I legislatori e i media hanno travisato una proposta di legge che richiede la declassificazione di documenti relativi alle origini del virus della COVID-19, secondo diversi esperti che hanno avvertito che, contrariamente a quanto è stato detto al pubblico, la legge limita i tipi di documenti che il governo deve declassificare, il che solleva dubbi sul reale intento della legge.

Secondo gli sponsor del COVID-19 Origin Act of 2023 (Legge sulle origini del virus della COVID-19) – che ha superato il vaglio del Senato e della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ed è in attesa della firma del Presidente Biden – il disegno di legge richiede che il governo declassifichi tutti i documenti riguardanti la COVID-19.

Ma gli esperti intervistati da The Defender hanno detto che il disegno di legge richiede la declassificazione solo dei documenti relativi all’Istituto di virologia di Wuhan, in Cina, l’epicentro della “teoria della fuga dal laboratorio”.

Hanno suggerito che le limitazioni potrebbero essere intese a ridurre la responsabilità degli Stati Uniti e degli attori privati nella potenziale fuoriuscita o nello sviluppo del virus della COVID-19, attribuendo la piena responsabilità alla Cina e all’Istituto di virologia di Wuhan.

I sostenitori della proposta di legge hanno fatto “false affermazioni”

Il giornalista indipendente Sam Husseini ha dichiarato che il senatore Josh Hawley (Rep.-Missouri), co-sponsor al Senato della legge sulle origini del virus della COVID-19, ha fatto “affermazioni false sulla legge”.

Hawley, il 1° marzo, ha twittato:

Parlando a Fox News il 2 marzo, Hawley ha fatto affermazioni simili, dicendo: “La mia proposta di legge… declassificherà tutte le informazioni che il governo federale ha sulle origini della COVID”.

Hawley ha poi dato seguito alle sue dichiarazioni con una lettera indirizzata al Presidente cinese Xi Jinping, informandolo dell’approvazione della legge. Questo ha provocato la risposta del governo cinese, secondo The Gateway Pundit.

Un altro dei co-sponsor della legge al Senato, il sen. Mike Braun (Rep.-Indiana), ha dichiarato in un comunicato:

“Il popolo americano merita trasparenza, senza censure o giri di parole. È ora di declassificare tutto ciò che sappiamo sulle origini del virus della COVID e sull’Istituto di virologia di Wuhan, adesso”.

Braun ha anche twittato:

Il deputato Mike Turner (Rep.-Ohio), che presiede la Commissione Intelligence della Camera, ha dichiarato all’Assemblea:

“Gli americani meritano risposte su ogni aspetto della pandemia da COVID-19, compreso il modo in cui questo virus è stato creato, e in particolare se si è trattato di un evento naturale o se è stato il risultato di un evento legato a un laboratorio”.

Dichiarazioni come queste hanno indotto i media, tra cui The Defender, a riferire che, se approvato, il rapporto avrebbe dato il via al rilascio di tutti i documenti, non solo quelli relativi all’Istituto di virologia di Wuhan.

Disegno di legge “di dubbia denominazione”

Sul suo blog, Husseini ha affermato che la legge sull’origine della COVID-19 è “di dubbia denominazione” e impone al direttore dell’Intelligence nazionale Avril Haines solo di:

“Declassificare tutte le informazioni relative a potenziali legami tra l’Istituto di virologia di Wuhan e l’origine della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19), comprese (A) le attività svolte dall’Istituto di virologia di Wuhan con o per conto dell’Esercito popolare di liberazione [della Cina]”.

“Ciò significa che le informazioni non relative all’Istituto di virologia di Wuhan non sono state richieste e quasi certamente rimarranno classificate”, ha scritto Husseini.

Il disegno di legge afferma inoltre:

“C’è motivo di credere che la pandemia di COVID-19 possa aver avuto origine presso l’Istituto di virologia di Wuhan…

“… il Direttore dell’Intelligence Nazionale dovrebbe declassificare e rendere disponibili al pubblico quante più informazioni possibili sull’origine della COVID-19, in modo che gli Stati Uniti e i paesi che la pensano allo stesso modo possano…”.

