Un certo numero di persone (tutti non scienziati) mi hanno “rimproverato” – alcuni in privato, altri in pubblico – per aver osato scrivere questo articolo.

I commenti riguardavano il fatto se fosse opportuno scrivere l’articolo fino ad arrivare a vere e proprie accuse di aver “mancato di rispetto” nei confronti di Bryan Ardis per le informazioni da lui condivise sulle proteine di veleno trovate in alcuni pazienti COVID.

Una lettura attenta dell’articolo mostrerà che esso altro non è che una traduzione dello studio che è stato citato (in realtà due studi) in risposta a numerose domande su ciò che pensavo dell’idea che ci potessero essere proteine di veleno nel vaccino anti SARS-CoV-2, o nel virus, o nel Remdesivir, o nell’acqua.

Nel redigerlo, ho aggiunto l’idea che forse alle persone in Italia venivano iniettati dei veleni per curare l’autoimmunità. Non ricapitolerò perché, potete leggerlo nello studio.

Questo articolo riguarda gli scambi tra me e le persone che si sono prese la briga di dirmi che NON AVREI DOVUTO fare qualcosa che loro pensano abbia fatto, in base alla loro interpretazione errata del mio articolo (come criticare Bryan, cosa che non ho fatto), o che invece AVREI DOVUTO fare qualcos’altro (come fare ciò che Bryan ha suggerito, cioè “ulteriori indagini”, il che è, ovviamente, precisamente ciò che ho fatto).

Quindi, questo è solo un messaggio per spiegare che gli scienziati prosperano nella critica RAZIONALE. Condividere idee è quello che facciamo, giusto? La scienza non è mai risolta, giusto?

Non me la prendo personalmente quando arrivano queste critiche ingiustificate, perché spesso provengono da persone che confondono, anche se momentaneamente, la ricerca razionale con la critica, e la critica razionale (quando offerta) con qualcos’altro, come un “attacco” personale. (Inoltre, a volte fanno richieste impossibili: “Dovresti dimostrare che il virus non esiste”).

Man mano che IPAK-EDU cresce, offriremo corsi di logica e ragione formale in modo che il pubblico abbia l’opportunità di imparare a usare la logica, la ragione e la scienza per essere meglio in grado di interpretare gli studi da sé. Per esempio, il pubblico deve sapere che non si può mai provare un negativo.

Per un altro esempio, ricordate quando ci è stato detto che il virus SAR-CoV-2 era solo “esosomi”? Che cosa è successo? Voglio sottolineare l’illogicità tra “il virus è stato ingegnerizzato” e “il virus non esiste”.

Ho discusso con i sostenitori de “il virus non esiste”, e il giorno dopo, dopo che ho mostrato loro tutte le prove che potevo pensare che li avrebbero aiutati, stavano ripetendo gli stessi mantra sui postulati di Koch, anche dopo che ho mostrato loro che sì, erano stati soddisfatti, non del proposito di soddisfarli, ma invece la consilienza delle prove dimostra che sono soddisfatti.

L’esperimento su cui insistono, l’iniezione o l’esposizione volontaria di esseri umani con il virus isolato e la replicazione dei sintomi non può ovviamente mai essere condotto (non si possono infettare le persone, non è etico) allo scopo di dimostrare che il virus esiste, ma il resto dei dati sono più che sufficienti.

“Manco di rispetto” rispondendo alla richiesta di aiuto?

E qual è lo scopo di contattarmi e dirmi che dovrei “indagare ulteriormente” quando è esattamente quello che ho fatto? Se alla gente non piace quello che ho trovato dopo che ho indagato ulteriormente – (a malincuore, come può testimoniare la mia classe di immunologia, mi hanno anche chiesto degli studi!), allora quello che ho fatto diventa, in qualche modo, nella loro mente, un attacco intenzionale.

È già abbastanza brutto che ci siano falsi scienziati che dirigono lo spettacolo all’Istituto Nazionale di Allergia e Malattie Infettive, agli Istituti Nazionali di Sanità, ai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, ecc.

Non possiamo adottare un approccio dogmatico alla scienza mentre noi, il popolo, ricostruiamo meglio (NdT: allusione al motto usato durante la pandemia “Build back better”).

Quindi rimango fedele al mio articolo, e al mio intento dell’articolo, come contributo alla corrente di pensiero.

A volte immagino che ci sia un comitato di disinformazione che sta lì a studiare i modi per confondere il pubblico con idee folli, facendo scommesse su quali di esse saranno credute dal pubblico consapevole del rischio vaccinale. Non escludo che sia l’oligarchia a fare questa cosa.

Questo non fa che motivarci ancora di più ad attenerci alla critica razionale e alla logica.

Per coloro che vogliono prove che soddisfino i postulati di Koch, guardate gli studi in cui gli animali vengono infettati con il virus preso da un altro animale e si ammalano. Come Ralph Baric è riuscito a prendere delle sequenze dalla Cina depositate in un database e sintetizzare una molecola di RNA che non poteva facilmente infettare le linee cellulari feline finché non ha modificato la sequenza in modo che potesse infettare le linee cellulari feline.

Guardate i milioni di sequenze (non è una prescrizione retorica, seriamente, guardatele) e immaginate migliaia di laboratori in tutto il mondo che coordinano la sequenza genomica inventata (circa 27.000 basi) in modo tale che si adatti perfettamente al SARS-CoV-2 proprio accanto al SARS-CoV-1 nell’albero filogenetico, e in modo tale che le analisi filogenetiche portino ad alberi che tracciano i percorsi di trasmissione conosciuti.

Se ancora non siete soddisfatti, seguite il mio corso di bioinformatica quest’estate e imparate ad analizzare i dati delle sequenze di DNA, RNA e proteine, e poi buttatevi voi stessi nell’analisi delle sequenze di SARS-CoV-2.

Si tratta di sfide sane, con buone intenzioni e non saccenti. Ho creato un’università online in parte per aiutare le persone che non riescono a separare la loro idea di critica (che nella vita quotidiana può essere dura, personale e crudele) dalla critica razionale, che è una parte distaccata, non emotiva ed essenziale della scienza.

Suppongo che Fauci e simili abbiano dato al pubblico l’idea che gli scienziati abbiano un complesso di superiorità. Se qualcuno ha questa sensazione su di me, sta interpretando troppo. Mi sento portato a lasciare il mondo un posto migliore di come l’ho trovato, e cerco di dare potere agli altri attraverso un’istruzione intensa e significativa e una ricerca obiettiva.

Chiunque dica il contrario ha voglia di litigare, ma ho troppo da fare.

Quindi, con tutto il rispetto, non fatemi perdere tempo, e per favore aiutatemi a rimanere concentrato sul compito, incontrandomi a metà strada sulla critica razionale. Vedrete le cose sotto una luce completamente nuova.

Costruiamo il futuro con scienza, logica, ragione, compassione, empatia e con lo spirito giusto.

Pubblicato originariamente sulla pagina Popular Rationalism Substack di James Lyons-Weiler.