Una donna australiana che non è mai risultata positiva al COVID-19 è stata detenuta per quattordici giorni a Howard Springs, una struttura di quarantena anti-Covid australiana.
L’Australia ha alcune delle politiche più lunghe e più severe di quarantena anti-COVID e di restrizioni di viaggio al mondo. Il paese ha costruito alcuni “campi di quarantena“, delle strutture dove le persone che risultano positive al COVID-19, o che vengono in contatto con qualcuno che è risultato positivo, vengono confinate.
Secondo Freddie Sayers, giornalista di UnHerd, l’Australia è diventata un “caso studio per [comprendere] ciò che accade quando un paese fa di tutto per tenere basso il numero di infezione da Sars-CoV-2”.
Sayers ha intervistato Hayley Hodgson, di ventisei anni, la quale è stata recentemente rilasciata dopo essere stata detenuta a Howard Springs.
Hodgson ha detto a Sayers che la polizia aveva rintracciato tutti coloro che erano entrati in contatto con un suo amico che era risultato positivo al COVID-19. Hanno ripreso la targa di Hodgson con le telecamere installate per il traffico e poi hanno inviato due agenti sotto copertura alla porta di casa sua.
La polizia non ha dato a Hodgson la possibilità di effettuare un test COVID-19, ma l’ha invece costretta a trasferirsi al campo d’internamento sotto minaccia di una multa di 5.000 dollari australiani. Alla fine, nonostante fosse risultata negativa al test Covid-19 per ben tre volte, è stata comunque detenuta per l’intero periodo di quattordici giorni.
Hodgson ha fornito un filmato di un incidente avvenuto durante la sua detenzione nel quale riceve un avvertimento — e nuovamente minacce di una multa di 5.000 dollari australiani — per essersi allontanata dal balcone del suo alloggio in stile dormitorio.
Il filmato mostra l’addetto al campo d’internamento che le si rivolge dicendo: “sia che non abbia senso, o non ti sembri giusto, questa è la legge”.
“Ti senti come se fossi in prigione e come se avessi fatto qualcosa di sbagliato, è totalmente disumano”, Hodgson disse a Sayers nell’intervista.
Come dichiarato da Hodgson, le sue richieste di allontanarsi dal suo dormitorio, indossando la mascherina, per una passeggiata o una corsa, vennero ripetutamente rifiutate . Al loro posto, le venne proposto il Valium, un forte sedativo, per calmarla e ridurre la sua ansia e desiderio di attività fisica.
“Non ho mai avuto il COVID-19 e sono stata letteralmente trattata come una criminale”, ha commentato.
Children’s Health Defense e Reignite Democracy Australia il 4 di dicembre hanno lanciato un appello ai leader di tutto il mondo per partecipare a “SOS dall’Australia“, un evento volto a denunciare le restrizioni antidemocratiche imposte ai cittadini australiani.
Guarda qui l’intervista completa: