Il Dr. Robert Redfield, ex direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC, Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), ha dichiarato mercoledì di non avere “alcun dubbio” che i National Institutes of Health (NIH, Istituti nazionali della sanità) e il Dr. Anthony Fauci abbiano finanziato la ricerca gain-of-function (o guadagno di funzione) che ha probabilmente portato alla creazione del virus della COVID-19 e alla sua successiva fuoriuscita dal laboratorio.

Redfield ha fatto questa dichiarazione durante la prima udienza formale della Sottocommissione ristretta sulla pandemia da coronavirus.

L’udienza ha incluso testimonianze relative alla teoria della fuga dal laboratorio come spiegazione plausibile dell’origine del virus della COVID-19 e di come questa teoria sia stata abbandonata all’inizio della pandemia in favore di narrazioni secondo cui il virus avrebbe avuto origini zoogeniche – o naturali.

I membri della commissione e i testimoni hanno anche discusso il futuro della ricerca gain-of-function.

Tra i testimoni di mercoledì vi erano: il Dr. Jamie Metzl, senior fellow dell’Atlantic Council; Nicholas Wade, ex redattore scientifico del New York Times ed ex vicedirettore di Nature; e il Dr. Paul G. Auwaerter,, direttore clinico della Divisione Malattie Infettive della Johns Hopkins School of Medicine.

L’udienza ha fatto seguito alla pubblicazione da parte della sottocommissione di un memo che rivela che figure chiave dell’NIH, tra cui Fauci, hanno contribuito a persuadere i virologi a scrivere un articolo influente che stroncava la teoria secondo cui il virus della COVID-19 poteva essere uscito da un laboratorio, affermando che il virus si è evoluto naturalmente.

Il mese scorso il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) ha stabilito che il SARS CoV-2 è emerso con ogni probabilità da un laboratorio di Wuhan, in Cina – una teoria successivamente avallata dal direttore dell’FBI Christopher Wray. Questi sviluppi hanno contribuito a far sì che il Senato votasse per la declassificazione dei documenti dell’intelligence statunitense sulle origini del virus della COVID-19.

La ricerca gain-of-function “ha causato la più grande pandemia che il mondo abbia mai visto”

Alcuni testimoni hanno chiesto di rallentare, sospendere o bloccare del tutto la ricerca gain-of-function.

Redfield ha testimoniato che “la pandemia da COVID-19 rappresenta un caso di studio sui potenziali pericoli di questo tipo di ricerca” e ha affermato che “dovremmo chiedere una moratoria sulla ricerca gain-of-function fino a quando non avremo un dibattito più ampio e non raggiungeremo un consenso come comunità sul valore di [tale] ricerca”.

“Penso che le persone che sostengono la ricerca gain-of-function credano che, facendo questa ricerca, possano in qualche modo anticipare la curva”, ha detto Redfield. “Io sono dell’idea che non sia necessario rendere gli agenti patogeni più trasmissibili o più patogenici per anticipare la curva.

Ha dichiarato alla sottocommissione che, in qualità di direttore del CDC, aveva chiuso temporaneamente la struttura di ricerca biologica statunitense a Fort Detrick, nel Maryland, anche se questa decisione “non era molto popolare”.

“La nostra ispezione ha mostrato che prendevano scorciatoie rispetto ai requisiti di biosicurezza… e così ho chiuso il laboratorio per un periodo da quattro a sei mesi finché non avessero corretto i loro problemi di biosicurezza”, ha detto Redfield.

Alla domanda se la ricerca gain-of-function abbia mai fermato una pandemia, Redfield ha risposto: “No. Al contrario, credo che abbia probabilmente causato la più grande pandemia che il mondo abbia mai visto”.

Ha detto che personalmente non vede alcun “beneficio tangibile” nella ricerca gain-of-function in questo momento.

Auwaerter ha dissentito, dicendo alla commissione che “una solida infrastruttura per la salute pubblica e un coordinamento globale sono essenziali per la sorveglianza al fine di identificare, tracciare e contenere le potenziali minacce” e ha chiesto “miglioramenti della capacità di ricerca in materia di biosicurezza” presso “strutture di livello di biosicurezza quattro [BSL4] “.

Ha aggiunto che alcuni tipi di ricerca gain-of-function “possono aiutare a comprendere le possibili interazioni tra agenti patogeni umani, a valutare la probabilità di una pandemia emergente e a informare gli sforzi di preparazione, compresa la sorveglianza e lo sviluppo di contromisure mediche”.

