Martedì Pfizer ha annunciato profitti per 31,4 miliardi di dollari nel 2022 su un fatturato record di 100,3 miliardi di dollari. Le vendite del vaccino anti COVID-19 e di Paxlovid, utilizzato per il trattamento della COVID-19, hanno totalizzato 56 miliardi di dollari, più della metà del fatturato annuale del produttore di vaccini.

Tuttavia, l’azienda ha avvertito gli investitori di aspettarsi un crollo delle vendite di questi due prodotti fino al 58% nel 2023, scendendo a soli 21,5 miliardi di dollari, 3 miliardi in meno rispetto alle previsioni di Wall Street. Pfizer ha previsto per il 2023 un fatturato totale di soli 67-71 miliardi di dollari.

La notizia segue una serie di sviluppi che mettono in discussione i vaccini anti COVID-19, tra cui i commenti della scorsa settimana del miliardario e investitore in vaccini Bill Gates, che ha criticato l’efficacia e la durata dei vaccini durante un discorso al Lowy Institute in Australia.

Il giornalista investigativo Jordan Schachtel ha rivelato martedì l’entità dei profitti di Gates derivanti dai suoi investimenti in BioNTech, partner della Pfizer. La Bill & Melinda Gates Foundation ha fatto profitti per 15 volte il suo investimento iniziale quando ha venduto le sue azioni BioNTech all’apice del loro valore nel 2021.

Il titolo Pfizer è sceso del 15% a gennaio.

Pfizer e Moderna hanno dichiarato che probabilmente quadruplicheranno il prezzo dei loro vaccini anti COVID-19, portandolo tra i 110 e i 130 dollari per dose quando il governo statunitense smetterà di pagare le iniezioni alla fine di quest’anno.

Bill Gates ha ottenuto enormi profitti dalla vendita di azioni Pfizer al momento “impeccabilmente” giusto

Schachtel ha esaminato i documenti della Securities and Exchange Commission (SEC) e ha scoperto che la Fondazione Gates ha ridotto le sue partecipazioni in BioNTech dell’86% – da 1.038.674 a 148.674 azioni – nel terzo trimestre del 2021, il trimestre in cui BioNTech ha registrato le migliori performance.

La fondazione aveva acquistato le azioni nel settembre 2019 – pochi mesi prima dell’annuncio della pandemia – a un prezzo di offerta pre-pubblico di 18,10 dollari per azione.

Quando la fondazione ha venduto le azioni – a un prezzo medio di vendita di 300 dollari per azione – ha intascato un profitto di circa 260 milioni di dollari, pari a oltre 15 volte l’investimento iniziale.

Schachtel ha detto che 242 milioni di dollari di questi profitti non sono tassati perché il denaro è stato investito attraverso la fondazione.

La Fondazione Gates ha venduto altri 2 milioni di azioni prima del terzo trimestre del 2021 e successivamente ha venduto 1,4 milioni di azioni di CureVac, un’azienda di farmaci a mRNA con sede in Germania, ricavando altri 50 milioni di dollari, ha rilevato Schachtel.

“Bill Gates si è assicurato centinaia di milioni di dollari di profitti grazie all’investimento fatto al momento impeccabilmente giusto dalla sua fondazione in BioNTech – il partner della Pfizer per le sue iniezioni anti Covid a mRNA – prima di invertire drasticamente la rotta e procedere a mettere apertamente in dubbio l’intera tecnologia mRNA”, ha scritto Schachtel.

Dopo aver ceduto le sue azioni, nel novembre 2021, Gates ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di un nuovo modo di fare i vaccini“, perché i vaccini non hanno fermato la trasmissione, nonostante tutte le sue precedenti affermazioni del contrario.

Parlando al Lowy Institute, Gates ha dichiarato:

“Dobbiamo anche risolvere i tre problemi dei vaccini [COVID-19]. I vaccini attuali non bloccano l’infezione. Non sono ad ampio spettro, quindi quando si presentano nuove varianti si perde la protezione, e hanno una durata molto breve, soprattutto nelle persone che contano, cioè gli anziani”.

Con questi commenti, “Gates ha amplificato la sua dubbia retorica sull’mRNA, continuando a prendere le distanze dalla tecnologia un tempo osannata che ha usato per assicurarsi centinaia di milioni di dollari di profitti da pandemia”, ha detto Schachtel.

Altri interrogativi sui vaccini anti COVID

Oltre l’85% della popolazione statunitense non è stata sottoposta al richiamo, nonostante la massiccia spinta mediatica sponsorizzata dal governo, il che suggerisce che la gente non si beve la narrazione secondo cui i booster sono necessari, sicuri ed efficaci, ha detto Russell Brand.

Il Regno Unito ha annunciato mercoledì scorso che non raccomanderà più i booster anti COVID-19 per le persone sane al di sotto dei 50 anni e interromperà la distribuzione gratuita della serie primaria di due vaccini.

