La dottoressa Kerryn Phelps, medico ed ex membro del Parlamento federale australiano, ha dichiarato che lei e sua moglie hanno subito lesioni da vaccino “devastanti ” a causa dei vaccini anti COVID-19.

In un documento presentato a un’inchiesta parlamentare in corso sulla long COVID, la dottoressa Phelps, ex presidente dell’Associazione medica australiana, ha anche accusato le autorità sanitarie governative di aver censurato la discussione sugli effetti collaterali dei vaccini.

La Phelps ha descritto dettagliatamente le reazioni avverse al vaccino subite da lei e da sua moglie e ha chiesto che si faccia ricerca sulle lesioni da vaccino ben oltre la miocardite e la pericardite.

Ha testimoniato che sua moglie, Jackie Stricker-Phelps, “ha avuto una grave reazione neurologica alla prima dose del vaccino Pfizer nel giro di pochi minuti” e che continua a soffrire di sintomi neurologici, infiammazioni muscolo-scheletriche e affaticamento.

Anche alla Phelps sono state diagnosticate lesioni da vaccino, tra cui febbri intermittenti e problemi cardiovascolari, dopo la seconda dose di Pfizer nel luglio 2021.

La Phelps ha segnalato entrambe le reazioni alla Therapeutic Goods Administration (Amministrazione delle merci terapeutiche), l’agenzia governativa che supervisiona la sicurezza dei vaccini, ma nessuno dell’agenzia ha dato seguito alle segnalazioni, ha detto.

La Phelps ha dichiarato di aver “parlato con altri medici che hanno avuto a loro volta eventi avversi gravi e persistenti, tra cui reazioni cardiologiche, reumatologiche, autoimmuni e conseguenze neurologiche”, ma “il danno da vaccino è un argomento di cui pochi nella professione medica vogliono parlare”.

“Le autorità di regolamentazione della professione medica hanno censurato la discussione pubblica sugli eventi avversi in seguito alle vaccinazioni, con minacce ai medici in modo che non rilasciassero dichiarazioni pubbliche su qualsiasi cosa che ‘potesse minare la campagna di vaccinazione del governo’ altrimenti avrebbero rischiato la sospensione o la perdita della loro iscrizione”, ha scritto la dottoressa.

Nel marzo 2021, l’Australian Health Practitioners Regulation Agency (AHPRA, Agenzia australiana di regolamentazione degli operatori sanitari) e i National Medical Boards (Ordini dei medici nazionali) hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui si consigliava ai medici di non “minare” la campagna nazionale di vaccinazione.

“Qualsiasi promozione di dichiarazioni anti-vaccinazione o di consigli sulla salute che contraddicano le migliori evidenze scientifiche disponibili o che cerchino di minare attivamente la campagna nazionale di immunizzazione… può costituire una violazione dei codici di condotta [ed] essere soggetta a indagini e a possibili azioni regolatorie”, si legge nella dichiarazione.

L’AHPRA ha negato che la dichiarazione impedisse ai medici di svolgere i loro compiti di assistenza ai pazienti.

La Phelps si unisce a un numero crescente di medici di alto profilo in tutto il mondo, tra cui il cardiologo britannico Dr. Aseem Malhotra e l’oncologo Dr. Angus Dalgleish, che hanno cambiato atteggiamento nei confronti dei vaccini dopo averli sostenuti pubblicamente, secondo l’ex giornalista del New York Times Alex Berenson.

Campbell Newman, ex premier del Queensland, ha definito la presentazione della Phelps all’inchiesta un “momento di svolta”, perché la Phelps in precedenza aveva sostenuto i vaccini in modo forte e pubblico.

A partire dal 2020, l’Australia ha istituito alcune delle norme più “draconiane” al mondo in materia di isolamento, vaccinazioni e mascherine. La Phelps sosteneva queste misure, ma ora chiede politiche più sfumate.

Ha scritto che la risposta alla pandemia non può essere un approccio “unicamente vaccinale” e deve includere una migliore ventilazione nelle scuole e una migliore comunicazione sulla salute pubblica.

“Le persone che hanno lesioni da vaccino non sono no-vax, perché si sono presentate per fare i vaccini”, ha detto Phelps al Sydney Morning Herald. “Vogliono proteggersi dalle gravi conseguenze della COVID”.

Nella sua presentazione ha osservato che molti dei sintomi provati dalle persone danneggiate da vaccino sono simili a quelli della long COVID e ha chiesto una ricerca su entrambe le condizioni.

Secondo il Sydney Morning Herald, dal dicembre 2021 le persone danneggiate da vaccino possono richiedere un indennizzo attraverso il programma COVID-19 Vaccine Claims Scheme. Al 23 novembre, il dipartimento aveva ricevuto 3.100 domande e approvato 79 richieste per un totale di 3,9 milioni di dollari.