“(A) identificare l’origine della COVID-19 il più rapidamente possibile, e

“(B) utilizzare tali informazioni per adottare tutte le misure appropriate per prevenire il ripetersi di una pandemia simile”.

Il disegno di legge prevede che Haines consegni le prove declassificate “entro e non oltre 90 giorni dalla data di promulgazione della presente legge” e che presenti al Congresso un rapporto non classificato contenente tutti i documenti richiesti nel disegno di legge, con “solo gli occultamenti che il Direttore ritiene necessari per proteggere fonti e metodi”.

Husseini ha osservato che alcune parti del disegno di legge sono insolitamente specifiche, concentrandosi “su una parte di presunte prove”, chiedendo a Haines di consegnare documenti classificati relativi a “ricercatori dell’Istituto di virologia di Wuhan che si sono ammalati nell’autunno 2019”.

“Ora, questo potrebbe essere molto importante”, ha scritto Husseini. “Ma perché questa legislazione limita la divulgazione?”

Il “classico limited hangout all Nixon”?

Husseini ha suggerito che alcuni membri del Congresso potrebbero non essere stati pienamente consapevoli del fatto che il disegno di legge che stavano votando non sembra, di fatto, declassificare completamente tutti i documenti relativi alle origini della COVID-19.

“Non ho idea se i membri del Congresso abbiano effettivamente letto la legge e si siano resi conto di quanto sia limitata”, ha scritto Husseini, che, in un altro post, ha definito la retorica pubblica di Hawley riguardo alla legge “falsa e fuorviante“.

Husseini ha detto a The Defender che il disegno di legge potrebbe agire come un “limited hangout” [una rivelazione parziale tesa a limitare i danni, NdT.] con lo scopo, da un lato, di riconoscere la “teoria della fuga dal laboratorio”, ma attraverso una legislazione che “ci fa accettare una metà della verità”.

Il Prof. Francis Boyle, professore di diritto internazionale all’Università dell’Illinois, ha dichiarato a The Defender: “Temo che questa [proposta di legge] sarà il classico limited hangout alla Nixon”, una legge che “non chiede la declassificazione di tutte quelle fonti [che] dovrebbero essere declassificate e/o rese pubbliche”.

Boyle ha detto che qualsiasi informazione declassificata “sarà utile”, ma che la disposizione del disegno di legge che consente gli occultamenti desta preoccupazioni.

“Chissà che cosa toglierà da questo rapporto Avril Haines”, ha detto.

Husseini ha osservato che il disegno di legge non prevede nemmeno di fornire le informazioni che diversi gruppi, tra cui U.S. Right to Know e alcune organizzazioni dei media, hanno richiesto – ma non ancora ricevuto – tramite la legge sulla libertà di informazione (FOIA). Husseini ha detto che queste informazioni “non sono classificate, ma sono tenute nascoste”.

Husseini ha citato Gary Ruskin, direttore esecutivo e cofondatore di U.S. Right to Know, che ha detto:

“Molte delle informazioni del governo federale relative alle origini della Covid-19 non sono classificate, o probabilmente non lo sono. Solo che non siamo ancora stati in grado di accedere a gran parte di esse tramite FOIA/le cause in base alla FOIA.

“La condotta dell’NIH [National Institutes of Health] nell’ostacolare le richieste FOIA è particolarmente scandalosa. È ora che l’amministrazione Biden dica all’NIH di rispettare la FOIA”.

Il 9 marzo ad una Conferenza stampa del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Ned Price, portavoce dell’agenzia, è sembrato fare ostruzionismo a Husseini quando Husseini ha chiesto perché il governo non ha risposto alle richieste FOIA di U.S. Right to Know relative al finanziamento governativo della ricerca sulla scoperta di agenti di armi biologiche, compreso il finanziamento di tale ricerca in Cina.

“Possiamo rispondere per iscritto a una domanda così specifica”, ha risposto Price. Quando Husseini lo ha incalzato ulteriormente, Price ha detto: “Le chiedo di essere rispettoso dei suoi colleghi”.

Un tentativo di dare la colpa del virus esclusivamente alla Cina?

Nelle ultime settimane si è assistito a una raffica di notizie provenienti da vari settori del governo degli Stati Uniti che indicano una più ampia accettazione della teoria della “fuga dal laboratorio”.

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha dichiarato di ritenere molto probabile che il virus della COVID-19 provenga dal laboratorio di Wuhan, una posizione successivamente adottata pubblicamente dal direttore dell’FBI Christopher Wray.

L’8 marzo, la House Select Subcommittee on the Coronavirus Pandemic ha ascoltato la testimonianza di esperti che hanno accettato la teoria della “fuga dal laboratorio”.

Tutto questo – le recenti udienze, la legislazione Hawley, il pezzo del Wall Street Journal – sembra parte di uno sforzo coordinato da parte della “comunità dell’intelligence” per appropriarsi della storia della pandemia e usarla per i propri scopi”, ha scritto Husseini.

Boyle ha condiviso le stesse preoccupazioni con The Defender:

“Sono preoccupato che questa [proposta di legge] possa ottenere solo una parte della verità. Di certo non è la verità completa di ciò che è realmente accaduto qui con la COVID-19, a cui dobbiamo arrivare.

“La mia preoccupazione è che tutto ciò che uscirà da questo rapporto… coinvolgerà il BSL4 di Wuhan [biosafety level 4 lab] nella COVID-19″. Be’, per me va bene. Ma che dire del coinvolgimento americano?

“E questo è stato finanziato da Tony Fauci e Francis Collins del NIAID [National Institute of Allergy and Infectious Diseases] e dell’NIH. Dovrebbero esserci anche loro in questa legislazione, se volessimo davvero andare a fondo di ciò che è successo qui”.

Boyle e Husseini hanno dichiarato a The Defender che ci sono numerose entità governative e private i cui documenti classificati dovrebbero essere declassificati.

Boyle ha dichiarato che tra questi vi sono l’Università del North Carolina, il National Center for Toxicological Research (Centro nazionale per la ricerca tossicologica), la Food and Drug Administration statunitense (Agenzia federale per gli alimenti e i farmaci), il Dana-Farber Cancer Institute della Harvard Medical School, la U.S. Agency for International Development (Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale), la EcoHealth Alliance e l’Integrated Research Facility di Fort Detrick.

Husseini ha osservato che anche i governi statali e le istituzioni private sono probabilmente in possesso di informazioni importanti che la legge sull’origine della COVID-19 non copre. Tra questi, Scripps Research, Tulane University e Wellcome Trust.

Il Wellcome Trust è diretto da Jeremy Farrar, ora scienziato capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Farrar ha avuto un ruolo centrale nel diffondere la linea propagandistica secondo cui il virus della COVID non poteva avere origini di laboratorio all’inizio del 2020″, ha detto Husseini.

U.S. Right to Know ha citato in giudizio l’Università del North Carolina, che è di proprietà pubblica, dopo che questa non ha risposto alle richieste FOIA del gruppo di vigilanza.

Husseini ha detto che la legge sull’origine della COVID-19 “non obbliga nemmeno il DNI [Director of National Intelligence] a declassificare ciò che sa su altre istituzioni governative cinesi, come l’equivalente cinese del CDC [Centers for Disease Control and Prevention]”.

Husseini ha dichiarato a The Defender:

“Da quando [Fauci] è andato in pensione, il sistema ha apparentemente cercato abilmente di lasciarsi alle spalle la posizione squilibrata degli ultimi tre anni, sperando che la gente dimentichi la massiccia propaganda”.

