Decine di professori della facoltà di Medicina, primari di organizzazioni scientifiche, parlamentari ed esperti in immunologia hanno richiesto agli enti regolatori del Regno Unito di riconsiderare l’implementazione del vaccino contro il COVID-19 per i bambini dai 12 ai 15 anni, sulla base di nuovi dati che mostrano un alto rischio di miocardite in quel gruppo di età.

In una lettera aperta ai membri del Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI) del Regno Unito, gli esperti hanno dichiarato che i dati dimostrano che “per i maschi sotto i 40 anni, il rischio di miocardite è cresciuto fino a 14 volte in più dopo la vaccinazione rispetto a dopo l’infezione” e il rischio di miocardite nei giovani uomini e ragazzi è aumentato “significativamente dopo una seconda dose del vaccino”.

Hanno anche sostenuto che i vaccini sono meno efficaci “nell’arginare la trasmissione della variante Omicron rispetto alla variante Delta” e quindi pochi possono essere i vantaggi nell’esporre i giovani ai potenziali aumentati rischi.

Gli esperti hanno scritto che i nostri figli “hanno 50 o più anni di aspettativa di una vita sana davanti a loro che potrebbe essere compromessa dai danni a lungo termine causati dai vaccini”.

Hanno aggiunto:

“È fondamentale che, se vogliamo procedere con la doppia vaccinazione di massa di bambini sani, siamo assolutamente certi che questa politica farà più bene che male. Inoltre, dobbiamo considerare quale precedente si sta creando per una tripla o addirittura continua e regolare vaccinazione per questa fascia d’età”.

I preoccupati professionisti hanno avvertito le autorità mediche di non intraprendere azioni affrettate che potrebbero causare danni a lungo termine:

“I calcoli dei rischi e dei benefici realizzati dal JCVI e dai chief medical officers (capi ispettori sanitari Britannici) erano basati su dati meno completi, sia sui danni sia sui benefici, della vaccinazione nei bambini rispetto alla documentazione disponibile oggigiorno.

“Quattro mesi dopo, siamo in una posizione molto diversa, con la virulenta variante Delta quasi completamente sostituita dalla più mite variante Omicron. Inoltre, la società ha ora un livello più alto di robusta immunità dall’infezione naturale rispetto a quello che aveva quando la vaccinazione degli adolescenti è stata approvata”.

Ecco la lettera completa:

Lettera Di Politici e Scienziati Riguardo alla Vaccinazione dei Bambini

Ai Membri del Comitato Collettivo sulle Vaccinazioni e l’Immunizzazione del Regno Unito

Re: Revisione del Programma di Vaccinazione dei Bambini

Il 3 settembre 2021, il JCVI ha sconsigliato di raccomandare la vaccinazione di massa dei ragazzi sani dai 12 ai 15 anni d’età contro il Covid-19. Il motivo principale addotto è che, sebbene i benefici e i danni noti derivanti dalla vaccinazione a questa fascia d’età fossero molto limitati, il Comitato era preoccupato per i potenziali danni sconosciuti del nuovo vaccino, in particolare i rischi a lungo termine e possibilmente gravi della miocardite.

Il JCVI ha stimato che per ogni milione di ragazzi dai 12 ai 15 anni d’età vaccinati con due dosi, si eviterebbero 2,54 ricoveri in terapia intensiva ma fino a 51 casi di miocardite verrebbero causati. Conseguentemente, il rischio di miocardite e di altri eventi avversi è stato dimostrato essere maggiore di quanto creduto dal JCVI allora.

Il governo ha deferito la questione al Chief Medical Officer (CMO, Direttore Sanitario Britannico), chiedendogli di valutare gli ‘ampi benefici’ della vaccinazione per i bambini. Il 13 settembre 2021, il professor Chris Whitty ha raccomandato di somministrare una dose del vaccino ai ragazzi in salute dai 12 ai 15 anni d’età sulla base del fatto che potrebbe fornire “benefici marginali”, in particolare nel ridurre il tempo trascorso fuori dalla scuola a causa dell’infezione da Covid.

Questo è stato calcolato come un risparmio, in media, di 15 minuti di istruzione per bambino. (Questa stima non ha tenuto conto né del malfunzionamento né degli effetti collaterali a breve termine del vaccino e si basa su un’ipotesi circa il livello di protezione che una dose del vaccino dà contro l’infezione, che si è rivelata eccessivamente ottimistica).

I calcoli dei rischi e dei benefici realizzati dal JCVI e dal CMO erano basati su dati meno completi, sia sui danni sia sui benefici, della vaccinazione nei bambini rispetto alla documentazione disponibile oggigiorno. Quattro mesi dopo, siamo in una posizione molto diversa, con la virulenta variante Delta quasi completamente sostituita dalla più mite variante Omicron. Inoltre, la società ha ora un livello più alto di robusta immunità dall’infezione naturale rispetto a quando la vaccinazione degli adolescenti è stata approvata.

Nelle ultime settimane abbiamo visto che la variante Omicron è significativamente più infettiva della variante Delta (in base ai tassi d’attacco secondario, era originariamente due volte più trasmissibile della variante Delta, ma questo è sceso a 1,3 volte più trasmissibile di quanto l’immunità specifica della variante acquisita naturalmente ad esso sia aumentata). I vaccini sono anche molto meno efficaci nell’arginare la trasmissione della variante Omicron, rispetto alla variante Delta (la protezione sembra scendere a zero, tre mesi dopo la vaccinazione).

Sono emersi più dati sulla frequenza degli effetti collaterali dannosi della vaccinazione anti-Covid. Uno studio ha scoperto che per i maschi sotto i 40 anni, il rischio di miocardite era fino a 14 volte più alto dopo la vaccinazione che dopo l’infezione (101 casi dopo la seconda dose di Moderna, rispetto a 7 casi dopo l’infezione).

