un legame, ma di una causa. Direi che negli ultimi sette anni i produttori, la FDA, i ginecologi sono stati o avrebbero dovuto essere a conoscenza di questa letteratura in evoluzione e di quanto sia convincente. Nessuno di loro ha fatto nulla per allertare gli americani”.

USA Today e NH Journal hanno citato anche scienziati dell’American College of Obstetricians and Gynecologists, del Duke University Center for Autism and Brain Development, della Society for Maternal-Fetal Medicine e della University of Pennsylvania School of Medicine, sostenendo che il legame tra acetaminofene, ASD e ADHD rimane “inconcludente”.

Avvocati: Si possono ancora presentare azioni legali per il Tylenol

C’è ancora tempo per intentare altre cause, ha dichiarato Lanier a The Defender.

“Per la maggior parte delle persone, le cause sono opportunamente a nome della vittima finale”, ha detto Lanier. “E la maggior parte degli Stati ha una legge che dice che la prescrizione… non inizia a decorrere fino a quando qualcuno non ha 18 anni, perché è quando è abbastanza grande per prendere la decisione legale se presentare o meno la denuncia”.

Ha aggiunto Lanier:

“Le vittime degli ultimi 18 anni e più possono presentare la domanda ora, ma ci sono anche persone che potrebbero essere vittime quest’anno perché non c’è ancora nessun avviso sul farmaco [acetaminophen], potrebbero essere vittime l’anno prossimo perché non c’è ancora nessun avviso.

“E così, ci sono le nascite di bambini autistici degli ultimi 18 anni e quelle che forse arriveranno fino al momento in cui verrà messa un’avvertenza sull’etichetta”.

Secondo un recente ordine nell’MDL in corso, “ogni attore che ha una causa attualmente pendente nell’MDL deve presentare la denuncia in forma abbreviata (Short Form Complaint) entro il 20 gennaio, mentre i querelanti in tutte le cause future “devono compilare la denuncia in forma abbreviata entro 14 giorni dall’avvio della causa, indipendentemente dal fatto che la causa venga presentata direttamente all’MDL o che venga trasferita da un altro distretto”.

I produttori e i rivenditori di prodotti a base di acetaminofene non sono nuovi a cause legali di questo tipo. Nel 2017, ad esempio, sono state risolte in via extragiudiziale circa 200 cause contro Johnson & Johnson accusata di causare gravi danni al fegato.