Due mesi dopo la distribuzione del vaccino COVID-19 alla popolazione statunitense, nel sistema di segnalazione degli eventi avversi ai vaccini (VAERS) dei Centers for Disease Control (CDC) apparse una segnalazione relativa alla sicurezza, statisticamente significativa, riguardante la miocardite riscontrata nei maschi di età compresa tra gli 8 e i 21 anni. recente studio.

Il recente studio, “Delayed Vigilance: A Comment on Myocarditis in Association with the COVID-19 Injections”, di Karl Jablonowski, Ph.D., e di Brian Hooker, Ph.D., P.E., è stato pubblicato il 17 ottobre sull’International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research.

In un’intervista a The Defender, il dottor Hooker, responsabile scientifico di Children’s Health Defense, ha dichiarato:

“Questo importante documento dimostra che un ‘segnale’ forte e statisticamente significativo di eventi avversi da vaccino riguardante la miocardite nei maschi di età compresa tra gli 8 e i 21 anni era stato registrato nel database del VAERS già il 19 febbraio 2021, appena due mesi dopo il rilascio del vaccino COVID-19 alla popolazione statunitense.

“Invece di lanciare l’allarme su questo segnale, i funzionari dei CDC hanno insabbiato il collegamento tra la vaccinazione COVID-19 e la miocardite fino al 27 maggio 2021. A questa data, oltre il 50% della popolazione statunitense eleggibile aveva ricevuto almeno un vaccino COVID-19 a base di mRNA.

“Nascondere questo tipo di informazioni è un fatto criminale”.

Secondo i ricercatori della National Organization for Rare Disorders, la miocardite può derivare da infezioni o direttamente da un effetto tossico come una tossina o un virus. “Più comunemente la miocardite è il risultato dell’organismo ad una reazione immunitaria di un inizio di danno cardiaco“, hanno detto i ricercatori.

Una miocardite grave può danneggiare in modo permanente il muscolo cardiaco, causando eventualmente un’insufficienza cardiaca.

Nel loro studio, Jablonowski e Hooker hanno registrato e analizzato la crescente incidenza di miocardite, che è diventata progressivamente una “segnalazione” statisticamente significativa all’interno del VAERS, il principale sistema finanziato dal governo per la segnalazione delle reazioni avverse ai vaccini negli Stati Uniti.

“La [miocardite] è diventata una misura discernibile del danno nel tempo e qui mostriamo quando è diventata statisticamente significativa nella settimana del 19 febbraio 2021”, hanno spiegato i ricercatori.

Solo due mesi dopo, i dati VAERS della settimana del 23 aprile 2021 hanno mostrato che il livello di miocardite rilevato nei giovani uomini in seguito alla vaccinazione COVID-19 era aumentato a un livello statistico estremo.

In genere, dei p-values inferiori a .05 sono considerati statisticamente significativi — il che significa che il risultato osservato non può essere ragionevolmente attribuito al caso — e valori p inferiori a .01 sono considerati molto significativi dal punto di vista statistico.

Nella settimana del 23 aprile 2021, Jablonowski e Hooker hanno riscontrato un valore di probabilità inferiore a 0,0001 (p < 0,0001).

“A questo livello di probabilità, ci si aspetta che un contrasto così grande come quello osservato nei dati del VAERS si verifichi meno di una volta in 10.000 studi sperimentali su farmaci simili”, hanno affermato.

“Questa statistica è stata ottenuta quando il 43,78% della popolazione statunitense aveva ricevuto almeno una [COVID-19] dose del vaccino — Il 31,20% aveva ricevuto tutte le vaccinazioni disponibili, o che furono costretti a farsi somministrare, mentre il 12,58% aveva ricevuto una o più vaccinazioni di COVID-19 ma non tutte”.

Nonostante questo segnale riguardo alla sicurezza, il 10 maggio 2021 la Food and Drug Administration statunitense (FDA) ha ampliato l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) del farmaco. Vaccino COVID-19 Pfizer-BioNTech alle persone di 12 anni e il Comitato Consultivo sulle Pratiche di Immunizzazione (ACIP) dei CDC ha votato per raccomandare che tutte le persone di età pari o superiore ai 12 anni si facessero somministrare il vaccino.

Nello stesso periodo, il V-safe post-vaccination data collection tool dei CDC ha iniziato ad accettare le segnalazioni provenienti da adolescenti di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Poche settimane dopo, i CDC hanno finalmente riconosciuto pubblicamente che potrebbe esistere un’associazione tra la vaccinazione a mRNA COVID-19 e la miocardite.

“Il 27 maggio 2021, i CDC hanno pubblicato sul proprio sito web ‘Myocarditis and Pericarditis following mRNA COVID-19 Vaccination’ (un annuncio che non è più disponibile al momento in cui scriviamo; ad ogni modo, si veda Das et al., 2021)”, hanno affermato i ricercatori dello studio.

“Tuttavia, il punto importante che vogliamo sottolineare è che la popolazione in generale stava apparentemente venendo a conoscenza dei particolari pericoli mortali della miocardite in un momento in cui il 50,56% della popolazione statunitense aveva già ricevuto una o più vaccinazione di COVID-19 fino al limite di tutte quelle disponibili — il 42,25% aveva ricevuto la serie completa di vaccinazioni e l’8,31% ne aveva ricevute alcune ma non tutte”.

“Perché questo ritardo irreversibile nella vigilanza?”, si sono chiesti.

La scelta dei CDC – “sia per intenzione sia per negligenza nei confronti dei dati che stavano venendo alla luce” — di non avvertire la popolazione statunitense dei possibili danni diffusi da parte del vaccino a base mRNA COVID-19 fino al 27 maggio 2021, “quando il 50,56% della popolazione statunitense era già stata vaccinata, alcuni più volte”, potrebbe essere caratterizzata come “negligenza criminale”.

Jablonowski e Hooker hanno concluso:

“Dal 19 febbraio 2021, il segnale dei dati VAERS era già forte e chiaro dopo che a solo al 14,23% della popolazione statunitense era stata somministrata almeno una delle dosi. Sottraendo questo gruppo al 50,56% che aveva corso i rischi associati al vaccino entro il 27 maggio, il 36,33% della popolazione statunitense (ovvero circa 120 milioni di persone) era all’oscuro degli esiti avversi noti, tra cui i danni irreversibili della miocardite, associati ai vaccini anti COVID-19”.

I dati VAERS rivelano 24.371 segnalazioni di miocardite e pericardite tra il 14 dicembre 2020 e il 14 ottobre 2022. Di questi, 1.333 casi si sono verificati in ragazzi tra i 12 e i 17 anni, 47 casi in bambini tra i 5 e gli 11 anni e 5 casi in bambini tra i 6 mesi e i 5 anni d’età.

I CDC utilizzano una definizione ristretta di “miocardite” che esclude i casi di arresto cardiaco, ictus ischemico e decesso dovuti a problemi cardiaci che si verificano prima che si abbia la possibilità di recarsi al pronto soccorso.

Sebbene le segnalazioni inviate al VAERS richiedano ulteriori indagini prima di poter confermare una relazione causale, è stato dimostrato che il sistema riporta solo l’1% degli effettivi eventi avversi da vaccino.