È particolarmente importante notare che i rischi di miocardite nei giovani uomini e ragazzi sembrano aumentare significativamente dopo una seconda dose del vaccino — che è il motivo per cui il Chief Medical Officer, Professor Chris Whitty, inizialmente aveva raccomandato che solo una dose venisse somministrata nel gruppo d’età tra i 12 e i 15 anni — eppure ora stiamo somministrando seconde dosi ai bambini, nonostante l’evidenza di un aumento del rischio.

Sembra quindi chiaro che il rapporto rischio-beneficio per la vaccinazione infantile Covid è peggiorato da settembre. Il rischio di una reazione avversa (incluso ma non limitato alla miocardite) aumenta man mano che vengono somministrate più dosi e ogni possibile vantaggio si riduce man mano che l’efficacia del vaccino nel sopprimere la trasmissione della variante Omicron diminuisce (specialmente data la diffusa immunità naturale).

Dato che tutti i potenziali benefici della vaccinazione nei bambini sono stati calcolati come marginali nella migliore delle ipotesi, abbiamo il sospetto che questo margine non solo sia evaporato, ma in realtà si sia invertito alla luce delle caratteristiche della nuova e dominante variante Omicron e dell’aumento dell’immunità acquisita naturalmente, robusta e duratura.

Inoltre, i rischi trascurabili dell’infezione da Covid per i bambini sono diventati ancora più privi di valore se, come sembra, la variante Omicron è associata a malattie meno gravi, mentre i benefici di un’infezione naturale (piuttosto che la vaccinazione) in termini di immunità più duratura stanno diventando più chiari.

A differenza della popolazione anziana e clinicamente vulnerabile — per la quale i benefici potenzialmente salvavita della vaccinazione superano sostanzialmente qualsiasi rischio della vaccinazione — i nostri bambini non affrontano tale minaccia dal COVID-19 però hanno 50 o più anni di aspettativa di vita sana davanti a loro che potrebbero essere compromessi da danni vaccinali a lungo termine.

È fondamentale che se vogliamo procedere con la doppia vaccinazione di massa di bambini in salute, siamo assolutamente certi che questa politica farà più bene che male. Inoltre, dobbiamo considerare quale precedente si sta instaurando per una vaccinazione tripla o addirittura continua e a intervalli regolari diretta a questa fascia d’età.

Crediamo che il rapporto beneficio/rischio della vaccinazione infantile debba essere rivalutato alla luce della variante Omicron e delle nuove evidenze sia sui danni del vaccino sia sulla superiorità dell’ immunità naturalmente acquisita.

Esortiamo il JCVI a rivalutare queste nuove evidenze e a fornire delle linee guida aggiornate al governo per quanto riguarda la vaccinazione di massa del gruppo d’età compreso tra i dodicenni e i quindicenni in salute.

Cordiali saluti,

Miriam Cates MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Steve Brine MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Thomas Coke, the Earl of Leicester (Conte di Leicester, Regno Unito)

Philip Davies MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Richard Drax MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Baroness Foster of Oxton (Baronessa di Oxton, Regno Unito)

Marcus Fysh MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Paul Girvan MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Chris Green MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Mark Jenkinson MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Pauline Latham MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Karl McCartney MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Rt Hon Esther McVey MP (Right Honourable, Onorevole Membro del Parlamento del Regno Unito)

Lord Moonie MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Dr Andrew Murrison MP (dottore Membro del Parlamento del Regno Unito)

Greg Smith MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Graham Stringer MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Sir Desmond Swayne MP (Sir Membro del Parlamento del Regno Unito)

Derek Thomas MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Sammy Wilson MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

William Wragg MP (Membro del Parlamento del Regno Unito)

Dr David Bell, Public Health Physician, formerly working on infectious diseases for the WHO (dottore Medico del Settore della Sanità Pubblica, precedentemente impegnato in malattie infettive per l’OMS)

Professor Anthony Brookes, Genomics and Health Data Scientist, University of Leicester (professore Scienziato di Genomica e Dati Sanitari, Università di Leicester, Regno Unito)

Dr Iona Heath, president of the Royal College of General Practitioners (2009 to 2012) (presidente del Royal College dei Medici di Base (2009-2012) Regno Unito)

Professor Marilyn James, Health Economics, University of Nottingham (Professoressa in Economia sanitaria, Università di Nottingham, Regno Unito)

Dr John Lee, Retired Professor of Pathology (Professore di Patologia in pensione, Regno Unito)

Professor David Livermore, Medical Microbiology, University of East Anglia (Professore in Microbiologia Medica, Università di East Anglia, Regno Unito)

Professor David Paton, Industrial Economics, University of Nottingham (Professore in Economia Industriale, Università di Nottingham, Regno Unito)

Professor Allyson Pollock, Clinical Professor of Public Health, Institute of Health and Society, Newcastle University (Professore Clinico nel Settore Statale, Istituto di Sanità e Standard assistenziali, Università di Newcastle, Regno Unito)

Dr Gerry Quinn, Biomedical Sciences, University of Ulster, (dottore in Scienze Biomediche, Università di Ulster, Irlanda del Nord, Regno Unito)

Dr Roland Salmon, MRCGP [Member of The Royal College of General Practitioners, Membro del Royal College Medici di Base] FFPH [Faculty of Family Planning Health, Facoltà della Salute della Pianificazione Familare], former Director of the Communicable Disease Surveillance Centre (Wales) (dottore ex direttore del Centro di Sorveglianza delle Malattie Trasmissibili, Galles, Regno Unito)