Metzl ha detto che sarebbe “un grave errore” se le strutture di ricerca biologica venissero chiuse, ma ha chiesto “quali sono le protezioni?”

In un’intervista rilasciata a The Defender nell’ottobre 2022, il Prof. Francis Boyle, ha sostenuto che tutti i laboratori BSL3 e BSL4 dovrebbero essere chiusi “immediatamente ed effettivamente” e che “altrimenti ci sarà un’altra fuga dal laboratorio”.

‘Non abbiamo una pistola fumante’ – per il momento

Il deputato Brad Wenstrup (Rep.-Ohio), presidente della sottocommissione, ha aperto i lavori dicendo: “Siamo qui oggi… per porre la domanda fondamentale che questo organismo non ha posto tre anni fa: Da dove viene il virus della COVID-19?”

Wenstrup ha affermato che questa domanda è “fondamentale per aiutarci a prevedere e prevenire future pandemie, proteggere la nostra salute e la sicurezza nazionale e preparare gli Stati Uniti al futuro”.

Ha anche detto che la questione deve essere indagata “in modo approfondito, responsabile e onesto”, aggiungendo:

“Non abbiamo una pistola fumante. In tre anni, non è stata trovata alcuna traccia che dimostri che il virus della COVID-19 si sia evoluto naturalmente da un animale, un mammifero o una zecca fino a diventare altamente infettivo per gli esseri umani.

“La verità è che non conosciamo ancora con certezza le origini del virus della COVID-19”.

Il deputato Raul Ruiz (Dem.-Calif.), tuttavia, ha descritto l’udienza come “un passo preoccupante lungo la strada che porta a lasciare che l’estremismo intralci un’indagine che dovrebbe essere guidata dalla scienza e dai fatti”, affermando che le prove relative alle origini del virus della COVID-19 “rimangono inconcludenti”.

“Dobbiamo permettere ai nostri scienziati e alle comunità di intelligence di raccogliere prove senza politicizzazioni, retorica di parte o accuse complottiste che diffamano gli esperti di salute pubblica della nostra nazione”, ha dichiarato Ruiz.

Metzl ha dichiarato che “arrivare a questo punto ha richiesto un grande sforzo da parte di una piccola ma instancabile comunità di esperti di tutto il mondo, motivata e altamente capace, che si è rifiutata di rimanere in silenzio”.

“Sembrava che questo virus fosse ingegnerizzato”

Wenstrup, nel corso della sua dichiarazione di apertura, ha sostenuto le teorie secondo cui il virus della COVID-19 sarebbe stato ingegnerizzato e successivamente sarebbe fuoriuscito da un laboratorio.

“Il genoma del virus della COVID-19 non è coerente con le aspettative ed è unico per il suo gruppo di virus”, ha detto, aggiungendo che ha “caratteristiche uniche” che sono “ottimizzate per le cellule umane” e che “lo hanno reso molto infettivo per gli esseri umani”.

Wade, che ha scritto molto sulla questione delle origini del virus della COVID-19, ha detto alla commissione che se il virus fosse emerso naturalmente, avrebbe dovuto lasciare molti segni rivelatori nell’ambiente, ma non ne sono ancora apparsi, nonostante il grande interesse a trovarli da parte del governo cinese.

“Senza queste prove, l’idea dell’origine naturale è diventata sempre più debole”, ha detto Wade.

Redfield ha testimoniato che dalla sua “analisi iniziale dei dati” all’inizio della pandemia, “sono arrivato a credere, e lo credo ancora oggi, che il virus della COVID-19 sia più probabilmente il risultato di una fuga accidentale dal laboratorio piuttosto che il risultato di un evento naturale”.

Ha basato la sua opinione sulla biologia del virus, sulla sua “alta infettività per la trasmissione da uomo a uomo” e sulle “azioni insolite a Wuhan e dintorni nell’autunno del 2019”.

“Sembrava che questo virus fosse ingegnerizzato”, ha detto Redfield. “Sappiamo che l’Istituto di virologia di Wuhan stava conducendo ricerche gain-of-function su nuovi coronavirus”.

Secondo Wade, questo lavoro è stato condotto “in condizioni di sicurezza gravemente inadeguate, e sappiamo che i virus sono sempre fuoriusciti dai laboratori. È chiaro che la fuga dal laboratorio deve essere una forte possibilità”.

