Un’agenzia regolatoria britannica ha stabilito che dei dirigenti Pfizer hanno “gettato discredito” sull’industria farmaceutica quando hanno fatto affermazioni fuorvianti promuovendo un “farmaco senza licenza” in alcuni tweet sul vaccino anti COVID-19, come ha riportato domenica The Telegraph.

La Prescription Medicines Code of Practice Authority (PMCPA, Autorità per il codice di condotta dei farmaci su prescrizione) un organismo indipendente di autoregolamentazione istituito dall’Association of the British Pharmaceutical Industry (Associazione dell’Industria Farmaceutica Britannica), ha stabilito che l’azienda ha violato cinque regole del suo Codice di condotta per la pubblicità.

L’organizzazione di vigilanza dell’industria farmaceutica britannica UsForThem ha presentato la denuncia alla PMCPA nel febbraio 2023. La denuncia riguardava 2020 tweet di alti dirigenti Pfizer, tra cui il direttore medico del Regno Unito Berkeley Phillips. I tweet erano ancora visibili sui social media quando è stata presentata la denuncia.

L’organizzazione ha accusato la Pfizer di aver “promosso in modo fuorviante e illegale il suo vaccino anti COVID-19 “riportando tassi di efficacia relativa molto elevati senza fornire informazioni sui tassi di efficacia assoluta o le informazioni obbligatorie sulla sicurezza.

UsForThem ha dichiarato che è stato importante presentare questa denuncia due anni dopo perché “questo comportamento scorretto era ancora più diffuso” di quanto si pensasse, estendendosi “fino ai vertici” delle operazioni Pfizer nel Regno Unito e “a quanto pare continua tuttora”.

Commentando l’importanza delle scoperte, Daniel O’Connor di Trial Site News, che si è occupato della vicenda, ha dichiarato a The Defender: “Il comportamento della Pfizer durante tutta la pandemia è stato davvero scandaloso. E naturalmente l’obiettivo: grandi guadagni”.

O’Connor ha affermato che il “comportamento aziendale della Pfizer durante la pandemia”, come rivelato da questa e da altre sentenze della PMCPA, è “altrettanto insidioso” dei problemi con i percorsi normativi per i farmaci e dei gravi difetti negli stessi studi clinici seguiti da Trial Site News.

La Pfizer ha dei chiari precedenti nell’agire come una “inaccettabile impresa di profitto durante la peggiore pandemia del secolo”, ha aggiunto. “La domanda che ci poniamo è chi ha dato loro il potere di governare”.

Grave censura per aver gettato “discredito su” Big Pharma

La denuncia si concentrava su un tweet condiviso da Phillips della Pfizer su Twitter, ora X, originariamente fatto da un dipendente Pfizer degli Stati Uniti. Il tweet diceva:

“Il nostro vaccino in fase di approvazione è efficace al 95% nella prevenzione della COVID-19 e al 94% nelle persone di età superiore ai 65 anni. Presenteremo tutti i nostri dati alle autorità sanitarie entro pochi giorni. Grazie a tutti i volontari che hanno partecipato alla sperimentazione e a tutti coloro che stanno combattendo instancabilmente contro questa pandemia”.

Il gruppo investigativo della PMCPA ha scoperto che quattro dipendenti Pfizer U.K. avevano ritwittato il post e altri lo avevano “apprezzato”. Hanno detto che è probabile che membri del pubblico e operatori sanitari abbiano visto il tweet.

Il gruppo investigativo ha concordato con le accuse di UsForThem, secondo cui il messaggio conteneva informazioni limitate sull’efficacia e nessuna sulla sicurezza, in violazione delle norme sull’inganno del pubblico e sulla fornitura di dati accurati sulla sicurezza.

Il gruppo ha anche sottolineato che i codici di condotta esistenti vietano la promozione dei farmaci prima della loro autorizzazione al commercio. Eppure, in diretta violazione dei codici, i tweet dei dipendenti Pfizer hanno fatto sì che “un farmaco privo di licenza venisse diffuso in modo proattivo su Twitter agli operatori sanitari e ai membri del pubblico nel Regno Unito”, ha rilevato il gruppo.

I tweet hanno inoltre violato la politica della Pfizer che vieta ai dipendenti Pfizer di interagire con i social media in relazione ai farmaci e ai vaccini dell’azienda.

Il gruppo di esperti della PMCPA ha concluso che “la Pfizer ha gettato discredito e ridotto la fiducia nell’industria farmaceutica“, una censura grave, riservata a violazioni gravi come questa, in cui un’azienda ha promosso un farmaco prima ancora che fosse autorizzato.

I casi che vengono giudicati colpevoli di aver gettato discredito sul settore vengono resi pubblici sulla stampa medica, farmaceutica e infermieristica.

Un portavoce di Pfizer U.K. ha dichiarato che l’azienda “riconosce e accetta pienamente le questioni evidenziate da questa sentenza della PMCPA” e che è “profondamente dispiaciuta”, secondo quanto riportato dal Telegraph.

