Il Dr. Albert Bourla, amministratore delegato della Pfizer, ha fatto commenti “fuorvianti” e “non qualificati” per promuovere l’uso dei vaccini a mRNA anti COVID-19 per i bambini piccoli durante un’intervista alla BBC, come constatato da un’agenzia regolatoria del Regno Unito.

La Prescription Medicines Code of Practice Authority (PMCPA, Autorità sul codice della pratica dei farmaci da prescrizione), un organismo indipendente di autoregolamentazione istituito dall’Association of the British Pharmaceutical Industry (ABPI, Associazione dell’industria farmaceutica britannica), ha riscontrato che Bourla ha violato diverse regole del suo Codice di condotta per la pubblicità.

L’organizzazione di vigilanza dell’industria farmaceutica britannica UsForThem ha presentato il reclamo alla PMCPA. In un articolo di Substack dopo la sentenza, UsForThem ha accusato il redattore medico della BBC, Fergus Walsh, di aver condotto l’intervista “come una chiacchierata amichevole”, dando a Bourla “un’opportunità promozionale gratuita che il denaro non può comprare”, permettendogli di promuovere l’adesione alla vaccinazione, in particolare tra i bambini piccoli per i quali il vaccino non era stato nemmeno autorizzato.

In quanto emittente nazionale del servizio pubblico del Regno Unito, la BBC è tenuta a seguire linee guida rigorose per quanto riguarda la pubblicità commerciale o l’inserimento di prodotti, cosa che secondo UsForThem l’intervista di Bourla non ha fatto.

La BBC ha pubblicato l’intervista di Bourla nel dicembre 2021 sul suo sito web, sulla sua app di notizie e nel programma “BBC News at One”, sotto forma di video-intervista e di articolo di accompagnamento, “Il capo della Pfizer: Richiami anti Covid annuali per gli anni a venire”.

L’intervista è andata in onda due giorni dopo che il governo britannico ha annunciato di aver accettato di acquistare altri 54 milioni di dosi di vaccini a mRNA da Pfizer-BioNTech e altri 60 milioni da Moderna.

La PMCPA può multare Bourla solo per i costi amministrativi. Non ha l’autorità di imporre altre sanzioni.

La BBC è il membro fondatore della Trusted News Initiative (TNI, Iniziativa per notizie fidate). Il mese scorso, Children’s Health Defense ha citato in giudizio la BBC e altri tre membri della TNI, sostenendo che hanno collaborato con diverse aziende Big Tech per “censurare collettivamente le notizie online“, comprese le storie sulla COVID-19 che non erano allineate con le narrazioni ufficiali relative a tali questioni.

Bourla: Immunizzare i bambini piccoli “sarebbe un’ottima idea”

Nell’intervista alla BBC, Bourla ha affermato che spettava alle agenzie di regolamentazione stabilire se approvare e somministrare i vaccini ai bambini sotto gli 11 anni, ma che riteneva che “immunizzare questa fascia d’età nel Regno Unito e in Europa sarebbe un’ottima idea”, secondo il rapporto sul caso della PMCPA pubblicato la scorsa settimana.

All’epoca, nessun vaccino anti COVID-19 era stato approvato dalla Medicines and Health products Regulatory Agency (MHRA, Agenzia regolatoria per le medicine e i prodotti sanitari) del Regno Unito per i bambini al di sotto dei 12 anni, per cui la commissione ha ritenuto che i commenti di Bourla abbiano violato il codice.

Citando le possibili interruzioni dell’attività scolastica e il rischio di long COVID, Bourla ha anche detto: “Quindi, non c’era alcun dubbio nella mia mente che i benefici fossero completamente a favore di farlo [vaccinare i bambini contro la COVID-19]”.

E ha aggiunto: “Credo che sia una buona idea”.

La commissione ha ritenuto che queste forti dichiarazioni di opinione potessero indurre il pubblico a dedurre che non c’era motivo di preoccuparsi dei potenziali effetti collaterali o che i benefici della vaccinazione superassero i rischi, che non erano stati determinati dalle autorità sanitarie.

L’11 dicembre 2021, UsForThem ha presentato un reclamo alla PMCPA citando la natura promozionale dei servizi della BBC e il mancato rispetto da parte di Bourla delle norme britanniche che regolano la promozione dei farmaci.

Dopo che la PMCPA ha stabilito che le dichiarazioni di Bourla hanno violato una serie di regole del codice di condotta dell’ABPI, la Pfizer ha fatto ricorso, sostenendo che le dichiarazioni di Bourla erano di “natura fortemente non qualificata”.

L’ente regolatore ha anche affermato che le dichiarazioni implicavano che non c’era “bisogno di preoccuparsi dei potenziali effetti collaterali della vaccinazione nei bambini sani di età compresa tra i 5 e gli 11 anni” e che l’implicazione era “fuorviante e impossibile da provare”.

La commissione d’appello ha confermato cinque capi d’imputazione per violazione di tre codici ABPI che richiedono che le informazioni e le affermazioni “siano accurate, equilibrate, in grado di essere comprovate, che non suscitino speranze infondate di successo nel trattamento e che non siano fuorvianti rispetto alla sicurezza del prodotto”, ha riportato The Epoch Times.

La PMCPA ha pubblicato la sentenza finale il 27 gennaio, più di un anno dopo la presentazione del reclamo iniziale.

In quel periodo – nel febbraio 2022 – il Comitato congiunto per le vaccinazioni e le immunizzazioni del Regno Unito ha stabilito che ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni poteva essere offerto il vaccino, ma lo stesso comitato ha dichiarato che la raccomandazione non era “urgente”.

UsForThem ha festeggiato su Twitter:

Né Pfizer né Bourla hanno commentato pubblicamente la sentenza.

The Epoch Times ha riferito che in una dichiarazione del 2022 sul caso, un portavoce della Pfizer aveva affermato che l’azienda si “impegna ai massimi livelli di integrità in ogni interazione con il pubblico”.

A partire dal 12 febbraio, il Regno Unito non raccomanderà più i booster anti COVID-19 per le persone sane di età inferiore ai 50 anni ed interromperà la distribuzione gratuita della serie primaria di due vaccini, ha riferito The Defender.