Un giudice federale mercoledì ha respinto un tentativo della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, con il sostegno della Pfizer, di ritardare il rilascio ordinato dal tribunale di quasi 400.000 pagine di documenti relativi all’approvazione del vaccino anti COVID Pfizer.

Il giudice federale Mark Pittman del tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale del Texas, in un ordine emesso il 2 febbraio, ha detto che la FDA deve rilasciare versioni con parti secretate dei documenti in questione secondo il seguente programma di divulgazione:

  • 10.000 pagine per volta da consegnare entro il 1° marzo e il 1° aprile 2022.
  • 80.000 pagine, da produrre entro il 2 maggio, il 1° giugno e il 1° luglio 2022.
  • 70.000 pagine da produrre entro il 1° agosto 2022.
  • 55.000 pagine al mese, entro il primo giorno lavorativo di ogni mese successivo, fino al completamento del rilascio di tutti i documenti.

L’ordine concede alla FDA la capacità di “usare come anticipo” le pagine in eccesso in questa calendarizzazione del rilascio – il che significa che se l’agenzia supera la sua quota mensile in un dato mese può applicare quelle pagine in più al mese successivo.

La sentenza della settimana scorsa è l’ultimo sviluppo di un caso giudiziario in corso iniziato con una richiesta in base al Freedom of Information Act (FOIA) presentata nell’agosto 2021 da Public Health and Medical Professionals for Transparency (PHMPT), un gruppo di medici e professionisti della salute pubblica.

PHMPT, un gruppo di più di 30 medici, professionisti e scienziati della medicina e della salute pubblica provenienti da istituzioni come Harvard, Yale e UCLA, nel settembre 2021 ha intentato una causa contro la FDA dopo che l’agenzia ha negato la sua richiesta FOIA originale.

In quella richiesta, PHMPT chiedeva alla FDA di rilasciare “tutti i dati e le informazioni per il vaccino Pfizer“, compresi i dati di sicurezza ed efficacia, lesegnalazioni sulle reazioni avverse e una lista degli ingredienti attivi e inattivi.

La FDA sosteneva di non avere abbastanza personale per effettuare la secretazione delle parti sensibili e rilasciare centinaia di migliaia di pagine di documenti, sostenendo di poter elaborare solo 500 pagine al mese.

Questo avrebbe significato che l’insieme di documenti non sarebbe stato completamente rilasciato prima di circa 75 anni.

Nel suo ordine del 6 gennaio, Pittmann ha respinto la richiesta della FDA e invece ha ordinato all’agenzia di rilasciare 12.000 pagine di documenti entro il 31 gennaio e altre 55.000 pagine al mese da quella data in poi.

Pfizer ha risposto all’ordine del 6 gennaio presentando un memorandum alla corte il 21 gennaio, chiedendo di poter intervenire nel caso per lo “scopo limitato di assicurare che le informazioni esenti da divulgazione ai sensi della FOIA siano adeguatamente protette mentre la FDA rispetta l’ordine di questa Corte”.

Pfizer affermava di essere a favore della divulgazione dei documenti, ma ha chiesto di poter intervenire per garantire che le informazioni legalmente esenti da divulgazione non vengano “divulgate in modo inappropriato”.

Come riportato da The Defender, questa richiesta, se accolta, avrebbe significato anche un ulteriore ritardo per il rilascio della prossima tranche di documenti, con scadenza al 1° maggio.

Gli avvocati del PHMPT, in un documento presentato il 25 gennaio, hanno chiesto a Pittman di respingere la mozione della Pfizer, il che ha avuto come effetto l’ordine di Pittman del 2 febbraio.

Il primo lotto di documenti prodotti nel novembre 2021, che ammontava a sole 500 pagine, ha rivelato che si sono verificati più di 1.200 decessi legati al vaccino nei primi 90 giorni dopo il rilascio del vaccino anti COVID Pfizer-BioNTech.