La Pfizer ha inoltre dichiarato che rivedrà l’uso dei social media da parte dei suoi dipendenti per garantire che rispettino i codici attuali e per prevenire problemi di questo tipo in futuro.

Il giornale ha anche riportato che Phillips, il cui re-tweet era principalmente in discussione, ha dichiarato che il post era “accidentale e non intenzionale”. E ha aggiunto: “Detto questo, abbiamo immediatamente accettato la sentenza sul caso e facciamo tutto il possibile per garantire che i nostri dipendenti aderiscano alla nostra rigorosa politica riguardo ai social media e al Codice di condotta del settore quando utilizzano i loro social media personali”.

Altri cinque richiami relativi alla promozione del vaccino anti COVID

La Pfizer è stata richiamata dall’ente regolatore per la promozione non etica del vaccino anti COVID-19 per ben sei volte.

Il 4 marzo, pochi giorni dopo l’annuncio della decisione della PMCPA sui tweet del 2020 che promuovevano il vaccino, l’agenzia ha annunciato anche una seconda decisione, in cui si afferma che la Pfizer ha violato un’altra clausola del codice di condotta in un tweet del 2022 di Pfizer UK che “non ha mantenuto gli standard professionali”.

La decisione, anch’essa emessa in risposta a una denuncia presentata da UsForThem, riguardava una serie di tre tweet pubblicati sul feed Twitter di Pfizer UK che includevano un link a un articolo di Pulse Today.

Il tweet diceva:

“Mentre il Regno Unito entra nel suo primo ‘inverno senza lockdown’ dal 2019, il nostro [nome di un dipendente di alto livello del settore medico della Pfizer] spiega l’impatto devastante che le malattie respiratorie possono avere durante i mesi più freddi. Leggi tutto @PulseToday 👇 #WinterPressures”.

Il tweet rimandava a un articolo promozionale – ripostato qui – commissionato dalla Pfizer su un sito web per operatori sanitari, ma non era chiaramente indicato come contenuto promozionale pagato dalla Pfizer.

In questo caso, la PMCPA si è detta preoccupata per il fatto che i tweet fossero disponibili al pubblico in generale, mentre il materiale contenuto nell’articolo di PulseToday era destinato agli operatori sanitari. Secondo le autorità di regolamentazione, ciò ha violato gli elevati standard creati dai codici di condotta.

Nel febbraio 2023, l’agenzia ha stabilito che l’amministratore delegato della Pfizer Albert Bourla, ha fatto commenti “fuorvianti” e “non qualificati” per promuovere l’uso dei vaccini a mRNA anti COVID-19 per i bambini piccoli durante un’intervista alla BBC.

In quel caso, UsForThem ha accusato il redattore medico della BBC, Fergus Walsh, di aver condotto l’intervista “come una chiacchierata amichevole”, dando a Bourla “un’opportunità promozionale gratuita che il denaro non può comprare”, permettendogli di promuovere l’adesione alla vaccinazione, in particolare tra i bambini piccoli per i quali il vaccino non era stato nemmeno autorizzato.

All’epoca, nessun vaccino anti COVID-19 era stato approvato dalla Medicines and Healthcare products Regulatory Agency del Regno Unito per i bambini sotto i 12 anni, per cui la commissione ha ritenuto che i commenti di Bourla abbiano violato il codice.

Due delle altre sentenze della PMCPA relative alla Pfizer riguardavano post su LinkedIn e una riguardava affermazioni fatte in un comunicato stampa.

La sanzione per la serie di violazioni, riporta The Telegraph, è una multa di 34.800 sterline.

Ben Kingsley, responsabile degli affari legali di UsForThem, ha dichiarato al Telegraph: “È sorprendente il numero di volte in cui degli alti dirigenti Pfizer sono stati giudicati colpevoli di gravi reati normativi – in questo caso anche del reato più grave in assoluto ai sensi del Codice di condotta britannico”.

“Eppure le conseguenze per la Pfizer e per i singoli interessati continuano a essere irrisorie. Questo sistema di regolamentazione di un’industria multimiliardaria che si occupa di vita e di morte è senza speranza ed è diventato una farsa, che bisogna riformare urgentemente”, ha dichiarato Kingsley.

UsForThem ha twittato: “È assolutamente necessaria una revisione radicale del quadro normativo e legale in base al quale questo settore del tutto corrotto è autorizzato a operare”.

Negli Stati Uniti è stato chiesto alle autorità di regolamentazione nazionali di far riconoscere la responsabilità della Pfizer in questo caso. In un tweet, il Dr. Jay Bhattacharya di Stanford, ha invitato la Food and Drug Administration [Agenzia federale per gli alimenti e i farmaci] degli Stati Uniti a farlo.

Il Dr. James Lyons-Weiler, ha scritto che la Federal Trade Commission e la Security and Exchange Commission intraprendono azioni simili.