Boyle ha dichiarato a The Defender che a giudicare “da questa legislazione, sembra che stiano cercando di dare la colpa alla Cina”.

Husseini, osservando che “la Cina potrebbe avere una grande responsabilità”, ha detto che ciò non equivale a una responsabilità completa o esclusiva, che è ciò che il governo statunitense sta cercando di stabilire.

Husseini ha scritto che “un’agenda generale anti-Cina ha preso il sopravvento ed è parte di una dinamica che ‘in ultima analisi’ assolve le istituzioni statunitensi e l’apparato di ‘guerra biologica statunitense‘”.

Ha dichiarato a The Defender:

“Ci sono due pilastri dell’establishment statunitense: uno vuole polarizzarsi in qualche modo con la Cina e l’altro vuole assicurarsi che il governo americano continui a scoprire agenti di armi biologiche.

“Per mantenere in piedi il sistema, è necessario mantenere entrambi i ceppi”.

Secondo Husseini, questo potrebbe spiegare perché la legge è passata in entrambe le Camere con un dibattito apparentemente minimo. Il testo è passato al Senato con “consenso unanime” e successivamente alla Camera con voto unanime.

Husseini ha fatto notare che il deputato Thomas Massie (Rep.-Kentucky), membro della Commissione per il Regolamento della Camera, ha addirittura proposto una regola “per garantire l’approvazione della legge di Hawley“.

Husseini ha detto che Biden, che non ha ancora detto se firmerà la legge, ha alcune opzioni che potrebbe prendere in considerazione, ha dichiarato a The Defender:

“Non vedo alcun segno di effettiva opposizione da parte dell’amministrazione Biden e sospetto che tutto ciò sia stato fatto in coordinamento con il direttore dell’Intelligence nazionale, così come gli articoli del Wall Street Journal che hanno alimentato questa narrazione.

“È possibile che Biden voglia apparire riluttante su questo punto e suppongo che Biden possa porre il veto e ottenere un annullamento, in modo da poter apparire conciliante con i cinesi o qualcosa del genere”.

Husseini ha affermato che “con il crollo della totalmente fittizia narrazione di Daszak nella tarda primavera e nell’estate del 2021 … è stata avanzata una narrazione di riserva, soprattutto attraverso il Wall Street Journal”, il cui rapporto sul passaggio del Dipartimento dell’Energia alla “teoria della fuga dal laboratorio” è stato scritto da Michael Gordon, “che insieme a Judy Miller ha perpetrato la frode sulle armi di distruzione di massa dell’Iraq ai danni dell’opinione pubblica statunitense”.

Husseini ha anche accusato ampie fasce di media indipendenti, in particolare quelli di sinistra, di aver assecondato gli sforzi dell’establishment per screditare la teoria secondo cui il virus della COVID-19 sarebbe emerso dall’Istituto di virologia di Wuhan.

“Gran parte della ‘sinistra’ ha fatto di tutto per sopprimere la teoria dell’origine dal laboratorio, rendendola di fatto una questione di destra”, ha detto Husseini.

Secondo Husseini, coloro che per tanto tempo hanno promosso la risposta cinese alla COVID-19 e che ora sostengono la spinta a incastrare la Cina, stanno spingendo per un mondo “che combina gli aspetti peggiori degli Stati Uniti – il capitalismo aziendale corrotto – con gli aspetti peggiori della società cinese: l’autoritarismo esplicito”.

“La pandemia, è difficile ignorarlo, ha contribuito a isolare le persone le une dalle altre, ha contribuito a restringere le frontiere, è stata una scusa per una massiccia restrizione delle libertà civili – tutte cose utili all’agenda del ‘Great Reset‘ del Forum Economico Mondiale”, ha detto Husseini. “Questo è un altro motivo per cui il rilascio intenzionale dovrebbe essere esaminato seriamente”.

Fuga dal laboratorio o origine del laboratorio?