Wenstrup ha osservato che l’Istituto di Wuhan ha una scarsa esperienza in materia di biosicurezza e che stava conducendo questa ricerca in un laboratorio poco sicuro, trattandosi soltanto di un Laboratorio BSL2 – “descritto come il ‘Far West’ dal Dr. Jeremy Farrar, virologo del Regno Unito e ora scienziato capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

I documenti mostrano che l’NIH ha permesso a enti americani di “condurre ricerche rischiose su nuovi coronavirus” presso il laboratorio di Wuhan.

Metzl ha ripetuto l’affermazione di Wenstrup secondo cui “non c’è una pistola fumante” che provi la teoria della fuga dal laboratorio, ma ha aggiunto: “Il crescente numero di prove circostanziali suggerisce una pistola che è, come minimo, calda al tatto”.

Tutti e quattro i testimoni hanno concordato che la teoria della fuga dal laboratorio non è una cospirazione, con Auwaerter, l’unico testimone chiamato dalla minoranza democratica, che ha aggiunto: “È stata affrontata come tale”.

I testimoni hanno anche concordato in modo uniforme che all’inizio del 2020 non c’erano prove sufficienti per respingere completamente la teoria.

Redfield ha notato che non solo questa teoria è stata respinta da molti scienziati e dai media all’inizio della pandemia, ma anche che i suoi sostenitori sono stati attaccati.

“La cosa più sconvolgente per me è stata che il Baltimore Sun mi ha dato del razzista per aver detto che il virus proveniva da un laboratorio di Wuhan”, ha detto Redfield.

La “narrazione unica” sulle origini del virus della COVID è “antitetica alla scienza”

In merito al documento pubblicato domenica dalla sottocommissione, Wenstrup ha affermato che esso evidenzia “nuove prove che suggeriscono che Fauci ha promosso la stesura di una pubblicazione che avrebbe smentito la teoria della fuga dal laboratorio” e che le prove sono state “distorte” per raggiungere questo obiettivo.

La pubblicazione in questione è un articolo del marzo 2020 apparso su Nature Medicine, “The proximal origin of SARS-CoV-2“, che assicurava al pubblico che il genoma del virus dimostrava un’origine nella fauna selvatica.

Centinaia di organizzazioni giornalistiche hanno citato l’articolo per affermare che la teoria della fuga dal laboratorio è una “teoria complottista”.

“Perché il dottor Fauci ha lavorato tanto per una sola di queste teorie?” Ha chiesto il deputato Jim Jordan (Rep.-Ohio), riferendosi alla teoria delle origini naturali.

Wade ha testimoniato che “la campagna per screditare [la] fuga dal laboratorio è iniziata la sera del 31 gennaio 2020, quando Fauci ha ricevuto un’e-mail da quattro virologi” che concludevano che il virus della COVID-19 “non poteva essere stato prodotto in natura”.

“Probabilmente Fauci non era molto contento di sapere che il virus poteva essere sfuggito alla ricerca finanziata dalla sua agenzia”, ha detto Wade.

“Nel giro di quattro giorni è successa una cosa strana alle conclusioni dei virologi”, ha aggiunto, notando che hanno improvvisamente cambiato idea, anche se in quel periodo non si era materializzata alcuna nuova prova.

Secondo Jordan “ci sono 9 milioni di ragioni per cui hanno cambiato idea”, sottolineando che tre mesi dopo il loro voltafaccia, i quattro scienziati hanno ricevuto una sovvenzione di 9 milioni di dollari da Fauci. Jordan ha detto che la sottocommissione probabilmente chiamerà a testimoniare gli autori dell’articolo.

Redfield ha osservato che, pur essendo stato in comunicazione con Fauci nel gennaio 2020, è stato “escluso” da ulteriori telefonate per discutere le origini del virus della COVID-19, anche se all’epoca era direttore del CDC.

“In qualità di direttore del CDC, sono rimasto piuttosto turbato dal fatto di essere stato escluso [da] queste discussioni”, ha dichiarato Redfield. Ha detto di ritenere di essere stato escluso perché aveva “un punto di vista diverso”.

“Mi è stato detto che avevano deciso di mantenere la riservatezza fino a quando non avrebbero trovato una narrazione sola, il che, sostengo, è antitetico alla scienza”, ha detto Redfield. “La scienza non seleziona mai una sola narrazione”.

“Quando c’è un gruppo di persone che decide che ci può essere solo un punto di vista, questo è problematico”, ha detto Redfield. “Hanno stroncato qualsiasi dibattito”.

Per quanto riguarda l’articolo sulle “Origini prossimali”, Redfield lo ha descritto come “un articolo impreciso che fondamentalmente faceva parte del[la] narrazione che stavano creando”.