La Danimarca ha terminato le campagne di vaccinazione universale anti COVID-19 per le persone sane nel febbraio 2022.

Il mese scorso la Food and Drug Administration (Agenzia federale per gli alimenti e i farmaci) statunitense ha dichiarato che sta valutando la possibilità di modificare il programma di vaccinazione, raccomandando agli adulti di effettuare il vaccino solo una volta all’anno per “rimanere protetti” contro la COVID-19.

L’amministrazione Biden ha annunciato che l’11 maggio terminerà l’emergenza nazionale e di salute pubblica da COVID-19, che porrà fine ai test, alle vaccinazioni e ai trattamenti sponsorizzati dal governo.

Anche diversi medici di spicco hanno pubblicamente sollevato preoccupazioni sugli effetti avversi dei vaccini.

Il cardiologo britannico Dr. Aseem Malhotra ha recentemente “bombardato di verità” la BBC durante un’apparizione in diretta, dicendo ai telespettatori che i vaccini anti COVID-19 a mRNA comportano un rischio cardiovascolare.

Questo fine settimana anche numerosi operatori sanitari e medici sono scesi in campo su Twitter, giurando che non assumeranno più dei vaccini senza studi randomizzati e controllati.

Il dottor Vinay Prasad ha dichiarato di non voler fare altre punture fino a quando non saranno disponibili i dati degli studi clinici. “Ho fatto almeno una dose contro la mia volontà”, ha detto Prasad. “Non è stato etico ed è una cosa scientificamente fallimentare”.

Tra i partecipanti di rilievo alla campagna ci sono anche il Dr. Todd Lee, esperto di malattie infettive presso la McGill University, il Dr. Mark Silverberg,che ha fondato il Toronto Immune and Digestive Health Institute (Istituto di salute immunitaria e dell’apparato digerente di Toronto), la dott.ssa Tracy Høeg,, epidemiologa presso l’Università della California, San Francisco e Kevin Bass,, studente di medicina, che in un articolo su Newsweek lunedì ha denunciato la comunità scientifica per il suo ruolo nel perpetuare una falsa narrazione della COVID-19.

Nella tarda serata di domenica, il prof. Retsef Levi del Massachusetts Institute of Technology ha postato su Twitter un video in cui chiedeva di porre fine alla vaccinazione anti COVID-19 a mRNA, come riportato da The Defender.

Levi ha affermato che i vaccini non hanno mantenuto l’efficacia promessa e che, in base alla sua analisi dei rischi, i vaccini “causano livelli di danno senza precedenti, compresa la morte di giovani e bambini”.

Nel frattempo, i funzionari della Pfizer devono affrontare un potenziale divieto da parte del Parlamento europeo a causa della mancanza di trasparenza dell’azienda in merito agli accordi per l’acquisto del vaccino anti COVID-19 durante la pandemia.

Pfizer si trova in un “anno di transizione”, afferma il CEO

L’amministratore delegato della Pfizer, Albert Bourla, ha dichiarato nel comunicato stampa sugli utili che il 2023 sarà un “anno di transizione” per i prodotti anti COVID-19 della Pfizer, prima di tornare probabilmente a crescere nel 2024.

Bourla ha detto:

“La nostra attenzione è sempre rivolta al prossimo passo. In vista del 2023, ci aspettiamo di stabilire ancora una volta dei record, con il numero potenzialmente più elevato di lanci di nuovi prodotti e indicazioni mai avuto in un periodo di tempo così breve.”

La Reuters ha riportato martedì che la Pfizer perderà anche la protezione dei brevetti di alcuni farmaci di grande successo dopo il 2025.

Per compensare la perdita di entrate, il produttore di vaccini si è rivolto alle acquisizioni, spendendo circa 25 miliardi di dollari per comprare Biohaven Pharmaceutical, Arena Pharmaceuticals e Global Blood Therapeutics.

L’azienda ha inoltre lanciato cinque nuovi prodotti lo scorso anno e spera di introdurne altri 14 nel corso del prossimo anno e mezzo, tra cui un vaccino per il virus respiratorio sinciziale e un vaccino antinfluenzale a mRNA.

La Pfizer prevede che il tasso di vaccinazione aumenterà di nuovo dopo il 2023, secondo quanto riportato da Fierce Pharma, nell’ipotesi che venga sviluppato un vaccino combinato anti COVID-19/antinfluenzale.

Durante una riunione del comitato consultivo sui vaccini dell’FDA, tenutasi la scorsa settimana, l’agenzia ha dichiarato di stare indagando se il segnale di sicurezza per l’ictus identificato dall’FDA, associato ai vaccini bivalenti, possa essere correlato alla co-somministrazione dei vaccini antinfluenzale e anti COVID-19.