Husseini ha detto di preferire il termine “teoria dell’origine dal laboratorio” a quello di “teoria della fuga dal laboratorio”.

“Non vedo alcun motivo valido per fare supposizioni”, ha detto Husseini. “‘Fuga’ presuppone un errore. Potrebbe essere stato un errore, ma perché presumerlo?”

Boyle ha adottato un punto di vista simile, pur rilevando che il testo della legge sull’origine della COVID-19 non menziona nessuno dei due termini.

“Non si riferisce a una fuga dal laboratorio”, ha detto. “Non c’è scritto affatto ‘fuga’. Dice ‘originato dall’Istituto di virologia di Wuhan’. Ovviamente, ci possono essere diverse interpretazioni sul perché si sia originato lì. Io continuo a credere che si tratti di una fuga, ma questo lascia aperta la questione del perché si sia originato lì”.

Boyle ha ribadito la sua convinzione di lunga data che “la COVID-19 è un’arma offensiva da guerra biologica con proprietà di guadagno di funzione” e ha chiesto di fermare la ricerca sul guadagno di funzione.

Secondo Boyle, che ha redatto il Biological Weapons Anti-Terrorism Act (Legge anti-terrorismo da armi biologiche) del 1989, la riluttanza del Congresso a declassificare i documenti che potrebbero implicare entità governative statunitensi nelle origini della COVID-19 riflette l’enorme quantità di denaro federale speso per la ricerca sulle armi biologiche.

“Non lo stanno facendo perché le agenzie governative e gli scienziati statunitensi coinvolti nello sviluppo del virus della COVID-19 [hanno ricevuto] ingenti somme di denaro”, ha dichiarato Boyle. “Ci siamo dedicati allo sviluppo di programmi offensivi di guerra biologica fin da dopo l’11 settembre 2001… Sono anni che ne parlo pubblicamente”.

Husseini ha dichiarato a The Defender:

“La guerra biologica è un’arma negabile, il che rende fondamentale la divulgazione dei documenti – un’altra ragione per cui il disegno di legge Hawley che limita la divulgazione potrebbe segnalare un massiccio insabbiamento in piena vista”.

In un paio di tweet di domenica, il deputato britannico Andrew Bridgen ha dichiarato di aver ricevuto informazioni da fonti governative statunitensi che indicano che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e la struttura di ricerca di Fort Detrick “sono responsabili sia del virus che dei vaccini” e che potrebbero seguire “procedimenti penali“.

Ha twittato:

Bridgen non ha chiarito quali fonti gli abbiano fornito queste informazioni o chi potrebbe essere sottoposto a tale procedimento penale. All’udienza dell’8 marzo del Select Subcommittee on the Coronavirus Pandemic, l’ex direttore del CDC Dr. Robert Redfield ha affermato che il virus della COVID-19 è stato “ingegnerizzato” e ha incolpato la ricerca sul guadagno di funzione per “la più grande pandemia che il nostro mondo abbia mai visto”.

Tuttavia, Redfield si è astenuto dal chiedere esplicitamente un divieto totale di tali attività, chiedendo invece una moratoria.

Boyle ha dichiarato a The Defender che “tutta questa cosiddetta “ricerca” guadagno di funzione deve essere interrotta immediatamente con una legge del Congresso… L’unico modo per proteggerci è interromperla immediatamente. Nessuna moratoria”.

“C’è stata una moratoria” durante la presidenza di Barack Obama, ha detto Boyle, “e Fauci ha minato la moratoria esternalizzando il lavoro attraverso la EcoHealth Alliance al [laboratorio] BSL4 di Wuhan. Quindi, la moratoria è inutile. Dobbiamo interrompere tutte le ricerche sul guadagno di funzione ovunque. Deve essere proibito, reso un crimine”.

The Defender ha contattato gli uffici di Hawley e Braun, Turner e Bridgen per un commento, ma non ha ricevuto risposta al momento della stampa.