Redfield ha anche dichiarato alla commissione: “Non c’è alcun dubbio che l’NIH stesse finanziando la ricerca gain-of-function” e che la ricerca ricevesse anche finanziamenti dal Dipartimento di Stato, dal Dipartimento della Difesa e dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale.

Wade ha testimoniato che i media sono stati utilizzati “per far prevalere la teoria dell’origine naturale”:

“Se le prove della fuga dal laboratorio sono così forti, perché così tante persone continuano a credere che il virus abbia un’origine naturale? Il motivo è che il campo dell’origine naturale ha fatto uscire la sua storia per primo, il che è sempre di grande aiuto. Sono riusciti a dipingere la “fuga dal laboratorio” come complottismo prima che venisse proposta pubblicamente.

“I media nazionali si sono bevuti la storia dell’origine naturale acriticamente e, una volta convinti, non hanno riportato le importanti prove del contrario… I giornalisti in particolare, mi sembra, hanno fallito nel loro compito, non controllando le affermazioni interessate dei virologi”.

Secondo Metzl, queste pressioni si sono estese alla comunità accademica e scientifica. Metzl ha testimoniato che “tutti i membri di quella comunità stavano cercando aggressivamente di piazzare articoli scientifici presso le riviste e non hanno avuto alcun successo. Quindi, c’era un muro estremamente difficile da superare”.

Metzl ha aggiunto:

“Quando un piccolo manipolo di noi, nei primi giorni della pandemia, iniziò a sollevare l’ipotesi di una possibile origine di laboratorio, c'[erano] forti venti contrari. C’era un consenso artificiale.

“Sono sempre stato un democratico, mi considero un progressista, ma ho continuato a scavare. Non riuscivo a trovare la giustificazione per queste forti argomentazioni, che definivano complottisti le persone come me, che indagavano, che cercavano le origini della pandemia in buona fede”.

Auwaerter ha dichiarato che “non c’è ancora un consenso sulle origini del virus” e che “molti virologi ritengono che delle prove convincenti indichino un’origine animale”. Ha aggiunto che è “del tutto possibile” che le origini del virus della COVID-19 non saranno mai determinate in modo definitivo.

La Commissione potrebbe chiamare a testimoniare Fauci

Molti dei testimoni hanno criticato il ritardo delle indagini sulle origini della pandemia e la mancanza di una commissione d’inchiesta bipartisan.

“È inconcepibile che, a più di tre anni dall’inizio di questa pandemia mortale, non sia stata condotta, né sia attualmente in programma, alcuna indagine esaustiva e libera sulle origini della pandemia”, ha dichiarato Metzl. “Questa ingiustizia è un insulto a tutte le vittime di questa crisi e una chiara minaccia per le generazioni future”.

Metzl ha individuato nell’ostruzionismo del governo cinese la “ragione principale per cui non c’è stata un’indagine esaustiva sulla COVID-19”, affermando che il governo cinese “ha distrutto campioni, nascosto documenti, imprigionato coraggiosi giornalisti cinesi, imbavagliato scienziati cinesi [e] attivamente diffuso disinformazione”.

Tuttavia, ha aggiunto che è anche necessario “esaminare attentamente il nostro comportamento e quello dei nostri amici e alleati”.

Metzl ha chiesto di “istituire una commissione nazionale bipartisan COVID-19 per esaminare la questione delle origini e altre mancanze e carenze”, suggerendo che potrebbe essere modellata sulla base della Commissione per l’11 settembre.

Auwaerter si è detto d’accordo sul fatto che “un organismo indipendente sarebbe la cosa più sensata”, mentre Redfield ha detto che la risposta alla fine “verrà dalla comunità dell’intelligence”, aggiungendo che “la declassificazione è molto importante”.

Wenstrup ha dichiarato che la sottocommissione ha inviato lettere d’inchiesta a diversi dipartimenti governativi e figure chiave, tra cui Fauci, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti e la Casa Bianca, oltre a lettere inviate di recente ai rispettivi capi del Dipartimento di Stato, dell’FBI e del DOE.

“È una questione di sicurezza nazionale. È una questione di salute nazionale”, ha detto Wenstrup”, aggiungendo:

“Scoprire le origini è fondamentale. È importante per il futuro del mondo e noi non abbiamo finito. Siamo solo all’inizio. Ci saranno altre udienze, altre indagini e altri documenti scoperti, e noi seguiremo ogni pista”.